Toni's pov
Cheryl: -andiamo, svegliati, faremo tardi se non ti dai una mossa- spalanca le tende, mentre borbotto il mio disappunto.
Toni: -quante volte ti ho detto di non svegliarmi? Ho una sveglia per tua informazione-
Cheryl: -non me l'hai mai detto e poi conoscendoti potresti anche non sentirla- esce dalla stanza lasciandomi con le palpebre chiuse e il sonno che ancora non vuole abbandonare le mie membra addormentate. Dopo qualche secondo apro leggermente gli occhi, guardando il paesaggio che si staglia fuori dalla finestra. Un sole splendente illumina gli oggetti della stanza, posandosi sulla mia mano, a qualche centimetro dal mio volto. C'è un odore piacevole nell'aria, un misto di tende pulite, l'odore dei fiori che arriva dal giardino e l'odore inconfondibile di Cheryl Blossom. Quell'odore che riesce a farmi sognare facendomi dimenticare i problemi ma lasciando una parte della mia mente nella realtà, ricordando che la vita è sempre dietro l'angolo con i suoi giochetti. Sospiro capendo che non posso restare in questa posizione, visto che la scuola mi aspetta e Cheryl mi ucciderebbe se dovessimo arrivare in ritardo. Esco dalle lenzuola e mi metto una felpa, avvertendo un brivido di freddo per aver interrotto il contatto con il letto caldo. Esco dalla mia camera andando verso il bagno. Ci metto qualche secondo per trovare l'interruttore della luce. Nonostante sia passato già un mese dal mio trasferimento, gli interruttori rimangono ancora un luogo inesplorato e sconosciuto. Mi lego i capelli in una coda bassa e il mio sguardo cade in basso, verso il mio collo. Ci metto qualche secondo a ricordare quello che è successo ieri. Un'infinità di piccole macchie rosse che si uniscono tra di loro, formando una forma simile ad un cuore. O meglio, è un cuore visto che tutti quei segni sono collegati tra loro con dell'inchiostro. Insomma, la Blossom, ieri si è proprio divertita. Cerco di non far caso a quell'opera d'arte e inizio a lavarmi i denti. Questa settimana non dovrebbe essere troppo pesante, a scuola non abbiamo nessun compito o interrogazione rilevante e anche le partite di pallavolo per ora sono in pausa. Finisco di lavarmi e torno in camera con il rumore di Cheryl che sta preparando qualcosa in cucina. Chissà se ha dei programmi per questa settimana. Non so se è una persona che organizza sempre tutto metodicamente oppure a volte prende anche delle decisioni spontanee. Devo ancora capire questo suo lato. Anzi, tutti i suoi lati visto che sembra una stella con un'infinità di punte. Una stella complicata, che brilla di una luce sorprendente, tanto che tutti possono vederla. Eppure è proprio questa una delle grandi differenze tra le persone. Il saper guardare e il saper osservare. Ognuno può vedere qualcosa, percepirla davanti o dietro a sé, eppure spesso la oltrepassa senza pensarci, senza domandarsi chi sia, da dove venga e quale sia la sua storia; pochissimi hanno la dote di avere curiosità verso tutto quello che li circonda. Ma torniamo alla stella rossa. Chissà quale telescopio serve per osservarla fino in fondo, per comprenderla, per essere leggermente più vicino a lei. Anche di telescopi ne esistono tanti, per le stelle, per i pianeti, per le persone. Già, i telescopi per le persone non sono niente di più che i nostri occhi. Occhi di tante sfumature diverse. Occhi che possono guardare in profondità ma che spesso si fermano solo sulla superficie. Occhi che possono distruggere, sorridere, comprendere, salvare, impaurire, capire. Gli occhi sono il nostro unico mezzo per osservare, spesso così sottovalutati dalle persone.
Cosa ti piace di più di lei?
Non saprei, il carattere, poi ha anche un bel corpo.
Cosa ti piace di lui?
La voce, poi ha i soldi.
Su cosa si basa per te la bellezza? Domanda senza risposta. Gli occhi sono sottovalutati. Raccontano così tanto, esprimono le emozioni meglio delle parole. Chi meglio degli occhi sa descrivere un cielo stellato o uno stormo di gabbiani che vola sopra la superficie del mare? Chi meglio degli occhi può trasmettere tutti i pensieri che ci passano per la testa? Con gli occhi ci si scambiano informazioni, storie, tutto ciò che le parole non sanno esprimere proprio perché guidate dal cervello. Gli occhi seguono un impulso tutto loro. Vengono comandati dai nostri desideri, dalle nostre paure; guardo la luce perché ho paura del buio, guardo a destra perché a sinistra c'è qualcosa che mi mette inquietudine. Gli occhi hanno una mente propria. Gli occhi conservano i ricordi, forse addirittura di più della testa. Gli occhi non invecchiano; invecchia la loro efficienza, il loro colore, ma la loro essenza no, quella rimane, arrampicandosi sul buco nero e portando con sé tutto quello che hanno visto nel corso della loro vita. Negli occhi si può vedere un intero film. Il film della vita. Ormai vestita scendo in sala da pranzo, notando subito Cheryl. Ha lo sguardo fisso sul piatto, probabilmente concentrata sul perché la marmellata abbia quel sapore o facendosi una chissà quale domanda alla quale nessuno ha ancora trovato risposta.
Toni: -dormito bene?-
Cheryl: -normale-
Toni: -vuoi per caso spiegarmi quello che è successo ieri?-
Cheryl: -il tuo collo non parla già abbastanza?-
Toni: -non c'era il bisogno di ridurmi così. Potevi dirmi quello che aveva detto Sweet e la discussione sarebbe finita qui, senza spettacoli del genere- alza gli occhi dal piatto e si ferma a fissarmi. Mi guarda a lungo, studiandomi, cercando forse una domanda alla mia risposta.
Si alza dalla sedia con quello sguardo che mi provoca una strana sensazione in tutto il corpo.
Cheryl: -semplicemente volevo farlo e se quello era solo uno spettacolo per te, potevi benissimo scansarmi ed andartene, però, visto che non lo hai fatto, posso solo supporre che tutto ciò ti stava piacendo Topaz- il suo discorso non fa una piega, come sempre. Sforna il suo solito sorrisetto ed esce di casa, invitandomi a seguirla dopo aver fatto colazione. Socchiudo gli occhi vedendo dietro la palpebra i suoi. Due gemme marroni nelle quali mi perdo, faticando ogni volta a trovare la strada del ritorno. Gli occhi sono i primi ad innamorarsi, gli occhi sono i primi ad innamorarsi, gli occhi sono i primi ad innamorarsi. Questa frase mi è stata ripetuta talmente tante volte che ormai non potevo più sentirla, però spesso quello che più ci dà fastidio è la verità. Già, mi sono perdutamente innamorata dei suoi occhi. Innamorata dei suoi occhi? Ma è una follia, direbbe la gente. Eppure, sono l'unico posto in cui io mi sia sentita davvero al sicuro.
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How she saved me
ФанфикÈ difficile vivere quando nessuno ti conosce realmente. Sì insomma, neanche noi ci conosciamo perfettamente, però chi non vorrebbe accanto una persona che solo guardandoti riesce a capire quello che stai provando? Ne ho viste di persone del genere...