Titolare

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Toni's pov
Dieci minuti. Dieci minuti prima del disastro. No, non posso farcela. In un primo momento penso di chiamarla e dirle che mi sono sentita male, però sarebbe una scusa a dir poco pessima, perciò non mi resta che preparare il borsone ed aspettare che la sua auto si fermi nel vialetto di casa mia. Dannazione Peach, dannazione mamma. Ora sarei sdraiata comodamente sul letto a guardare la tv e invece no, sto aspettando letteralmente il diavolo in persona. Cerco di respirare e calmarmi.  L'unica cosa positiva è che potrò allenarmi e vedere finalmente com'è Cheryl durante gli allenamenti, anche perché tra meno di due settimane abbiamo la prima partita di questo mese e credo che nessuno voglia perdere al primo turno contro una squadra qualificata; però pensandoci bene, prima o poi dovremo perdere e solo dio sa cosa ci farebbe Cheryl in quel caso. Meglio non immaginarlo e vincere tutte le partite del campionato. Mi siedo sul divano non stando ferma un attimo. Ora che arriva cosa dovrei dirle? Hey, come va, tutto bene? Dovrò anche mettere il borsone nel bagagliaio, e se dovesse cadermi, oppure non riuscissi ad aprire la portiera? Ecco che ricomincio. Ogni volta che qualcosa mi mette ansia, inizio ad inventarmi le peggiori figuracce che potrei fare e la mia immaginazione è talmente fervida che alla fine mi ritrovo con la faccia completamente rossa, come se la figuraccia l'avessi fatta veramente. Chi me lo fa fare? Ci sarei andata venerdì agli allenamenti, accompagnata da mia madre, nella mia macchina e senza farmi problemi di ogni genere possibile. I miei pensieri vengono fatti tacere dal suono di un clacson. Sbircio dalla finestra e vedo una bmw rossa parcheggiata nel vialetto. Nel vialetto di casa mia. A quest'ora. Oggi. Perfetto, è senza dubbio lei. Prendo il borsone in spalla, faccio un bel respiro ed esco. Appena la porta si richiude alle mie spalle, alza lo sguardo sorridendomi. Dai, non è male come inizio, non sembra volermi uccidere, però non si sa mai. Esce dalla macchina e mi apre il bagaglio. Una figuraccia in meno. Noto che le maniglie delle portiere hanno una C e una B su entrambi i lati.
Cheryl: -come va?-
Toni: -tutto bene, lei?-
Si mette a ridere.
Cheryl: -non siamo a scuola, quindi puoi anche chiamarmi per nome- bene, niente, prof in macchina. Non è passato neanche un minuto e già tutte le mie paranoie si sono polverizzate. Annuisco sedendomi accanto a lei ed iniziando a guardare fuori dal finestrino mentre lei mette in moto. Non ho il coraggio di chiederle nulla, anche perché non so cosa chiedere e non vorrei iniziare la conversazione con una delle solite domande del tipo vivi qui vicino?, Perché hai scelto proprio la pallavolo? Certo, sono sempre meglio di niente, però non ce la faccio.
Cheryl: -vedo che sei di molte parole- dice ridacchiando.
Toni: -me lo dicono tutti- come diamine fa ad essere così spavalda in una situazione del genere? Sì, è la mia prof ed allenatrice, però cavolo, non si risparmia davvero nessun commento? Niente peli sulla lingua.
Cheryl: -tua mamma quanti giorni è libera durante la settimana?-
Toni: -due, di solito nel weekend, quando non ci sono gli allenamenti-
Cheryl: -mh- cosa vorrebbe dire quel mh? Questa ragazza è un completo mistero. Un mistero senza scrupoli. 
Cheryl: -comunque ieri non abbiamo fatto niente di che, perciò non ti sei persa nulla- legge le persone come libri. Sapeva che volessi sapere dell'allenamento. Decido di socializzare un po', visto che, stranamente, mi sta mettendo a mio agio, cosa mai successa con nessuno, però credo sia dovuto al fatto che abbiamo in comune lo sport, perciò è più facile capirsi.
Toni: -le altre mi hanno detto che erano stanchissime, quindi qualcosa avrete pur fatto-
Cheryl: -se si stancano dopo solo dodici minuti di corsa a buon ritmo non è colpa mia- scoppio a ridere non riuscendo più a contenermi. Si ferma ad un semaforo rosso e si volta a guardarmi.
Cheryl: -ho detto qualcosa di divertente?-
Toni: -no, no, solo che anche il nostro vecchio allenatore diceva così. Nessuno resisteva ai suoi allenamenti-
Cheryl: -nessuno tranne te suppongo- faccio spallucce. Se resistevo è perché con la stanchezza mi addormentavo subito, cosa che mi impediva di pensare. Alla fine, dopo tutti i dolori muscolari mi sono abituata anche a fare quattro chilometri di corsa, perciò nulla mi spaventa ormai. Mi lancia un'ultima occhiata e riprende a guidare, forse ha capito che c'è qualcosa che non va, oppure semplicemente non le importa. Il nostro viaggio continua silenziosamente, senza più discorsi sui vecchi allenamenti. È un silenzio leggero, non quello che di solito devo sopportare con le altre persone. Non mi mette in imbarazzo, ecco. Finalmente arriviamo in palestra e ci avviamo all'ingresso. Entro nello spogliatoio mentre lei va verso il campo, probabilmente per preparare la rete e i palloni. Tutte le ragazze mi guardano sospette, chiedendosi forse del perché la tipa che non parla mai con nessuno sia venuta con l'allenatrice in persona. La voce di Cheryl rimbomba dappertutto.
Cheryl: -muovetevi, a chi ritarda anche di un minuto raddoppio il numero di giri- tutte riprendono a cambiarsi senza fare troppo caso a me, che mi metto in un angolino infilandomi la maglietta e le scarpe. Con il Davis di solito le altre procrastinavano negli spogliatoi finché lui stesso non arrivava iniziando a battere sulla porta intimandoci di uscire, con Cheryl invece, tutte sembrano essersi trasformate in un orologio svizzero.
Cheryl: -bene, ieri non abbiamo approfondito i ruoli e visto che tra dieci giorni abbiamo la partita, nel caso ci dovessero essere delle modifiche, devo saperlo ora- prende in mano un foglio, probabilmente l'elenco dei nomi della squadra e si mette di fronte a Betty.
Cheryl: -ruolo?-
Betty: -centrale- appunta tutto sull'elenco e passa avanti.
Cheryl: -Veronica?-
Veronica: -opposto-
Cheryl: -sei il capitano, no?- Veronica annuisce e Cheryl la squadra dalla testa ai piedi. Va avanti così fino ad arrivare a me.
Cheryl: -Toni?-
Toni: -alzatore- mi guarda per un secondo poi con riluttanza appunta il mio ruolo. La guardo negli occhi e noto una vena di un'emozione che prima di oggi non le ho mai visto. Malinconia, oppure è la solita indifferenza solo con un'altra sfumatura?
Cheryl: -bene, riscaldamento come ieri, dodici minuti, forza- le ragazze si mettono dietro di me come sempre, ed iniziamo a correre intorno il campo. Betty si mette accanto a me.
Betty: -dici che modificherà lo schema di gioco?-
Toni: -non ne ho idea-
Veronica: -non può cambiarlo prima di una partita imminente-
Toni: -insomma, con questo schema abbiamo giocato tutto l'anno, perciò non credo che lo cambierà subito-
Dopo sei minuti Cheryl ci dice di aumentare il ritmo della corsa. Nessuna lamentela. A quanto pare Peach aveva ragione. Cheryl non è come il Davis, è peggio.
Cheryl: -forza, forza, non credo che voi vogliate perdere alla vostra prima partita- doppio le mie compagne. Ormai la mia abitudine di correre mi aiuta a non stancarmi quasi mai, quindi per gli allenamenti con Cheryl è l'ideale. Vedo che sta scrutando Midge, il nostro libero.
Cheryl: -Midge, aumenta quel ritmo che sei l'ultima. È la prima volta che vedo un libero così lento- si siede sulla panchina continuando a guardare ognuna di noi che corre. Penetra con lo sguardo chiunque. I minuti sembrano non passare finché il suono del fischietto arriva fin dentro le ossa.
Cheryl: -avete cinque minuti di riposo per bere. Melody vai a prendere i palloni- mi siedo sulla panchina bevendo.
Midge: -anche oggi non ti sei risparmiata vero?- le sorrido di rimando mentre lei ha ancora il respiro affannato.
Midge: -sono in ansia per la partita, credo che mi abbia preso di mira, forse mi metterà addirittura in panchina-
Toni: -non credo. Sei un buon libero- sono sempre stata pessima a rallegrare le persone, credo che l'empatia non mi sia stata data alla nascita.
Cheryl: -inizieremo con una partita, così almeno vedo il vostro livello- mi avvicino a Veronica.
Toni: -quindi ieri non avete giocato?-
Veronica: -magari, ci ha fatte correre tutte e due le ore-
"Quindi mi ha detto la verità"
Ci lancia un pallone ed iniziamo. Come sempre sto in prima linea, con a fianco Betty e Melody, le più alte della squadra. Questa cosiddetta partitella, sembra più importante di una partita ufficiale, perché è proprio qui che si deciderà chi starà in panchina nel prossimo torneo. Si inizia con Rachel che batte. È il miglior battitore tra di noi, perciò anche questa volta la sua palla supera la rete entrando nel campo avversario. Inizio a seguire il gioco con gli occhi, preparandomi ad un eventuale passaggio delle mie compagne, cosa che avviene due secondi dopo; Midge riceve in bagher e la palla viene verso di me. Alzo le mani preparandomi ad alzare la palla a Melody o Betty. Guardo il muro avversario che si sta mettendo verso quest'ultima. È una delle schiacciatrici migliori, perciò c'è grande probabilità che io alzi la palla a lei. A marcare Melody c'è solo Rachel. Uso Betty come esca e passo la palla all'altra compagna che schiaccia e fa il punto. Sono giorni che non mi alleno e sentire nuovamente la palla sulle mie mani è una sensazione stupenda. Melody fa il punto e tutte di voltano verso di me.
Betty: -sempre la solita precisina?- sorrido mentre Cheryl va dalla squadra avversaria per dare le prime dritte.
Cheryl: -se ribattette la palla ad una velocità che neanche una lumaca, è ovvio che vi fanno punto-
Oggi le mie alzate sono precise come non mai, nonostante la mia pausa, perciò alla fine vinciamo con il punteggio di 25 a 19.
Cheryl: -bene, penso che molte di voi sanno che questa partita serviva a farmi vedere chi è maggiormente allenato per poter giocare la prossima partita. Allora, i nomi dei titolari sono questi: Veronica, Betty, Melody, Rachel, Donna e Midge- tutte si scambiano occhiate confuse ma nessuno si accinge a parlare. Solo sei titolari? Forse deve ancora decidere. Ho forse giocato male oggi? Eppure tutte le mie alzate erano perfette. Ci dirigiamo tutte negli spogliatoi, alcune che chiacchierano animatamente, alcune che sono ancora stupite a causa della scelta dei titolari. Sicuramente ci deve essere un errore e domani Cheryl ci spiegherà tutto. Finisco di farmi la doccia e lascio i capelli leggermente umidi per non gonfiarli troppo. Cheryl bussa sulla porta dello spogliatoio.
Cheryl: -Toni, sei pronta?- esco incrociando i suoi occhi. La seguo nel parcheggio. Ci sediamo in macchina e partiamo.
Cheryl: -è stata una bella partita, le tue alzate erano molto buone-
"Perché non mi hai messo titolare allora?"
Toni: -grazie- anche questa volta il nostro viaggio prosegue in silenzio fino a quando non arriviamo davanti a casa mia. Per tutto il viaggio mi sono torturata le mani cercando di decidere se chiedere informazioni sulla formazione oppure lasciar perdere ed aspettare fino a domani.
Cheryl: -ci vediamo domani- dice con un tono neutro. Sto per aprire la portiera ma ci ripenso.
Toni: -perché nella prossima partita ci saranno solo sei titolari?- mi guarda alzando un sopracciglio.
Cheryl: -sei? Hanno cambiato le regole?- chiede divertita.
Toni: -Veronica, Betty, Donna, Melody, Rachel e Midge-
Cheryl: -e tu- mi volto a guardarla e trovo i suoi occhi puntati su di me. Nessun'ombra di divertimento, è seria come non mai.
Cheryl: -non era forse ovvio?-

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora