La speranza che inganna

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  Quel calore di una squallida vasca da bagno che sembra trascinarti verso il fondo.
Quel calore che ricopre tutto con il proprio vapore sinuoso.
Quel calore che sembra sussurrarti "abbandonati a me, prenderò il tuo dolore e starai meglio".
E tu sembri credergli, abbassi le palpebre, rilassi le membra che ti sorreggono e precipiti.
Gli occhi si ricoprono dell'acqua calda che ti abbraccia.
Tutti i sensi si offuscano, vedi la nemica più grande dell'umanità guardarti e dirti "questa volta riuscirò a strapparti da questo mondo fatto di speranze distrutte".
E l'ultimo pensiero prima di vedere tutto buio è "ho fatto abbastanza anche se ho fallito?"
C.B. 

Toni's pov
Quella sensazione di quando scopri qualcosa che ti fa girare la testa, talmente tanto da farti vedere tutto in modo sfocato. Una sfocatura che sotto intende speranza. La dolce speranza che cola come il miele, addolcendo tutti i tuoi pensieri e facendoti credere che forse la vita ha preso una piega giusta per una volta. La speranza di capire, entrare in un altro mondo che non è altro che la mente umana, così lontana eppure così vicina ad essere capita. Le pagine sono leggermente ingiallite e leggo il primo paragrafo. Nemica dell'umanità? Cosa vuol dire? La morte. Conto approssimativamente le pagine e dovrebbero essere all'incirca cinquanta. Cinquanta fogli che probabilmente rivelano di lei più cose di quanto io ne sia mai riuscita a comprendere parlandole. Cinquanta fogli che contengono la sua scrittura, le sue lacrime, forse i suoi sorrisi o i suoi pianti più lancinanti. Se è davvero così voglio scoprirla lentamente. Voglio imparare a conoscere la sua mente quasi fosse una pianta che cresce giorno dopo giorno, mettendo radici sempre più robuste fino a quando si dice ce l'ho fatta, ora sono fuori dal cerchio rosso del pericolo. Il suo pericolo è essere capita. Cinquanta pensieri che forse mi porteranno alla chiave nascosta del suo cuore. Sento dei battiti alla porta. Ripongo velocemente il libro dentro l'armadio, e l'avanti che esce dalla mia bocca è troppo affrettato, mentre traspira la mia ansia ed euforia all'interlocutore che si trova fuori dalla camera. Il volto della donna che è racchiusa in quel libro fa capolino nella mia stanza studiandomi come suo solito. Abbasso lo sguardo e vedo che è vestita con un vestito rosso mozzafiato, con una scollatura evidente. Deglutisco tornando a guardarmi le mani.
Cheryl: -tutto bene? Sembra che tu abbia appena scoperto la cura per il cancro- dice alzando un sopracciglio. Mi volto verso l'armadio facendo finta di prendere una maglietta. Dannazione, ho messo male la scatola. Cerco di spostarla con il piede senza farmi notare.
Toni: -sto bene, volevo solo cambiarmi e non trovavo una maglia decente. Tu invece?-
Cheryl: -esco e volevo solo sapere se riesci a prepararti qualcosa visto che tornerò tardi- dice con tranquillità legandosi i capelli.
Toni: -dove vai?-
Cheryl: -c'è un locale, hanno aperto da poco e mi hanno invitata-
Toni: -capito- rimango leggermente delusa dal fatto che non mi abbia chiesto se volessi venire pure io, però a quanto pare non mi vuole tra i piedi.
Cheryl: -ti chiederei se volessi venire, ma non credo sia il tuo genere di ambiente- mi guarda con uno strano sorrisetto quasi come se volesse vedere se la sua provocazione abbia avuto l'effetto desiderato.
"Basta leggermi la mente"
Toni: -no infatti, hai ragione- dico sbrigativamente.
Cheryl: -bene, non mandarmi a fuoco la cucina per favore, per il resto ritieniti libera di fare quello che vuoi, lo sai- annuisco sedendomi sul letto.
Toni: -divertiti- fa per uscire ma la richiamo, maledicendomi subito.
Toni: -dimmi quando arrivi, è tardi del resto- mi guarda con un'espressione indecifrabile, poi fa una leggera smorfia ed esce, lasciandomi nella stanza silenziosa, con i miei pensieri che prendono vita girandomi intorno. Mi lascio cadere sul letto guardando il soffitto e sentendo la sua macchina allontanarsi dal vialetto ed andando chissà dove. Resisto alla tentazione di prendere il suo libro e leggerla tutta in un giorno. Una persona del genere non merita di essere capita tutta d'un soffio. Dopo mezz'ora il telefono mi vibra e sposto subito gli occhi verso lo schermo dove si materializza quel nome che ogni volta mi fa venire i brividi.
Cheryl: -puoi non preoccuparti, sono arrivata sana e salva-
Toni: -divertiti, prometto che non ti arriverà una chiamata dai pompieri- metto il telefono da parte cercando di mascherare quel dannato sorriso che chiarisce i miei sentimenti più di ogni altra cosa. Le ore trascorrono ed io mi alzo riluttante per prepararmi la cena. Opto per una semplice frittata, del resto devo mantenere le promesse se non voglio che la bestia rossa torni e finisca per incendiare me insieme alla cucina. Accendo un po' di musica e sbatto le uova mettendole poi in padella. Non ho idea di questo nuovo locale di cui parlava Cheryl, ma del resto cosa mi aspettavo?  Lei è un'anima delle feste, io invece vagabondo tra palestra, casa e scuola.
A proposito di quest'ultima, domani ho l'ultimo compito in classe di matematica e se non apro libro quella mi odierà più di quanto non lo faccia già. Scrollo i social mentre mastico, mettendo like a qualche foto e visualizzando le storie una dopo l'altra. Cheryl Bombshell, nuova storia.
Un rapido sorriso mi solca le labbra prima di trasformarsi in un'espressione di totale sorpresa mischiata ad orrore, uniti in una perfetta miscela che crea niente di più che...Il sentirsi usati. Alla fine la speranza non è poi così potente. Arriva, resta per qualche minuto, massimo qualche ora e al primo errore che si compie, si trasforma in un tornado che ti fa tornare sulla terra, facendoti cadere da quel mondo perfetto che credevi esistesse veramente. Il sentirsi usati, fa più male di qualsiasi altra cosa.
"Perché è così del resto, vero Cheryl? Usarmi e allo stesso tempo andare con la propria ex, no?"

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora