Quando ci svegliammo, il giorno seguente, il sole era alto nel cielo e soffiava un piacevole vento. Ci recammo in spiaggia con entusiasmo da parte di tutti tranne Benedetta che era ancora arrabbiata con Riccardo, a sua insaputa ovviamente.
Edoardo aveva già deciso che quella sera saremmo andati in una discoteca facilmente raggiungibile a piedi, con una bella vista sul mare. Ero contenta di vedere un posto nuovo e ballare, ma volevo assolutamente evitare altre figuracce e sapevo che non sarebbe stata una facile impresa.
Stavo passeggiando sulla riva da sola, osservando la distesa azzurra alla mia destra, quando mi resi conto di essere quasi arrivata alla nostra postazione. Vidi in lontananza Benedetta sdraiata sulla sabbia umida con i piedi che sfioravano l'acqua, Enrico ed Edoardo che giocavano a palla tra le onde e infine Elia seduto sul suo telo, poco distante, con gli occhi puntati sugli altri.
Aveva un'espressione combattuta e, ad un certo punto, si alzò di scatto e fece qualche passo verso il mare, ma poi si bloccò, tenendo lo sguardo fisso su quell'azzurro per lui tanto spaventoso. Si portò una mano tra i capelli, chiuse gli occhi e contrasse la mascella, infine tornò al suo posto.
Provai un'infinta tenerezza nei suoi confronti così, quasi senza rendermene conto, lo raggiunsi e mi piazzai davanti a lui, allungando una mano davanti al suo viso che era chino verso la sabbia.
Elia sollevò la testa sorpreso e mi rivolse un'occhiata perplessa e un po' intimorita, ma alla fine poggiò la sua mano sulla mia e quel piccolo contatto accelerò leggermente i battiti del mio cuore. Tornò a sollevarsi con un agile movimento e in un attimo la sua altezza mi sovrastò.
Cuore mio, calma!
Gli mostrai, con qualche sforzo, un sorriso rassicurante e mi voltai, avviandomi verso la riva con lui al seguito. Man mano che l'acqua si faceva meno lontana, sentivo la sua presa stringersi, ma questa volta non si fermò, spronato dalla mia vicinanza.
Giunsi in prossimità del mare e immersi i miei piedi in esso, notando però che Elia, dietro di me, tentennava, restando al sicuro sulla sabbia.
Mi voltai vero i lui e gli feci un cenno di incoraggiamento, tirandolo leggermente verso di me. Lui spostò lo sguardo dall'acqua a me, e poi ancora all'acqua, deglutendo, evidentemente in difficoltà.
Non volevo forzarlo, ma solo aiutarlo, perciò stavo per dirgli che se voleva potevamo tornare al telo, quando lui mise un piede avanti, entrando finalmente in mare e avanzando poi fino ad arrivare alle caviglie.
Sulle mie labbra spuntò un sorriso radioso mentre lui mi rivolgeva uno sguardo un po' incerto, mantenendo salda la presa sulla mia mano.
Enrico e Edoardo si accorsero del nostro arrivo e ci vennero incontro, nuotando nell'acqua alta. Probabilmente in quei giorni, osservando il comportamento di Elia, avevano capito che era una questione delicata, perciò evitarono domande o battute, ma si limitarono a continuare a chiacchierare del più o del meno, rendendoci partecipi della conversazione.
Era un gesto semplice quello appena compiuto da Elia, ma per il suo cuore forse era già un grande traguardo. Forse stava cominciando ad affrontare le sue emozioni?
***
La musica si espandeva nell'aria fresca della sera, invadendo la pista da ballo all'aperto, gremita di persone e la distesa d'acqua oltre ad essa. La discoteca nella quale ci trovavamo era a ridosso del mare, circondata da alti scogli con le apposite protezioni, diciamo che non era esattamente un posto sicuro per la gente ubriaca, ma era comunque un vero spettacolo.
Il bar si trovava al centro della pista ed era rotondo, al di là del bancone c'erano abili baristi intenti a preparare drink altamente alcolici e i miei amici si trovavano proprio in quel punto.
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Tuo E.
RomanceOlivia, ragazza imbranata ma sognatrice, si è da poco trasferita in un nuovo liceo, quando comincia a ricevere anonimi biglietti d'amore, firmati Tuo E. Tre sono i possibili candidati nella testa di Liv: Elia, suo compagno di classe nonché rapprese...