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I tre decisero, quella sera di cenare nel ristorante del albergo dove alloggiavano, il tempo era cambiato, come aveva predetto Lance. Prese la cartina del posto per vedere dove fosse il posto dove vivessero Lance e Jace. In mezzo al nulla. La zona dove erano andati ad abitare era un'immensa distesa di rocce calcaree con una fitta foresta. Era un area naturale caratterizzata da colline ondulate e da una gran varietà di specie animali e vegetali. Si domandò se non fosse stato un altro atto impulsivo del ragazzo e se non fosse pericoloso averci portato un bambino piccolo in mezzo al nulla. Decise per l'indomani di andarci a parlare, le previsioni del tempo davano variabile e decise non lasciarsi scoraggiare. Parlando con Morgan e Laura chiese di lasciarlo andare da solo, non si sarebbe messo in nessun guaio e loro avrebbero potuto godersi la giornata da soli. Quando fu lasciato da solo, preparò lo zaino per l'indomani mattina. Voleva partire presto, per aver più tempo a disposizione per parlare con Lance. A metà mattina il clima cambiò alla velocità della luce e ben presto si ritrovò bagnato fradicio in mezzo a distese di campi. Il cellulare gli scivolò dalle mani andando a rompersi contro una roccia. Decise di tornare indietro, non aveva senso continuare, quando vide la figura di un bambino e di un cane andargli incontro. Il cane iniziò ad abbaiare correndo nella direzione di Alan. Non che avesse paura degli animali, ma quello era davvero una bestia enorme

-Flex fermo! – l'ordine perentorio del padrone fece si che la grossa bestia non saltasse addosso al ragazzo che si era già visto morto dall'assalto del cane. Tirò un sospiro di sollievo e aprì gli occhi trovandosi davanti il muso del cane. Era imponente,la testa era lunga con un muso abbastanza a punta. Tutto il corpo dell'animale era massiccio, la coda lunga e ricurva non stava scodinzolando, e questo fatto lo mise in agitazione. Lo stava puntando come un nemico

-ehi – mormorò non togliendo lo sguardo dalla bestia – non potresti dire al tuo animale di allontanarsi? – chiese impaurito

-si chiama Flex – rispose il bambino – non morde, non aver paura.

-allontanalo! – ordinò Alan alzando di poco la voce, ammutolendosi subito dopo aver sentito l'abbaio del cane

-seduto Flex – richiamò il bambino e Alan riprese a respirare normalmente. La pioggia continuava imperterrita e ai due sembrava non importasse, lo osservavano in silenzio. Il cane, nel frattempo si era accucciato ai piedi del bambino. – che ci fai qui? – ruppe quel silenzio imbarazzante il bambino. – sono poche le persone che vengono nella valle del Buren. Non c'è nulla da vedere da questa parte di valle.

-sto cercando Lance Dobson – rispose Alan. A quel nome il viso del bambino si illuminò di gioia. – sei fortunato allora – disse - sono suo figlio, papà è a casa oggi. È in ferie per due settimane. Vieni, ti porto con me. – ad Alan non parve vero di essere stato fortunato. Seguì il bambino e il suo enorme cane fino ad un cottage.

Superarono la staccionata che delimitava la proprietà. Il bambino chiuse con il chiavistello il cancello e chiamò a squarciagola il padre. Nel frattempo Flex se ne andò nella sua cuccia.

-papàààààààààààààààà – urlò il bambino – non è sordo, ma a me piace farmi sentire quando arrivo a casa – sorrise. – ti sei beccato tanta acqua oggi – constatò entrando in casa. – - papà, ho trovato un tuo amico. –

-Jace, ma per l'amor del cielo non urlare ogni volta. Chi hai trova.... To – Lance rimase senza parole quando capì di chi stesse parlando il figlio. riavutosi dalla sorpresa tornò ad occuparsi del figlio – vai a farti una doccia calda e cambiati i vestiti – ordinò al figlio.

-e per lui? – domandò preoccupato per l'ospite

-ci penso io a lui. Tu muoviti, ti prenderai un malanno. – Jace annuì e si diresse verso il bagno.

-seguimi – ordinò Lance a un Alan rimasto in silenzio. Lo seguì fuori casa, camminando sotto un ombrello. Lance gli indicò una porta adiacente le mura del cottage. – puoi farti la doccia in quel bagno. Troverai un ricambio e i prodotti per lavarti con degli asciugamani puliti. I vestiti bagnati lasciali nella cesta. Quando hai finito farò la lavatrice e te li metto nella asciugatrice. In un ora avrai i tuoi vestiti lavati e asciutti. Quando hai finito, ti aspetto in casa. – lasciò l'ombrello e correndo corse in casa.

Raggiunto Lance in casa, sentì un buon profumo di the ai frutti di bosco, l'ambiente era confortevole e non troppo grande perciò il profumo si sentiva in ogni stanza. Lance e Jace erano al tavolo. Come lo vide gli fece segno di sedersi. Notò che gli aveva preparato la tazza con dei biscotti per scaldarlo. Mentre lo osservava muoversi pensò a quanto fosse cambiato.

Fuori intanto si stava abbattendo un forte temporale.

NEL RICORDO DI....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora