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Iniziarono con le telefonate, i primi ospedali diedero esito negativo, per nulla scoraggiati i tre continuarono con le ricerche, finché il St Jame 's Hospital diede l'informazione che Alan cercava. Dissero che anni prima in cura dal Dottor Declan erano arrivati un ragazzo e un bambino dall'America e corrispondevano ai nomi che aveva dato. Emozionato Alan chiese l'indirizzo o un numero di telefono, l'unica cosa che riuscì a farsi dire era la città dove erano andati a vivere una volta dimessi dall'ospedale. Sollevato a quella notizia, Alan ringraziò per la gentilezza e chiuse la comunicazione. La prossima tappa sarebbe stata Galway, la città di Lance. La sua allegria contagiò gli amici che decisero di seguirlo. Alan cercò di farli ragionare, non voleva che la loro vacanza da sposini venisse rovinata dai suoi piani, ma a nulla servirono le sue spiegazioni, ormai erano dentro a quella avventura e volevano esserci. Partirono alla volta della città di Galway la mattina dopo. Quando arrivarono capirono che non sarebbe stato facile trovarlo, non era una piccola cittadina come si aspettavano di trovare, ma Alan non si sarebbe arreso. Si fermarono in un ristorante a mangiare qualcosa. Quella giornata era particolarmente afosa, ed era strano per il periodo in cui erano, per fortuna avevano deciso di vestirsi non troppo pesante tenendo a portata di mano un maglione nel caso il clima cambiasse.

-Debbyyyyyyyyyyy – la voce di un bambino irruppe nel locale.

-Jace – a sentire quel nome Alan si girò di scatto, subito imitato da Morgan e Laura, davanti a loro c'era un bambino di circa sei anni, gli voltava le spalle e non erano sicuri fosse il figlio di Lance. Il bimbo si sedette al bancone venendo subito servito con un enorme piatto di hamburger e patatine fritte

-sei la migliore – sorrise prendendo una patatina per farla sparire subito dopo nella piccola bocca

-tuo padre sa che sei qui? – la donna gli scompigliò i capelli prendendo in mano il telefono e chiamando il genitore. Fu grande la sorpresa quando i tre amici videro entrare la figura di Lance. Non si era accorto dei tre turisti, si era avvicinato al figlio e aveva dato un leggero bacio sulla guancia alla donna.

-furfante, che non sei altro – lo sgridò senza cattiveria nel tono di voce. – quante volte di ho detto che devi aspettarmi alla fermata dell'autobus se non mi vedi....

-ma papà! – esclamò il bambino se non ti trovo vengo diretto qui da Debby lo sai! . Ma tu, dove eri finito? – chiese Jace finendo il piatto di patatine.

-dovevo consegnare un pacco al signor Carter. – forza andiamo a casa, stà per cambiare il tempo, e non voglio beccare la pioggia. –

Alan ascoltava le loro chiacchiere chiedendosi se fosse il caso di farsi riconoscere, non ce ne fu bisogno, dal momento in cui, dopo aver salutato, lui e il figlio uscirono dal locale, i loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondi. Non seppe dire se l'aveva riconosciuto oppure no.

Una volta fuori, padre e figlio tornarono a casa. A quel punto Alan chiese notizie di dove abitassero a quella Debby, pensando di non far nulla di male diede l'indirizzo, ringraziandola lasciò una lauta mancia ed uscirono. Ormai era questione di poco e avrebbe avuto modo di parlare con Lance.

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