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Due giorni dopo la telefonata, Lance fu chiamato dal dotto Declan nel suo ufficio. Chiese ad Alan di accompagnarlo ed ora attendevano il medico. Entrambi erano nervosi, la porta si aprì all'improvviso ed entro il medico.

-Lance – disse il dottore sorridendo al giovane – c'è una persona che vorrebbe conoscerti – detto quello fece entrare un uomo a lui sconosciuto

-Buon giorno Lance – salutò porgendo la mano – sono Gregory Maxwell il marito di Marnie.

Lance spalancò la bocca per la sorpresa, tra tutti non si sarebbe mai aspettato di conoscere quell'uomo.

-io – prese la mano che porgeva e gliela strinse. Tremava per paura che potesse negare l'aiuto a suo figlio.

-possiamo parlare? – chiese. E Lance annui. Gregory era un uomo sulla trentina, non molto alto, ma la cosa che colpì i due ragazzi fu il viso. Trasmetteva serenità, la voce era molto bassa e melodiosa. – Mi spiace conoscerti in questo modo. – disse. Quando sono tornato a casa, ho trovato Marnie in lacrime e stringeva a se nostra figlia. Quando mi ha raccontato di te e di Jace, mi sono arrabbiato. – a quella rivelazione gli occhi di Lance divennero lucidi; ma Gregory fu pronto a asciugarglieli e nel mentre continuò il racconto – non ero arrabbiato per colpa tua o del bambino, ma perché mia moglie ha esitato a volerti aiutare.

- mi spiace – mormorò Lance

-Marnie non è cattiva, ma questo lo dovresti sapere essendo la tua migliore amica. E credimi, lei ti vuole ancora molto bene. Purtroppo è immatura, e di sicuro i suoi genitori non l'hanno aiutata ad assumersi delle responsabilità. Io da padre, se dovesse succedere una situazione come quella successa a voi ragazzi, avrei aiutato mia figlia in tutto e per tutto, non assecondandola e abbandonando suo figlio.

Gregory era una persona umile e generosa e Lance fu felice di sapere la sua amica essere in buone mani. Si vedeva quanto amasse la moglie e l'accettasse per come fosse. Infine disse che aveva portato la figlia e le avevano già fatto gli esami, ed ora aspettavano l'esito. Lance seppe che oltre alla piccola c'era anche Marnie, Prima di far incontrare il figlio con la madre avrebbe aspettato l'esito positivo, non voleva dare false speranze a Jace. Dopo un ora, il medico tornò nello studio, sul suo volto il primo vero sorriso di gioia. La piccola Stella era idonea a donare il midollo. Lance e Alan si strinsero in un caldo abbraccio tirando un sospiro di sollievo. Potevano sperare e tornare a sorridere. Adesso poteva dare al figlio la bella notizia.

In camera con Jace c'erano tutti, come se davvero fossero una famiglia. August gli stava insegnando a giocare a scacchi, e si stava divertendo davvero molto.

- Jace – Lance attirò l'attenzione del figlio su di se – devo dirti una cosa molto importante e voglio che tu mi ascolti con attenzione.

E così spiegò cosa stava succedendo, disse al bambino che c'era una donatrice compatibile per fare il trapianto. E disse che questa persona, non era altri che sua sorella. Jace annui solamente, un misto di emozioni comparvero sul volta smagrito del bimbo.

- posso conoscerla? – chiese Jace dopo un attimo di smarrimento – e anche la mamma? – Lance in tutti quegli anni non aveva mai parlato male della madre, nonostante tutto, non rimpiangeva una sola virgola della sua vita. Amava il figlio ed era stato grazie alla scelta della ragazza di tenerlo che poteva continuare ad amarlo. E Jace questo lo sapeva perfettamente, ma come tutti i bambini era felice di aver anche lui un madre. Per un attimo il volto di Lance si oscurò ma mantenne il sorriso e il piccolo non si accorse di nulla.

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