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- Quando ti conobbi – iniziò Alan perso nei ricordi – ero vedovo da un anno. Come già ti dissi persi mia moglie e mio figlio. Lei era la mia roccia, e Jimmy il coronamento del nostro amore. vivevo per lei e per il mio sogno di diventare uno scrittore famoso. Karin mi supportava in ogni decisione, ma non era la classica moglie succube del marito come mia madre, no lei era forte e decisa, sapeva bene cosa voleva e voleva vedermi realizzato. Poi ci fu l'incidente e ogni frammento del mio cuore morì con loro. Quando entrasti nella mia vita, dopo tanto tempo, iniziai a sentirmi un po' più vivo. Tu mi incuriosivi, lo ammetto, i primi tempi, mentre ti osservavo lavorare, perso nel ricopiare i miei scritti, mi domandavo che tipo fossi. Eri sfuggente, ogni volta che provavo ad avvicinarmi a te, reagivi freddamente e ti allontanavi.

-non potevo fare altro – disse Lance imitando le gesta delle mani di Alan sulle sue.

-lo so. Quando scoprì il tuo segreto, rimasi davvero scioccato e deluso.

-posso capirlo. Mi è spiaciuto tanto arrivare a mentire, ma non avevo altra scelta. Dovevo lavorare.

-adesso, ma anche prima l'avevo capito. Quando abbiamo parlato, senza filtri, senza vergogna, o forse un po' l'avevamo – sdrammatizzò Alan e Lance gliene fu grato. –ho davvero capito che tipo di ragazzo fossi. Un giovane adolescente alle prese con problemi molto più grandi di lui. E solo. Ti ho abbracciato, perché lo volevo, come baciarti, ma – si fermò un attimo. Guardandolo dritto negli occhi, adesso voleva aprirgli veramente il suo cuore – ma ho avuto paura di quello che stavo provando in quel momento. È vero, te l' ho già detto, ma credimi, per favore! Fino a quel momento nella mia testa c'era solo stata Karin. Non ho mai avuto nessun'altra persona se non lei. E trovarmi ad avere desiderato un tuo bacio, mi ha fatto paura. E sono scappato. Quando poi decisi di assumermi la responsabilità verso di te, anche solo con il lavoro eri sparito. E non ho saputo rintracciarti. – Alan era esausto sperava di essere creduto. Lance lo guardava con altri occhi. Meno cupi e arrabbiati

-Anche io ho le mie colpe. Volevo provare rabbia per qualcuno, e tu eri lì, a portata di mano. L' unica persona che in tutta quella storia c'entrava di meno. Per anni, ho provato rabbia, e rancore. Ma davvero Alan tu non hai fatto nulla di sbagliato. E se il bacio di quattro anni fa ti ha fatto star male, mi spiace. Non volevo mettere in confusione la tua sessualità. Io ho sempre saputo di essere diverso, non sono come gli altri ragazzi, con i miei lineamenti, spesso vengo scambiata per una ragazza, ma tu, hai sempre provato attrazione per le donne.

-solo per una, a dir la verità, quindi sareste pari – esclamò serenamente

-ok, ma non voglio stravolgere la tua vita. – riprese a parlare tralasciando per un attimo i sentimenti che provava per lo scrittore – quando ci venne offerta l'opportunità di cura per Jace, accettai, non avevo niente da perdere. I miei genitori mi avevano abbandonato definitivamente, e tu, avevo creduto che anche tu ti eri dileguato perché eri disgustato dalla mia vita. Ed ecco che per proteggermi dal dolore di non rivederti più, ho iniziato a provare rabbia verso di te.

-ed ora? – chiese Alan accarezzandogli la guancia, e Lance chiuse gli occhi assaporando il calore della sua mano sul suo viso

-ora, vorrei che non smettessi – a quel punto ogni barriera tra loro calò e le labbra di Alan furono su quelle di Lance in un bacio appassionato. Dopo un attimo di stordimento, si allontanarono, entrambi con il fiato corto per ciò che avevano provato al contatto. Entrambi avevano paura a rischiare, il passo successivo era quello più importante, dare un nome a ciò che in quel momento stavano provando. Per entrambi era la prima volta che facevano l'amore. Sia Alan che Lance sapevano che mai avrebbero fatto l'amore senza provare un sentimento.. Lance era sicuro di provare amore per Alan, ma era ignaro di ciò che provasse l'altro.

- Alan – la voce di Lance lo mise in allerta, si staccò rimettendosi seduto – questa serata di sincerità, voglio dirti che mi piaci, e non vorrei fermarmi adesso. Ma allo stesso tempo, non voglio farti fare qualcosa di cui possa pentirti e magari odiami. – la semplicità della confessione di Lance fecero nascere un sorriso tenero sul volto di Alan

-e io sarò sincero con te, mi piaci anche tu, e ho paura, ma non di odiarti, quello non potrei farlo mai, ma ho paura di innamorarmi perdutamente di te. E ho paura di non riuscire a starti lontano. – a quella confessione gli occhi di Lance si riempirono di lacrime. Infine sorridendo tra le lacrime lo baciò. E la bocca di Alan si impadronì di quella di Lance, e si sentì trasportare in un vortice di emozioni. Senza staccarsi arrivarono in camera da letto, cadendo sul morbido letto. Con frenesia si tolsero gli abiti, e rimasero entrambi in boxer. Le carezze di entrambi si fecero più intense e appassionate, Alan prese il comando, iniziando a baciagli la fronte m gli occhi, il naso per poi scendere sul collo e lasciare piccoli succhiotti. – il tuo cuore batte all'impazzata – gli sussurrò baciandogli il petto. – sei cosi bello, mi stai facendo impazzire Lance.

-Allora che aspetti? Sono tuo – rispose tirandoselo addosso. I loro corpi eccitanti si desideravano. Alan prese il preservativo, dopo averlo preparato con cura, lo infilò e facendo attenzione a non fargli troppo male lo penetrò. Entrambi si marchiarono con piccoli succhiotti, come a voler far capire all'altro che ormai si appartenevano.. Finito l'amplesso rimasero ancora attaccati in un caldo abbraccio.

Rifecero l'amore altre volte, ed ogni volta fu qualcosa di magico e di completo.

Stremati dopo una pulita veloce si addormentarono.

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