NEL RICORDO DI....

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POV JACE

Alan è simpatico, mi piace averlo in casa insieme apapà e a Flex, sembriamo una famiglia, e vedo il mio papà veramente felice.Cerco di fare il bravo bambino perché non vorrei che per colpa mia se neandasse, però quando deve sgridarmi lo fa senza problemi. All'inizio non mipiaceva che mi sgridasse, ma adesso va bene. Perché non se ne è andato quandolo faccio arrabbiare. Mi sono infilato nel lettone, ho fatto un brutto sogno esono corso da lui visto che papà lavora. Mi coccola come fa il mio papà e mipiace stare con lui. Ho preso coraggio e ho chiesto della mamma. Vorrei saperela verità e non una finta come so che farebbe mio padre. e Alan so che non midirebbe mai nulla per non farmi soffrire. Non capisco come può una mamma nonvolere il proprio bambino, ma lui mi ha spiegato che ci sono delle mamme chenon sono capaci di esserlo. Mi ha spiegato che non è una cattiva persona, e cisono delle circostanze in cui se non aiutati dai propri genitori non si cresce.Penso di ave capito cosa mi volesse far capire. Io so fare tante cose perché memi hanno insegnato a farle, come accudire Flex e essere responsabile per lui.Gli sorrido buttandogli le braccia al collo. Mi sento fortunato perché il miopapà per me c'è sempre. Ho detto ad Alan che la mamma sbaglia a non volermiconoscere. È vero quando gli ho detto che non la odio. Ma non credo di amarla. Io amo il mio papà, eadesso amo anche Alan e il mio Flex, nonriuscirei a stare senza di loro. Quindi penso davvero che lei non mi ami.Altrimenti non mi avrebbe lasciato quando sono nato. Ascolto Alan che cerca difarmi capire che prima o poi quando sarò cresciuto potrò pensare in manieradiversa e magari desiderare conoscerla. Rimango in silenzio a riflettere suquello che ha detto. Quello che so adesso è di avere una papà unico e fantastico e anche se mi sgrida perché nonmangio tutto quello che mi cucina mi vuole bene. Mi sento fortunato.