Favore accettato

968 49 34
                                    

Toni's pov
Sbatto più volte le palpebre. Lei vorrebbe accompagnarmi agli allenamenti. Lei. La stesso donna che prima ha detto che non le interessasse minimamente dei miei problemi. No, non è possibile.
Toni: -insomma gliel'ha detto lei?-
: -già, si è offerta di accompagnarti e poi è risaputo che sei un membro importante per la squadra e a quanto pare lo ha capito anche lei- dice sorridendomi. Non riesco ancora a realizzare. Mi passo una mano tra i capelli con lo sguardo fisso sul pavimento. Sarà uno scherzo. Oppure ha sbagliato insegnante o persona.
: -tutto bene Toni?-
Toni: -cosa? Si sì, va tutto bene-
: -allora posso dirle che per te va bene?- Cheryl ed io. In macchina. Lei che mi apostrofa dopo l'allenamento dicendo che abbia fatto schifo, oppure mi dà dritte su come migliorare. No.
Toni: -sinceramente non vorrei disturbarla, poi ho tanti compiti da fare durante la settimana, quindi non avrei tempo in ogni caso per allenarmi, vanno bene i giorni in cui può accompagnarmi mia madre, ora devo andare, ho il compito di matematica, arrivederci- mi alzo dalla sedia ed esco velocemente.
"Che diamine ho fatto?"
Ho messo da parte la mia passione, per chi poi? Così mi butterà fuori dalla squadra senza neanche pensarci due volte. Ho tanti compiti da fare durante la settimana, ma che dico? Mi do uno schiaffo sulla fronte.
"Idiota"
Il fatto è che odio quando la gente inizia a dirmi avresti potuto fare di meglio in allenamento, sei sicura di voler continuare con questo sport?, secondo me non fa per te, è molto faticoso sai? E lei è la tipica persona che direbbe queste frasi. Con quel suo tono ironico. Poi mi immagino che imbarazzo stare nella stessa macchina con la propria prof. Ci sarebbe un silenzio totale, anche perché io non saprei cosa dire, insomma, cosa potrebbero avere in comune un'insegnante e una sua alunna? Niente. Ed io odio il silenzio, perciò non se ne parla proprio di farmi accompagnare. Mi farò bastare i due giorni di allenamento nei quali può portarmi mia madre. Continuano così le lezioni, alle quali non sto molto attenta, continuando a pensare alla conversazione col preside, stando in bilico se accettare il fatto che abbia fatto una cavolata oppure far finta che non sia successo niente. Quello che mi chiedo è perché Cheryl abbia fatto tutto questo. Le faccio pena?
Crede che se mi accompagnerà agli allenamenti le sarò riconoscente? Oppure crede che io sia una povera fallita che si è appena lasciata e che va supportata? Dio, quanto la odio. Mi dà sui nervi. Da una parte sono felice che qualcuno, almeno in parte, si preoccupi per me, dall'altra nessuno lo ha mai fatto, quindi sono un po', anzi, molto diffidente. Conoscendola ci sarà di sicuro una fregatura. Finalmente suona la campanella di fine giornata. Mi alzo dalla sedia e mi stiracchio. Tutti stanno uscendo, perciò mi affretto verso il cortile prima di venire travolta dalla solita orda di studenti.
Peach mi tira a sé prendendomi per un braccio.
Peach: -ti accompagno alla fermata, raccontami cosa ti ha detto quella- la solita premura di quando vuole estirpare informazioni.
Toni: -ti interessa davvero tanto?-
Annuisce.
Toni: -mi ha chiesto di scopare- si ferma di botto guardandomi con gli occhi spalancati. Scoppio a ridere.
Toni: -Peach, sto scherzando-
Peach: -Toni, che infarto-
Toni: -che c'è, la vuoi tutta per te?- dico con un sorrisetto.
Peach: -sì guarda, ora passo alle ragazze solo per lei. Preferirei morire che stare con quella. Quindi, cosa ti ha detto?-
Toni: -mi ha mandata dal preside che mi ha detto che si è offerta di accompagnarmi agli allenamenti-
Peach: -stai scherzando- scuoto la testa voltandomi per vedere se il mio autobus stia arrivando per salvarmi da questa conversazione. Ovviamente no.
Peach: -e tu?-
Toni: -ho rifiutato ovvio. Sai che testa mi avrebbe fatto in macchina? All'allenamento hai sbagliato quello, non va bene, devi fare così- Peach si dà uno schiaffo sulla fronte.
Peach: -ma ti senti quando parli? Ti ha letteralmente fatto un favore enorme, si è offerta di accompagnarti. Capisci?- La guardo inclinando la testa di lato.
Peach: -ma ragioni? Non dovrai più saltare gli allenamenti. Ti accompagnerà e ti riporterà a casa come una principessa- aggrotto la fronte. Sbuffa prima di scuotermi le spalle.
Peach: -senti, non faccio parte della squadra e non conosco il livello, ma cazzo, se ha deciso di accompagnarti significa che sei un membro importante- forse per una volta Peach sta dicendo una cosa sensata e sta mostrando almeno un minimo di interesse per me.
Toni: -smettila, vuole solo prendersi gioco di me- apre bocca per parlare però l'autobus si ferma proprio davanti a noi, ed io non perdo tempo a salire, guardando Peach dal finestrino che continua a gesticolare, facendomi capire di telefonare a Cheryl per dirle di accompagnarmi. Mi metto le cuffie e chiudo gli occhi rilassandomi sul sedile.
"Idiota" dice la vocina dentro la mia testa. Alzo il volume della musica per non sentirla. Forse Peach ha ragione, potrò andare agli allenamenti ogni giorno in cambio di cosa poi? Stare semplicemente in macchina con lei anche se è una grandissima stronza? È uno scambio più che equo, eppure non lo so. So che le sue parole potrebbero radermi al suolo e far traboccare il mio vaso della pallavolo facendomi smettere una volta per tutte. La corda che mi lega a questo sport si sta lentamente spezzando e se deve proprio spezzarsi, voglio che lo faccia per colpa mia e non per colpa di quella. Arrivo a casa, butto lo zaino per terra e mi siedo sul letto con le gambe penzoloni e la testa tra le mani. Dannazione, perché devo farmi problemi per tutto? Se fosse stata un'altra persona il pensiero di quello che ho detto non avrebbe minimamente sfiorato la mia mente, che cos'ha lei che la mia mente non può reggere?
"La paura che mi sbatta la verità in faccia ogni volta"
Il telefono vibra ed appare il messaggio di mia madre sul display.
: -tesoro, sei a casa?-
Toni: -si, tutto bene-
: -mi spiace che anche oggi dovrai saltare gli allenamenti-
Toni: -ci andrò venerdì. Anzi, non puoi capire cos'è successo oggi. Quella nuova di ginnastica si è offerta per accompagnarmi ogni volta che ne avrò il bisogno-
: -oddio, quindi oggi vai?-
Toni: -ho rifiutato- 
Dopo un po' noto che sta scrivendo da troppo tempo.
"Non dirmi che la pensa come Peach, ti prego"
: -perché? Una possibilità del genere e tu rifiuti?-
Toni: -è una stronza, poi neanche la conosci-
: -già che lavora in una scuola credo che la renda una persona rispettabile no?-
"Dov'è finito tutto il tuo sospetto verso le persone che non conosci?"
: -dille che sei d'accordo, e poi non volevi vedere anche tu come allena?-
"Come allena, non come guida"
Toni: -quindi dici che dovrei chiamarla?-
: -ma sì, almeno non salterai gli allenamenti, magari la conosci meglio e non ti sembrerà più una stronza-
"Certo, come no"
Peach e mia madre. Due contro una, e probabilmente ogni altra persona darebbe ragione a loro. A quanto pare devo prendere posizione. Decido di scriverle un messaggio, perché si sa, le chiamate rendono il tutto più imbarazzante. Scrivo e riscrivo il messaggio per almeno dieci volte.
Toni: -salve, probabilmente il preside le avrà detto che ho rifiutato il suo favore, però ci ho ripensato, quindi se non è troppo tardi vorrei venire ad allenarmi, sempre se le è possibile venirmi a prendere, grazie- ora o mai più. Invio.
Toni: -che diamine ho fatto?- mi prendo la testa tra le mani. Ora mi manderà a quel paese dicendo che devo avere le idee chiare. Oppure dirà che non può venirmi a prendere perché è già in palestra, che figuraccia. Tutti i miei tentativi di restare calma se ne vanno quando vibra il telefono. No, non è vero. Non è lei. Magari è Peach che mi ha scritto per insultarmi o mia madre che mi ha mandato una delle solite emoji. Il mio cuore perde un battito quando vedo che è il suo numero. Prendo coraggio e apro il messaggio.
Cheryl: -immaginavo che avresti cambiato idea, tra dieci minuti sarò da te, preparati-
"Merda"

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora