Chiudendo il cuore

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La vera essenza della mancanza è quella sensazione inspiegabile di quando vedi una persona, su una foto magari, e ti senti come se la conoscessi da una vita eppure sembra così lontana, come se non ci avessi mai scambiato parola.
Quella sensazione di quando il pensiero "ma io la conosco veramente?" ti inonda la testa.
C.B.

Toni's pov
Odio lo scorrere del tempo che detta le nostre vite. Odio come si pensa di essere in un giorno eppure si è avanti di una settimana; abbassi lo sguardo e il giorno che sognavi durasse per sempre, è stato calpestato da quello dopo, e quello dopo ancora. Odio come il tempo si dilati durante i momenti devastanti. Questo titano è così strano. Si dice che curi ogni cosa, ogni mente e ogni tipo di dolore. Come fa? Come fa ad essere così potente? Come fa a promettere così tanto e poi ridurre i nostri sogni in una macchia indistinta, come un goccio d'acqua su un tappeto? Il tempo, il destino, la morte. Una famiglia enorme. La chiamerei la famiglia degli illusionisti. Illudono? Eccome. Ti spingono in una bolla trasparente, piena di incertezze. Cos'è il tempo? Cos'è il destino? Cos'è la morte? Quando arrivano questi tre? Quando mettono un punto enorme alle tue speranze? Quale mi fa più paura? Credo che tutte le persone abbiano paura dell'incertezza, di un qualcosa di inspiegabile. La morte arriva, ti fa esalare il tuo ultimo respiro. C'è e basta e nonostante odi questa gorgone, è il tempo il mio nemico principale. È come una strada lunghissima che sembra non aver fine, dove i nostri momenti sembrano miglia che trascorrono ad una velocità assurda. Però forse una cosa sul tempo è certa. Fa prendere decisioni che, se avessimo l'eternità, non prenderemmo mai.

Non avrei mai pensato che arrivare a questo giorno sarebbe stato così difficile. Pensavo che questi tre mesi sarebbero trascorsi normalmente. E invece. Guardo le mie valigie già fatte, come a darmi la conferma che oggi finirà per davvero la mia permanenza qui, in questa casa fatta di talmente tanti misteri. In questa casa fatta di un amore che non è mai sbocciato.
Cheryl: -pronta?- annuisco mestamente. Mia madre dovrebbe arrivare tra poco. Non appena atterrerà prenderà la macchina e verrà a prendermi per poi decidere se il nostro trasferimento verrà confermato o meno. Al telefono le ho detto che mi serviva ancora qualche ora per prendere questa decisione che, ormai lo so, cambierà la mia vita per sempre, ed allora non potrò più tornare indietro. È scoppiata a ridere dicendo hai avuto tre mesi e ancora niente? Però ha detto che mi avrebbe dato anche tutto il tempo del mondo. Esco in giardino sedendomi sull'erba, affiancata da Cheryl che resta in piedi. La sua routine non è cambiata più di tanto. Ogni weekend è uscita a ballare, ed ogni giorno che passava era più apatica del solito. Per il resto, il suo atteggiamento nei miei confronti è rimasto lo stesso, i baci sono continuati, abbiamo fatto sesso altre due volte, sempre in situazioni dove io cercavo di farla aprire e lei non si faceva mai toccare da me. Non sono mai tornata a parlare dell'amore dopo quella discussione in macchina, ma ora credo di dover sapere. Voglio sapere se è una cosa definitiva o no. Voglio sapere se è pronta a fare un passo anche lei. Ho capito tante cose in questi giorni. Ho capito che forse i compromessi finiscono sempre male se vengono fatti solo da una persona. Ho capito che non tutte le sfide possono essere vinte e si deve solamente accettarlo. E capendo tutto questo, la realizzazione mi ha circondata. Stando esattamente dietro di me, appoggio la testa sul suo ginocchio, sentendo l'odore del suo bagnoschiuma alla ciliegia che mi fa impazzire.
Toni: -dovrebbe arrivare tra poco-
Cheryl: -bene-
Toni: -tu cosa farai?-
Cheryl: -mh?-
Toni: -se io dovessi partire, cosa faresti?-
Cheryl: -continuerei con la mia vita, cos'altro dovrei fare?- mi alzo in piedi mettendomi di fronte a lei, non avendo paura di avvicinarmi.
Toni: -se dovessi partire, ti mancherei?-
Cheryl: -abbiamo vissuto tre mesi insieme, il tuo pensiero ci sarebbe comunque nella mia testa-
Toni: -solo per questo?-
Cheryl: -Toni, è la tua vita, cosa vuoi da me?- mi mordo il labbro.
Toni: -non capisci? È proprio questo, è la mia vita, ed io ti ci voglio dentro, talmente tanto che credo di impazzire. E forse non ti mancherò, ma so per certo che a me, il tuo pensiero mi farà dannare. Perché continui ad illudermi?- non risponde e sento il telefono che vibra.
mamma: -dieci minuti e ci sono- leggo il messaggio che appare sul display. Ora o mai più. Le prendo il viso tra le mani, obbligandola a guardarmi negli occhi.
Toni: -Cher, io credo di amarti. Non l'ho mai ammesso neanche a me stessa, eppure è così. Per favore, dimmi qualcosa, qualsiasi cosa che mi faccia capire che vale la pena restare, che vale la pena lottare per abbassare le tue barriere chilometriche. Baciami, abbracciami, dimmi anche solo un semplice resta, ed io capirò che almeno nel profondo ci tieni. Per favore- gli occhi mi si inumidiscono. La guardo intensamente, sperando di cogliere un segno, un'emozione, seppur minima, eppure quello che mi sembrava il volo verso la libertà si trasforma in una caduta vertiginosa. Si allontana da me. Mi schianto al suolo.
Cheryl: -tua madre sta per arrivare- ed è così.  Vedo la sua macchina in fondo alla strada. Un altro messaggio.
mamma: -ti aspetto in fondo alla strada, saluta Cheryl, ho parcheggiato malissimo quindi non posso uscire per salutarla. Chiedile se le devo qualcosa per questi tre mesi-
Toni: -mamma vuole sapere se ti deve qualcosa- s cuote la testa. Annuisco guardandomi le scarpe. Prendo le valigie mettendole fuori dal cancello.
Toni: -Cher- si volta a guardarmi. E continuo ad essere colpita dall'apatia.
"Il tuo modo di amare è lasciare che io ti ami. Il modo in cui rispondi alle mie domande è il silenzio. I tuoi baci non sono altro che offrire le tue labbra affinché io le baci. Mai parole o abbracci, mai parole dolci o emozioni. Nessuno dirà mai che mi hai amato, mai. Me lo dicono i fogli bianchi del tuo cuore, nei quali non sono riuscita a scrivere, perché mi è stato vietato l'inchiostro. Ti abbraccio toccandoti, ma non toccando quello che nascondi. Mai domande, carezze, che mi rivelino qualcosa di te. Ami la solitudine. Quella solitudine immensa nella quale ti amo solo io"
Toni: -ti supplico, abbracciami- apro le braccia stando immobile, implorandola con lo sguardo.
Deglutisce passandosi una mano tra i capelli.
Cheryl: -realizza il tuo sogno, Toni- la fisso impassibile, sentendo quel suono che conosco fin troppo bene. Il suono del cuore spezzato. Alcune lacrime mi rigano il viso e lei non dice niente. L'urlo straziante nella mia testa mi offusca la mente e lei non mi bacia come al solito. La rabbia si impossessa di me e lei non mi abbraccia cercando di calmarmi. Rimane immobile, come un'illusione, come se non fosse lì per davvero. Le volto le spalle, dicendomi che è meglio così eppure non si può ingannare il cuore. La mente può dirci che non ne vale la pena, che quella persona non ci merita, ma il cuore, lui cercherà il perdono in tutto, cercherà una spiegazione, una ragione per non mollare. Per la prima volta nella mia vita chiudo le tapparelle del cuore, non sapendo che d'ora in poi lo farò sempre. Muovo un primo passo incerto, cercando di capire se riuscirò ad arrivare alla macchina oppure cadrò nelle piaghe del dolore. Inizio a camminare verso la macchina, asciugandomi velocemente le lacrime per non far preoccupare la donna che mi aspetta all'interno.
Per un secondo, per un dannato secondo, avrei voluto cambiare la mia mente e mettere una virgola al posto di quel punto. Avrei voluto girarmi indietro, guardarla e dirle che fosse tutto uno scherzo. Dirle che ci saremmo viste domani all'allenamento. Ma ormai le virgole erano troppe, incise nella mia mente, come infiniti tatuaggi. Arrivo alla macchina e apro la portiera, quella portiera che significava finalmente il cambio della mia vita.

Fine.

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora