-Adesso mi sa ma siete amici – la voce squillante di Jace giunto all'improvviso li fece svegliare di colpo. Entrambi cercarono di coprirsi come meglio poterono. Il bambino non era per niente imbarazzato, quandI si mise a sedere sul letto. Lance gli scompigliò affettuosamente i capelli, Alan invece gli fece un sorriso tirato. Senza aggiungere altro il bambino li lasciò soli e a quel punto tirò un sospiro di sollievo.
-tuo figlio è sempre cosi? – chiese uscendo dal letto, vestendosi velocemente
-cosi come?- domandò imitandolo nel vestirsi, ma aveva notato un cambiamento nel modo di porsi dell'amante.
-niente, lascia perdere, non voglio discutere – esclamò con voce seccata. Lance fu veloce e gli impedì di uscire dalla camera, mettendosi davanti alla porta
-no invece voglio sapere cosa volevi dire –
-cosi invadente. – disse facendolo spostare tanto da poter uscire dalla stanza. Nel frattempo il bambino aveva preparato la colazione, latte e cereali. E aveva messo una tazza anche per Alan
- ti ho preparato la colazione. È l'unica cosa che posso preparare – disse sedendosi sullo sgabello. – Scusa se sono invadente – mormorò a voce bassa con le lacrime agli occhi. In quel istante, Lance raggiunse la cucina e nel vedere suo figlio in lacrime si avventò su Alan prendendolo per la maglia lo alzò dalla sedia.
-fuori da casa mia! – esclamò fuori di sé. – ma come ti permetti di far piangere mio figlio! – chi ti credi di essere! –
-papà no fermati! – implorò il bambino avvicinandosi ad Alan, cercando di calmare il genitore.
-tuo figlio è più intelligente di te. – disse Alan togliendo la mano di Lance ancora sulla sua maglia. – avrò sbagliato a usare le parole, ma tu, dovresti riflettere prima di comportarti come un pazzo furioso. – detto quello uscì da casa incamminandosi a piedi per raggiungere la città.
-papà, ma cosa combini? – chiese il bambino avvicinandosi al genitore –
-odio vederti piangere – ammise abbracciando il figlio che gli mise la testa sulla spalla.
– dovresti raggiungerlo, se si perdesse? – chiese preoccupato.
-a volte mi domando chi cura chi! – Lance si mise le scarpe e corse fuori.
Ancora una volta il tempo stava cambiando, piccole gocce di pioggia iniziarono a scendere, e presto sarebbe scoppiato il temporale. Nubi minacciose coprivano il cielo che poco prima era sereno. Trovò Alan fermo che guardava davanti a se. Lo raggiunse e lo abbracciò a dietro affondando il viso nella schiena.
-perdonami, ti prego – Alan si girò. Aveva voglia di abbracciarlo ma qualcosa lo fece desistere dal farlo.
-ho sbagliato anche io a parlargli in quel modo. Non sono abituato ad avere intorno bambini, e Jace ,mi sembra un piccolo adulto, e mi spaventa. L'hai cresciuto molto bene, ma tra i due non so chi sia il figlio e chi il genitore.
Lance sorrise, perché proprio qualche minuti prima aveva detto la stessa cosa al figlio.
-torna indietro con me. – gli disse Lance prendendogli la mano. Ma Alan si divincolò dalla presa ferendo il ragazzo.-
-non sto fuggendo, da ciò che provo e da quello che c'è stato stanotte. –
-allora perché non torniamo indietro insieme? – domandò con un filo di voce.
-perché devo riflettere. – ammise serenamente – e spero tu possa capire. A quel punto Lance prese le distanze ritornando freddo come i primi momenti in cui si erano visti
-riflettere su cosa? Su di me? ah no su noi?, oppure su mio figlio e il fatto che è troppo invadente? – disse con rabbia
-ascolta, tu mi piaci, te l'ho dimostrato. Abbiamo fatto l'amore e mi sono sentito in paradiso. So di potermi innamorare di te – a quel punto fu interrotto da Lance
-allora cosa è cambiato da stanotte ad adesso? Hai detto che non saresti stato in grado di starmi lontano. Eppure adesso lo vuoi fare. Perché continui a giocare con me?- quatto anni fa, come adesso. Tu giochi con i miei sentimenti. Sei arrabbiato perché ho difeso mio figlio? è questo che ti fa rabbia? – Alan continuava a stare in silenzio.
-vuoi rispondere? È colpa di mio figlio? perché Jace verrà sempre al primo posto, ma se sbaglia sono il primo a sgridarlo e metterlo in castigo. Stamattina sarà stato invadente, avrà sbagliato a non bussare, gli dirò di farlo se troverà la porta chiusa. Ma ti prego non andartene. – a quella supplica Alan gli si avvicinò nuovamente.
- Lance, abbiamo bisogno di riflettere, forse ci siamo lasciati trasportare e abbiamo corso un po' troppo, siamo partiti dalla fine. Di solito le persone si conoscono, si frequentano e poi se si trovano bene, se c'è feeling, vanno a letto insieme. Noi abbiamo fatto tutto al contrario.
-mi stai facendo semplicemente capire che hai voluto divertirti, e hai trovato in me il tuo divertimento. Mi sono,...mi hai fatto credere di provare qualcosa di unico per me, ed ora tiri fuori le tue frasi da coglione. Complimenti davvero un bravo attore, dovresti cambiare mestiere – detto quello si girò per tornarsene a casa. Ma Alan lo raggiunse aggrappandosi al suo braccio lo fece girare
-ti sbagli, non ho giocato con te. ho voglia di fare piccoli passi. Dopotutto io dovrò tornare a New York, mentre tu starai qui. Ho pensato .... – ma non lo lasciò finire
-vattene Alan, spero di non rivederti per altri 4 anni, no che dico per altri dieci anni.
-prova a ragionare Lance –
-ragionare cosa? – gli urlò con quanta rabbia avesse in corpo – che sono un pirla ad essermi innamorato perdutamente di te? di aver sperato per una volta nella mia vita fottuta vita, che qualcuno potesse decidere di stare insieme a me, di amare me, e mio figlio; anche bruciando le tappe? – ora le lacrime uscirono copiose dagli occhi del ragazzo – vattene via Alan e non tornare mai più! – corse più lontano possibile da lui, appena mise piede in casa, Jace intuì che qualcosa fosse successo, chiamò Flex e si ritirarono nella sua cameretta.
Lance quella giornata la passò come sospeso in un limbo. Come un automa preparò il pranzo e la cena per il figlio, gli fece il bagno e prima di metterlo a letto gli racconto la solita fiaba della buona notte. E quando finalmente si ritrovò tra le mura di camera sua, si buttò sul letto e pianse tutte le lacrime trattenute fin' ora.
STAI LEGGENDO
NEL RICORDO DI....
RomanceAlan un giovane scrittore perde la moglie e il figlio in un incidente d'auto. poco dopo nella sua vita entra il giovane Lance padre single di un bimbo molto malato. A poco a poco Alan riscopre la voglia di vivere grazie a Lance. Ma delle bugie ris...