31

9 0 0
                                    

POV ALAN

Lo ammetto, sono sorpreso da come sia riuscito a prendere in mano la sua vita. Non avrei mai pensato che ce la potesse fare. Penso di averlo scritto in faccia la mia perplessità perché mi guarda con un espressione ferita.

-nessun avrebbe mai scommesso su di me. – dice con un leggero sorriso carico di amarezza. Mi avvicino a lui, sento la necessità di abbracciarlo, come quel giorno in ospedale. E lo faccio, lo abbraccio, non è più il ragazzino spaurito, il suo fisico nel corso degli anni è diventato un po' più robusto. Lentamente mi stacco da lui, non si è mosso, non mi ha allontanato, ci guardiamo negli occhi e lo bacio. È un bacio dolce, ma a differenza dell'altra volta chiedo accesso con la lingua alla sua bocca e me la concede. Non vorrei mai smettere di baciarlo, ma soprattutto non pensavo di provare ancora un sensazione di calore scaldarmi il cuore. Sentivo la sua mano accarezzarmi i capelli e l'altra mi accarezzava la schiena. Eravamo così vicini da confondere i battiti dei nostri cuori. Ricambiava il mio bacio, lo tenevo stretto a me come per paura che potesse fuggire via.

-Perché lo baci? – la voce sorpresa di Jace mi fece allontanare vergognandomi;in quanto a Lance rimase tranquillo, guardò me come per farmi capire di dare una risposta a suo figlio, in quanto la domanda era indirizzata a me. Cercavo una risposta adatta da far capire al bambino, invece fu Lance a tirarmi fuori d'impiccio, dicendo che certe persone si baciano per affetto. Non entrò nei particolari circa il nostro bacio che di affetto non aveva nulla. Era un bacio di passione, se non fosse arrivato il bambino, probabilmente sarei andato oltre. Jace sembrò accontentarsi della risposta e ritornò in camera sua. Lo sguardo di Lance era imperturbabile, non faceva trasparire nulla di quello che avevamo appena fatto. Rimasi deluso quando mi disse di non farmi troppi film mentali per un bacio.

-scusa? In che senso? – chiesi. E tirò fuori la storia di quattro anni prima, quando ero fuggito. Allora gli spiegai che, si ero fuggito per paura, ma ero ritornato in ospedale per volerlo aiutare. E non l'avevo trovato

NEL RICORDO DI....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora