58

5 0 0
                                    

La primavera era arrivata in Irlanda, il clima iniziava a farsi mite e la vita procedeva come se gli eventi passati non fossero mai avvenuti. Era dai primi di gennaio che Lance non aveva avuto più notizie di Alan, e sebbene dicesse a tutti di star bene, in realtà soffriva parecchio. Ogni notte faticava a dormire pensando a cosa stesse facendo l'altro, se lo pensava,se era felice o triste come lo era lui, per poi finire a piangere.

Jace aveva ripreso la scuola, e lui i turni in ospedale. Due volte a settimana Francine e August li chiamavano facendo le videochiamate, nonostante tutto volevano continuare il rapporto e di questo Lance non poté che essere felice. Jace era al settimo cielo ogni volta che parlava con loro, mentre lui avrebbe voluto sapere qualcosa di più del Alan. Sapendo di farsi del male quella sera, dopo che il bambino li aveva salutati, lui si era deciso a chiedere

-Alan, come sta? – chiese notando l'espressione di dolore sul volto della coppia

-sicuro di volerlo sapere ? – chiese August

-ma certo! – esclamò fingendo una tranquillità che in realtà non provava –

-sta bene, - rispose – lo vediamo poco perché ha ripreso a pieno ritmo il lavoro, in più Morgan ha aperto una scuola di scrittura, per giovani aspiranti scrittori e Alan è uno degli insegnanti. Lance ascoltava con interesse, ma non erano quelle le notizie che voleva sapere.

-e tu come stai? – s'intromise Francine guardandolo con affetto – Lance, non sai quanto mi dispiaccia, per tutto. –

-non dispiacerti, l'importante è la felicità di Alan – se sta bene ed è felice, anche io lo sono.

-Rondha, è una brava persona, l'abbiamo conosciuta – ammise la donna

-quindi Alan è andato avanti con la madre surrogata? – chiese esplicitamente

-Lance, - August aveva il tono di voce dispiaciuto per quanto stesse cercando di farsi coraggio per ciò che avrebbe detto. – lui e Rondha hanno iniziato a frequentarsi. So che sei innamorato di Alan, ma....

-non preoccupatevi, non voglio crearvi problemi. Sono felice per lui, davvero. – le lacrime scendevano copiose e a nulla valsero le parole d'affetto dei coniugi Byrne

-noi ti vogliamo bene, ma.... –

- sono felice per voi. Siete meravigliosi, e Jace vi porterà nel cuore per sempre. E anche io lo farò. Vi voglio bene. E grazie per tutto l'amore che ci avete dato. – chiuse la chiamata scoppiando per l'ennesima volta in lacrime. Non si accorse che Jace aveva ascoltato ogni parola. E pianse abbracciato al collo di Flex.

NEL RICORDO DI....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora