Appuntamento con il diavolo

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Toni's pov
Toni: -Cher?- dico poco convinta. Sta camminando davanti a me, cercando con lo sguardo la sua macchina rossa che trova quasi subito a causa del colore che spicca tra tutte le altre auto. In un primo momento mi pento di averla chiamata, però quando vedo la sua espressione tranquilla mi rilasso. Non so neanche cosa dire, non ho programmato niente ed è un'idea che mi è venuta appena prima di uscire da scuola, perciò non l'ho elaborata al meglio. Si appoggia alla portiera della macchina con le braccia incrociate sul petto.
Toni: -hai impegni per oggi?-
Cheryl: -no, perché?- inizia a studiarmi, quasi cercando di interpretare anche i movimenti dei miei occhi.
Toni: -potremmo andare da qualche parte, siamo sempre in casa, non ti annoi?-
Cheryl: -mi stai proponendo un appuntamento Topaz?- pronuncia le ultime due parole quasi in un sussurro, del resto siamo nel parcheggio della scuola. Chissà come la gente prenderebbe la nostra...Situazione. Ci guarderebbero male? Oppure non gliene importerebbe niente che una studentessa esca con la propria professoressa ed allenatrice? Scuoto leggermente la testa, cercando di allontanarmi da quel pensiero.
Un appuntamento. Non era proprio quello che avevo in mente, però...Cavolo, un appuntamento con Cheryl Blossom. Chissà quanti appuntamenti ha avuto nella sua vita. Chissà quanti ne ha reputati noiosi e quanti interessanti. Se ne ricorda alcuni o ha cercato di eliminarli dalla sua mente come con la pallavolo?
Toni: -ho solo chiesto- rispondo dondolandomi sui talloni.
Cheryl: -e dove vorresti andare?- non importa tanto dove, se c'è lei.
Toni: -non saprei- alza un sopracciglio.
Cheryl: -va bene, mi inventerò qualcosa- la guardo inclinando la testa, ma lei si volta ed entra in macchina. Dio, ero io che dovevo proporre qualcosa, non lei. Strizzo gli occhi, abbandonandomi poi alla dura verità. Non riesce proprio a far fare qualcosa agli altri. Deve invadere le idee altrui  sopraffandole con le proprie, prendendo il comando sempre e comunque. Qualcosa mi preme nella testa ma decido di lasciarlo stare, per il momento. Sbuffo sedendomi accanto a lei, preparandomi al silenzio che tra poco inizierà ad avvolgere lentamente la vettura. Quel silenzio che lei tanto ama e che io detesto. Odio quello che lei ama. E lei fa lo stesso con me. Però la vita è pur sempre fatta di compromessi no? Compromessi tra persone, tra spazi, tra sé stessi. Eppure trovare un compromesso con lei sembra impossibile; riuscirà sempre a scappare, sgattaiolare in modo tale da non essere acciuffata dalle emozioni che per lei sono delle vere e proprie assassine. Da quanto scappa? Ha mai pensato di fermarsi, fare una pausa, anche solo per qualche giorno e dare a qualcuno la possibilità di vederla per quello che è realmente? Forse però, una volta che si prendono le distanze dalle emozioni, non si può più tornare indietro.

La giornata scolastica è trascorsa normalmente. Sweet non incrociava di proposito il mio sguardo ogni volta che lo guardavo, ed io ovviamente non ho avuto il coraggio di parlargli.
Invece Peach, come sempre, non si è fatta scrupoli a lanciarmi le sue solite occhiatacce.
Manca solo qualche mese e ci sono gli esami. Qualche mese al mio compleanno. Diciotto anni.
Ho sognato così a lungo questo momento. Avere nella mia testa l'idea che sono finalmente io ad avere il pieno controllo su di me. Non mia madre, non qualcun altro, ma io, Toni. Andrò al college, inizierò una nuova vita. Una nuova vita. Prima ero entusiasta a questo pensiero. Cancellare il mio passato per scrivere il mio nuovo presente, ora invece...Quando qualcuno di rilevante entra nella tua testa è impossibile pensare solo a sé stessi. Pensi a quella persona, a come vorresti fare di tutto per tenerla nella tua vita. Cheryl. Voglio tenerla nella mia vita? Voglio far sì che il nostro noi si evolva? Probabilmente sì.
"Non dare il tuo futuro nelle mani di una persona che non sa decidere per sé, figuriamoci per gli altri" mi schiarisco la voce cercando come sempre di far zittire la presenza dentro la mia testa che non mi dà pace.
Cheryl: -stai bene?-
Toni: -sì sì, stavo solo...Lascia stare-
Cheryl: -stavi?- con la testa passo in rassegna altre frasi che potrei mettere in mezzo per cambiare argomento.
Toni: -quindi? Hai già un'idea per oggi?-
Cheryl: -mh mh-
Toni: -wow, Cheryl Blossom che lascia la sua umile dimora per uscire con chi? Ah sì, con una ragazzina- ormai tutta la "paura" che avevo nel parlarle sta svanendo tanto che spesso mi stupisco addirittura di me stessa.
Cheryl: -già, succede spesso- annuisco, realizzando solo dopo qualche istante.
Toni: -aspetta, cosa?-
Cheryl: -penso tu abbia sentito-
Toni: -Cheryl Blossom, esce con le ragazzine- spalanco gli occhi fingendomi sorpresa nonostante nella mia testa inizi ad instaurarsi il pensiero di essere solo una tra tante. Guarda il semaforo rosso e ferma la macchina.
Cheryl: -del resto hai quasi diciott'anni e poi...- si gira a guardarmi, incontrando subito i miei occhi che invece la stavano fissando già da un po'.
Cheryl: -si sceglie sempre quello che più piace, no?- tutto il mio corpo sente la solita scossa di quando pronuncia una frase del genere.
Toni: -l'hai appena detto apertamente-
Cheryl: -forse stavo solo dicendo che mi piacesse la tua età, non tu in generale- annuisco non sapendo cosa dire.
Toni: -almeno qualcosa di me ti piace- dico sperando in una sua reazione che però non arriva.
Torniamo a casa alle tre e vado subito a farmi una doccia, aspettando che Cheryl riveli finalmente il luogo del nostro "appuntamento". Non so cosa possa avere in mente, forse sarà tutto uno fregatura, una di quelle che solo Cheryl Blossom mi può mettere tra i piedi.

Mi asciugo i capelli alla perfezione; nonostante faccia caldo, non voglio sentirmi solleticare il collo da qualche ciocca bagnata. Quando esco dal bagno e scendo in soggiorno, la trovo seduta sul divano a smanettare col telefono.
Cheryl: -wow, hai fatto in fretta, di solito ci metti quaranta minuti-
Toni: -oggi a quanto pare sono più efficiente-
Cheryl: -esco per qualche ora, devo incontrare una persona. Per le sei stai pronta-
Toni: -una persona?- si alza dal divano mettendo il telefono in tasca ed indossando la giacca.
Cheryl: -già, penso tu la conosci- arriccia leggermente le labbra ed esce lasciandomi in piedi accanto al divano. Non conosco nessuno dei suoi amici, non so neanche se li abbia. Torno in camera lanciandomi sul letto. La conosci. È forse qualcuno della scuola? Se pensa che io debba ricordarmela, probabilmente è una persona rilevante; una di quelle che ti rimangono in testa, con pensieri positivi o non. All'improvviso la mia mente viene attraversata da un ricordo.
Una maserati blu elettrico che esce dal parcheggio della palestra. La donna che la guidava, una corvina dai lineamenti orientali. Strizzo gli occhi a quel ricordo che a quanto pare è radicato nella mia mente meglio di quanto pensassi. Minerva. Cheryl sta andando davvero da lei?
Perché? Perché incontrarsi con la propria ex che Cheryl stessa ha definito "legata troppo al passato di loro due"? L'avrà contattata per un'altra intervista? Di lei so solo che giocava nella stessa squadra di Cheryl, ha il ruolo di centrale e ora gioca nella nazionale. Per quanto riguarda la loro rottura e tutto il resto, vuoto totale. Come se Cheryl si mettesse all'improvviso a raccontarmi della sua ex. Trascorro tutto il tempo durante l'assenza di Cheryl al telefono, parlando per qualche minuto con mia madre e rifiutando un paio di inviti di Betty e Veronica che volevano invitarmi a ballare da qualche parte. Quando sento la porta d'ingresso aprirsi sono già pronta. Non mi sono messa chissà cosa, conoscendola non opterà per qualcosa all'ultima moda con un sacco di persone.
Cheryl: -sei pronta?- chiede dal piano di sotto. Scendo le scale prendendo il telefono che avevo lasciato sulla libreria dell'ingresso.
Toni: -com'è andata?-
Cheryl: -normale-
Toni: -era Minerva no?- mi guarda con il solito sorrisetto.
Cheryl: -vedo che hai una buona memoria- annuisco automaticamente, quasi come se fossi un robot che non ha altra scelta se non stare al fianco di quel diavolo che ha il cuore nascosto in una fortezza. Esce seguita a ruota da me. Non dico una parola, semplicemente mi siedo nella macchina guardando fuori dal finestrino. Incroci su incroci, semafori, pedoni che aspettano di passare. Guardo meglio la strada.
Toni: -stai andando al Pop's?- ormai conosco questa strada a memoria. Con mia madre ci sarò stata centinaia di volte. Cheryl annuisce parcheggiando.
Toni: -mangiamo nel locale?- mi guarda come se la mia domanda avesse un secondo fine.
E sinceramente non sbaglia.
Cheryl: -è uguale, possiamo anche tornare a casa- non le rispondo, superandola ed entrando direttamente nel locale. Il proprietario, che ormai conosco da anni mi saluta calorosamente, mandando subito in cucina l'ordinazione, che nonostante sia passato un sacco di tempo è sempre la stessa.
Pop: -come va Toni, stai diventando la migliore pallavolista?-
Toni: -ci si prova Pop. Lei è Cheryl, la mia allenatrice- Cheryl che per tutto il discorso è rimasta in silenzio, stringe la mano a Pop.
Pop: -Toni mi ha sempre detto che avrebbe voluto una vera e propria campionessa come allenatrice- abbasso lo sguardo sorridendo.
Pop: -avete qualche campionato in programma?-
Cheryl: -per questa settimana no, il campionato regionale inizierà tra tredici giorni-
Pop: -già, ho visto le formazioni delle altre squadre, sarà un torneo interessante. Comunque, cosa le porto?-
Cheryl: -un hamburger semplice e un milkshake alla ciliegia. E una forchetta grazie-
Pop: -mangiate qui o portate via?-
Toni: -portiamo via- Pop annuisce sparendo in cucina.
Toni: -una forchetta?-
Cheryl: -mangeremo hamburger no?-
Toni: -o mio dio, mangi seriamente gli hamburger con la forchetta?-
Cheryl: -non sono di certo come te. Odio avere le mani unte- alzo gli occhi al cielo non riuscendo a nascondere il sorriso spontaneo che mi compare sulle labbra. Dopo qualche minuto vengono portati i nostri sacchetti di carta ed usciamo dal locale.
Cheryl: -mangiamo a casa quindi?-
Toni: -a dire il vero, avrei un'altra idea-

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora