POV ALAN
Da quando era scappato da casa quel giorno, non lo avevo più visto. Mi aspettavo il suo ritorno, ma niente. Ero rimasto shoccato quando l'avevo beccato in camera di Jimmy con in mano il libro di fiabe che gli avevamo regalato io e Karin. Forse sono stato troppo brusco, me ne rendo conto, ma cosa non ha capito della mia richiesta di stare solo al pian terreno? Mi rendo conto di non avergli dato modo di giustificarsi. Se solo fossi stato meno impulsivo e arrabbiato, non sarebbe scappato in quel modo. Ma da dove mi è uscita la frase che non valeva niente? Mi sento veramente in colpa. Anche Morgan quando l'ho chiamato me ne ha dette di ogni. Secondo lui, ho reagito in quel modo assurdo perché nel mio cuore, mi sono sentito vulnerabile. Non ho più parlato con nessuno di mia moglie e di mio figlio. Morgan sostiene che evitando l'argomento, è come se volessi credere che non esistano e che non sia successo nulla. Per me è più semplice non parlarne, per non rivangare ricordi dolorosi. Anche se devo ammetterlo, da quando Lance ha iniziato il lavoro come mio assistente, sento meno dolore quando entro nella stanzetta di Jimmy. Mi mancano ancora terribilmente, ma Lance con il suo modo di fare, mi ha in qualche modo conquistato. È difficile da capirlo, spesso quando lo osservavo, mi rendevo conto di non conoscerlo affatto. Ma quando gli ho urlato in quel modo, mi è sembrato un cucciolo impaurito. Quando è scappato ho sentito i suoi singhiozzi, ma non si è mai voltato indietro nonostante i miei richiami. Morgan ha provato a contattarlo, ma non ha mai risposto, ed io sono troppo codardo dal fare il primo passo.
POV LANCE
Non l ho più sentito, solo Morgan ha provato a chiamarmi, ma non ho risposto. Non saprei cosa dirgli. Non è lui che voglio sentire, non è lui che dovrebbe scusarsi con me, so cosa Morgan direbbe; si scuserebbe a nome di Alan e forse mi chiederebbe di ritornare a lavorare per lui. Cosa che non farò più. Forse potrei rivedere la mia posizione, nel momento in cui riceverò le sue scuse sincere. Ho sbagliato anche io a curiosare, lo ammetto; ma cavolo c' era davvero bisogno di aggredirmi in quel modo? Non sono riuscito a scusarmi, mi sono sentito accusato, quasi fossi un criminale. Mi domando chi siano, anzi dove siano Karin e Jimmy, li deve amare moltissimo per non voler far entrare nessuno in quella stanza. Lo capisco, anche io amo tantissimo Jace, per lui io sono il mondo, lo vedo quando mi cerca, quando vuole stare solo con me, lo ammetto ci gongolo, quando rifiuta le braccia di mia madre o di mio padre. Per lui non sono una nullità, sto facendo il possibile per trovare un altro lavoro. Quello che faccio è sbagliato, ho preso a mentire ai miei per aver una attimo di respiro, non fanno altro che ripetermi quanto io sia inutile, come padre, come figlio. mi vorrebbero come? Meno gay? Meno effemminato?? Io sono cosi! Come genitori dovrebbero amarmi a prescindere da tutto. In ogni caso, adesso guadagno, certo provo vergogna, schifo per quello cha faccio, ma non ho altre scelte. Strisciare da Alan manco morto. Con lui ho chiuso. Ha calpestato i miei sentimenti, non mi voglio sentire in colpa per avergli mentito circa la mia età e tutto il resto. Dopotutto per lui io sono uno zero, anzi sotto lo zero. Guardo Jace dormire profondamente, ed esco dalla finestra per andare al lavoro. Di solito quando dorme difficilmente si sveglia, ho tutto il tempo per andare e tornare senza farmi beccare.
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NEL RICORDO DI....
RomanceAlan un giovane scrittore perde la moglie e il figlio in un incidente d'auto. poco dopo nella sua vita entra il giovane Lance padre single di un bimbo molto malato. A poco a poco Alan riscopre la voglia di vivere grazie a Lance. Ma delle bugie ris...