Toni's pov
Bene, prepariamoci all'inferno. La macchina di Cheryl, oltrepassa fiera i gruppi di studenti, dirigendosi verso il parcheggio riservato ai professori. Ognuno si volta, visto che ormai questa macchina la conoscono letteralmente tutti. Alcuni non appena incontrano il mio sguardo insicuro, si voltano verso i propri amici indicandomi con cenni della testa e in poco tempo mi ritrovo tutti gli occhi addosso. Menomale che tra questi non ci sono quelli di Peach perché conoscendola si sarebbe già messa davanti alla macchina impedendo il passaggio ed iniziando a gesticolare con le braccia chiedendomi spiegazioni. Sprofondo nel sedile abbassando la testa.
Cheryl: -che c'è adesso?-
Toni: -nulla- non maschero più di tanto il mio tono poco convinto, ormai ho capito che percepisce le mie insicurezze e paure soltanto guardandomi.
Cheryl: -se vuoi la prossima volta ti lascio davanti al cancello così non ci vedono- dice comprensiva.
Toni: -no no, non fa niente-
Cheryl: -mh- dio quanto la odio ogni volta che emette quel verso. Mi fa credere che non voglia neanche sprecare parole per parlare con me.
Cheryl: -a che ora dovresti uscire oggi?-
Toni: -mezzogiorno-
Cheryl: -io finisco all'una. Dopo l'ultima ora vieni in palestra che torniamo a casa insieme-
Toni: -posso anche tornare a casa con l'autobus-
Cheryl: -torniamo insieme- ripete prima di scendere dalla macchina e dirigersi verso la scuola lasciandomi da sola davanti al veicolo. Tutti iniziano a fissarmi così mi incammino anche io verso l'entrata, venendo però subito strattonata per il braccio. Quasi cado giù dai gradini, ritrovandomi Peach davanti con le braccia incrociate sul petto che mi guarda accigliata.
Toni: -Peach cazzo, mi hai fatto prendere un colpo-
Peach: -non devi dirmi nulla?-
Toni: -riguardo Cheryl? Penso tu abbia già visto tutto-
Peach: -o mio Dio quindi è vero quello che dicono, vivi con lei-
Toni: -sì, mia madre è partita e le ha chiesto se per tre mesi potessi vivere con lei-
Peach: -tre mesi, Toni sai che questa è una possibilità per batterla?- la guardo confusa.
Toni: -di che stai parlando?-
Peach: -ma è ovvio. Sappiamo tutti che se n'è andata dalla pallavolo per una ragione e tu puoi scoprirla-
Toni: -se anche lo venissi a sapere, cosa ti cambierebbe?-
Peach: -andiamo, si sa che protegge quel segreto più della sua stessa vita. Se tutta la scuola lo venisse a sapere, si licenzierebbe- la guardo negli occhi. Sta scherzando, vero?
Toni: -ma ti senti quando parli?-
Peach: -ma certo che mi sento, allora? Lo farai?-
Toni: -certo che no, è una cazzata. Poi non avremo un'allenatrice nella squadra-
Peach: -andiamo, la palestra se ne troverà un'altra, a chi serve quella stronza?- non capisco neanche io cosa sia esattamente successo in quel secondo, però improvvisamente mi ritrovo con Peach appoggiata alla porta dell'ingresso con le mie mani sul colletto della sua maglia, guardandola negli occhi.
Peach: -ma sei impazzita?-
Toni: -non parteciperò ai tuoi piani idioti Peach- la lascio andare alzandomi il cappuccio sulla testa ed andando in classe. Si può sapere cosa le ha fatto Cheryl per volerla addirittura far licenziare? Sarà ancora arrabbiata per quel battibecco che ha avuto con lei il primo giorno? Non la capisco. Goditi la vita, hai una popolarità assurda, perché rompere alle altre persone? Credo che ora tutta la sua compagnia si metterà contro di me, ma ho semplicemente fatto quello che dovevo fare. Certo, potevo evitare di sbatterla al muro, però sono fatta così e ormai quello che è stato fatto, è stato fatto. Inizia così la prima lezione della giornata, storia. Chissà cosa sta facendo Cheryl. Probabilmente starà dando ordini agli studenti dicendo di correre più veloce. Mamma è già a Los Angeles, oggi inizia il suo primo turno di lavoro. Ha detto che per ora non è niente di che, però del resto è Los Angeles, perciò ci sarà pur qualcosa di bellissimo, sennò non sarebbe il sogno di tutti. Seguo la lezione scribacchiando qualche appunto disordinato dei quali probabilmente mi dimenticherò non appena arrivata a casa. Il prof continua a spiegare, con la sua voce monotona e senza un tono preciso, semplicemente parla e parla, senza fermarsi mai, facendo paragoni assurdi e riprendendo coloro che chiacchierano. Insomma, non è cambiato nulla. L'elemento che ha subito delle modifiche sono io, però ovviamente tutti sono concentrati su sé stessi o sui propri amici per vedere le mie pupille che si dilatano al pensiero di quel diavolo dagli occhi castani. Se prima non mi importava di nessuno, ora quella ragazza all'apparenza stronza ed estroversa ha completamente invaso la mia mente tanto che non riesco a fare a meno di chiedermi come sta? Che sta facendo ora? Sta bene? Ho sviluppato un enorme senso di protezione nei suoi confronti e forse è proprio per questo che ho reagito in quel modo con Peach. Riesce davvero a cambiarmi. Finalmente la campanella suona e mi dirigo verso il mio armadietto per prendere il libro di matematica. Altre tre ore ed andrò in palestra ad aspettare che Cheryl finisca le lezioni. Apro l'armadietto e sto per prendere tutto l'occorrente quando lo sportello si richiude talmente veloce che non riesco neanche a tirare fuori la mano in tempo. Sobbalzo dal dolore guardando il dito che inizia a sanguinare copiosamente. Mi volto di scatto verso l'autore di tutto questo e mi ritrovo davanti Fangs e Sweet Pea con in mezzo Peach.
Peach: -credevi veramente di potermi imbruttire davanti a tutta la scuola senza subire delle conseguenze?- i ragazzi mi guardano minacciosi. Non mi fanno paura, sono abbastanza ridicoli con quelle espressioni corrucciate, perciò mi concentro su Peach.
Toni: -come se non fossi tu quella che non è ancora riuscita a superare la discussione con Cheryl il primo giorno-
Peach: -andiamo, sappiamo tutti perché lo fai. Vivi con lei, ti accompagna dappertutto, la difendi. Non è che ti sei innamorata?- dice con un ghigno stampato in faccia. Apro bocca per ribattere ma sento un'altra presenza dietro di me. La sua voce mi paralizza.
Cheryl: -voi tre non dovreste essere in classe? Siete in ritardo di cinque minuti- tutti e tre si voltano verso Cheryl che li guarda con il mento leggermente alzato e la solita espressione menefreghista sul viso. Riesce a nascondere tutte le emozioni dietro quel velo di eleganza e grazia che la ricopre sempre. Avrà sentito tutto? Anche la domanda di Peach?
Peach: -stavamo andando- risponde e se prima manteneva un atteggiamento autoritario, ora ha perso completamente tutto il coraggio.
Cheryl: -perfetto, la strada è di là- continua a fissarli finché non sa ne vanno lasciandoci sole nel corridoio deserto visto che tutti gli altri sono a lezione. Tutti tranne noi, che come due anime divise da tutto e tutti, vaghiamo insieme, con lei che è sempre pronta a salvarmi ed io che che cerco di leggerla attraverso l'autunno che ha negli occhi. Mi si avvicina prendendomi la mano ed esaminando il dito sanguinante.
Cheryl: -andiamo-
Toni: -dove?-
Cheryl: -in infermeria, non posso lasciarti neanche un secondo-
Toni: -vado da sola- scuote la testa prendendomi per il polso e trascinandomi al piano di sotto.
Spalanca la porta della stanza facendomi sedere sul lettino.
Cheryl: -l'infermiera è andata in pausa pranzo e da sola ti verseresti tutta l'acqua ossigenata addosso- sbuffo continuando a seguire con gli occhi ogni suo movimento finché non si siede davanti a me. Versa l'acqua ossigenata su un dischetto di cotone, mi prende la mano mettendosela sulla coscia ed iniziando a tamponarmi il dito. Gemo di dolore stringendole la coscia e strizzando gli occhi. Quando inizia a soffiare e il dolore cessa, mi rendo conto di quello che è appena successo.
Toni: -scusa- mormoro. Distolgo lo sguardo dalla mano mentre lei, che sembra non aver prestato particolare attenzione al mio gesto, prende un cerotto e me lo mette.
Cheryl: -mancano solo tre ore, posso lasciarti non rischiando di trovarti morta?-
Toni: -certo- rispondo sarcastica alzando gli occhi al cielo. Una parte di me sente che la conversazione è finita e che devo andare, mentre un'altra mi dice che c'è dell'altro. Rimango seduta finché non riparla.
Cheryl: -prima ho sentito la conversazione con quella ragazza fastidiosa, è vero quello che diceva?-
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How she saved me
FanfictionÈ difficile vivere quando nessuno ti conosce realmente. Sì insomma, neanche noi ci conosciamo perfettamente, però chi non vorrebbe accanto una persona che solo guardandoti riesce a capire quello che stai provando? Ne ho viste di persone del genere...