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Senza perdere tempo, Morgan ritornò alla casa editrice, dove trovò Laura alle prese con altri candidati. Si scambiarono un'occhiata veloce. Lo sguardo della donna fu come se gli stessi dicendo "vedi? Te l'avevo detto!" sbuffando l'uomo si diresse nel suo ufficio e iniziò a fare telefonate. Mezz'ora dopo non aveva ancora concluso niente. Alla fine decise di mandarne altri  a fare il colloquio finale con lo scrittore. E ogni volta venivano scartati.

-Perché non mandiamo questo ragazzo? Lance Dobson! Propose Laura alla fine di un'altra lunga giornata di lavoro. –

-Perché è un ragazzo. Credi che abbia esperienza? – le domandò prendendo in mano il curriculum del giovane.

-è vero è un ragazzo, ma ha la stessa età di Alan. Potrebbero capirsi e andare d'accordo. Non credi? - lasciò la domanda in sospeso, osservava l'uomo seduto alla scrivania, trattenendo il respiro. Morgan passava lo sguardo da lei alla piccola foto sul curriculum di Lance. La foto tessera ritraeva un giovane ragazzo dai lineamenti delicati quasi androgini e ne fu incuriosito. Alla fine annui sorridendole e l'indomani lo avrebbe chiamato per un colloquio.

Lance Dobson aveva mentito! Aveva bisogno a tutti i costi di trovare un lavoro per mantenere suo figlio Jace di appena due anni gravemente malato. I suoi genitori lo stavano aiutando, ma le cure per il piccolo erano costose e non poteva lasciare che fossero loro a pensare a tutto. Avevano fatto fatica ad accettare il loro unico figlio gay, per non parlare quando due anni prima a soli 16 anni alla festa d compleanno di un'amica l'aveva messa incinta. Entrambi erano ubriachi a tal punto da non capire più nulla. Lance era finito in ospedale con una lavanda gastrica, in quanto l'amica, dopo aver scoperto di essere rimasta incinta voleva abortire. Ma sia Lance che i genitori del ragazzo erano contrario all'aborto e decisero di aiutarlo  tenendo il bambino. Quando nacque il piccolo Jace, l'amica tagliò i ponti con Lance e con la propria famiglia si trasferì in un altro continente lasciando la patria podestà a Lance in quando l'aveva riconosciuto. Da quel momento lui aveva lasciato la scuola e fatto lavoretti saltuari pur di aiutare economicamente i genitori, per fortuna amavano il nipotino e cercavano di non far pesare al piccolo la situazione che stavano vivendo. Quando scoprirono al piccolo la leucemia, piombarono nella disperazione. Lance era distrutto, e i suoi genitori iniziarono a fargli presente quanto le sue azioni irresponsabili stessero mettendo in crisi la loro famiglia. Non passava giorno che non sentisse i genitori lamentarsi di lui, e di quanto fossero stanchi di dover pensare alle cure del nipote. Per quello Lance appena letto sul blog della casa editrice Rains che cercavano un assistente per lo scrittore Alan Byrne aveva deciso di mandare la sua candidatura per quel posto. Aveva mentito su tutto. non possedeva nessun requisito adatto. Impulsivamente scrisse cose non vere. Era sempre stato bravo a scuola in qualunque materia, anche nella scrittura, aveva vinto anche dei piccoli premi quando frequentava a scuola il laboratorio di scrittura. Ma sapeva che quello che stava per fare non era la stessa cosa. Stava mentendo, ma lo stava facendo per una buona causa. Armatosi di coraggio compilò la domanda e attese. Amava suo figlio, e sapeva di essere un buon padre nonostante la giovane età. Era inesperto, e spesso erano i suoi genitori ad occuparsi di suo figlio, ma non potevano accusarlo di non amarlo. Quello non lo avrebbe permesso. Jace era la sua vita, era il figlio che avrebbe amato e protetto per tutta la vita. Quando qualche giorno dopo ricevette la chiamata da Morgan Rains il titolare della casa editrice non credeva ai suoi occhi. Saltellando felicemente andò dai genitori per dare la bella notizia.

-Speriamo sia la volta buona, che ti tieni un lavoro – tuonò il signor Peter Dobson continuando a leggere il giornale ignorando il figlio.

-Mi hanno fissato un colloquio – gli rispose sperando in un occhiata d'affetto del genitore, cosa che non successe.

-Cerca di fare buona impressione, le medicine di Jace costano parecchio – intervenne la signora Theresa finendo di apparecchiare la tavola. E come ogni singolo giorno il loro dialogo era quello, freddo e impersonale, senza un piccola emozione. Sconsolato salì in camera, dove nel lettino accanto al suo dormiva il suo piccolo tesoro. Gli accarezzò la testa osservando con amore il bimbo che ignaro di tutto dormiva nel suo pigiamino con i coniglietti azzurri.

Il colloquio alla casa editrice Rains avvenne due giorni dopo alle 10 di mattina. Lance si preparò con più cura del solito, mettendo per l'occasione un completo elegante per non sfigurare, doveva a tutti i costi essere preso. Quando arrivò, vide altri candidati, e la sua fiducia all'idea di aver il posto di lavoro, andò letteralmente sotto le scarpe. Ad uno ad uno, vide i candidati andarsene finchè toccò a lui. Agitato entrò nell'ufficio di Morgan Rains, si aspettava di trovare anche lo scrittore invece a fianco dell'uomo, c'era una donna. Sorrise e gli indicò una sedia dove impacciato Lance si sedette. Sperando in cuoi suo di non venire scoperto, altrimenti addio lavoro.

-Bene signor Dobson, lei ha 24 anni e ha lavorato presso la una piccola agenzia di viaggi come impiegato. Dico bene? – chiese Morgan guardandolo e aspettando la risposta del giovane

-esatto – rispose ricambiando lo sguardo, infine prese coraggio e continuò il colloqui, in parte vero altro inventato. – ho lavorato come impiegato per circa due mesi. – ed era vero, purtroppo l'avevano licenziato quando avevano assunto il figlio di un collega del direttore. Comunque il lavoro l'aveva svolto e non aveva dovuto mentire all'uomo. Morgan Rains continuava a leggere il curriculum tralasciando la parte dei dati anagrafici, aveva mentito anche sull'età, aveva dovuto farlo, sapeva per esperienza che i ragazzi giovani facevano fatica a trovare un lavoro visto perchè non avevano esperienza. A dir la verità, lui non aveva esperienza per essere un assistente, non sapeva usare il pc se non per le cose semplici, non sapeva fare nulla avendo smesso di andare a scuola a 16 anni, ma questo loro non avrebbero dovuto saperlo. Il colloquio alla fine durò dieci minuti, e il posto era suo. Aveva ottenuto il lavoro. Non gli importava mentire se avesse avuto il posto, l'aveva fatto per un ottima causa. Le medicine di Jace costavano parecchio, per non parlare delle visite con gli specialisti. Lo scrittore aveva chiesto espressamente che il suo assistente non dovesse essere sposato ne con figli, il suo lavoro consisteva nel stare a stretto contatto con lui dalle 9 alle 20 tutti i giorni tranne nel week and. Lance accettò subito, i suoi genitori potevano occuparsi del figlio, poi in un secondo tempo avrebbe trovato una baby sitter che li potesse aiutare. Lo stipendio era bello alto, e per lui giovane squattrinato non gli sembrava vero. Avrebbe raccontato in un secondo tempo la verità.

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