Toni's pov
Avete presente quando c'è una persona che non conoscete da molto ma è come se la conosceste da una vita? E avete presente quando questa stessa persona che ti sembra di conoscere da sempre, si gira verso di te col lato che non conosci minimamente e tutto ti appare diverso? Bene, questo è quello che è successo con Cheryl, o almeno credo. Pensavo di averla letta abbastanza bene, invece con quella domanda mi sono ritrovata in un mondo completamente diverso. Un mondo al quale però mi è stato vietato l'accesso. Ma del resto è ovvio, chi sono io per impicciarmi nella sua vita? Una semplice adolescente che lei accompagna agli allenamenti. Mia madre mi chiama a tavola ed in silenzio mi siedo sulla sedia.
: -quando giocherete la prossima partita?-
"Cavolo, la prossima partita è domani"
Toni: -domani-
: -davvero? Potrò accompagnarti allora- alzo la testa di scatto.
Toni: -davvero?- lei annuisce sorridendo. Tiro un sospiro di sollievo continuando a mangiare con più appetito. Il pensiero di stare in macchina con lei dopo oggi mi mette ansia. Di sicuro non mi rivolgerà la parola, anche perché non è obbligata a dare spiegazioni a me. Finisco di mangiare come sempre alla velocità della luce e vado in camera mia prendendo il telefono. La tentazione di vedere qualche partita della squadra di domani è alta, però per oggi basta pallavolo perché sennò la mia testa scoppia. Tanto domani dovrò giocare di nuovo e visto che so già le caratteristiche principali della squadra, oggi posso anche riposarmi. L'unico problema che mi rimane per oggi è Cheryl, quel nome così particolare che calza a pennello con la sua personalità.
Dovrei scriverle che domani potrà accompagnarmi mia madre, però non so. Sì lo ammetto, non ho il coraggio. Tanto la vedrò domani in seconda ora, perciò semmai glielo dirò nello spogliatoio. Voglio sapere cosa abbia suscitato in lei quella reazione. Sarà successo qualcosa in passato? Mi ricordo che la preside quando ce l'ha presentata ha detto che fosse un'atleta professionista, perciò di sicuro qualcosa le avrà impedito di mantenere il suo ruolo. Però cosa?
Non mi sembra una che si lascia indebolire facilmente dalle emozioni, quindi non credo che sia stato a causa di una sconfitta o di una litigata avvenuta con una compagna di squadra. Ma la domanda più importante è: da quando mi preoccupo per qualcuno? Di solito sono sempre stata una persona poco empatica, che evita i problemi delle persone, talvolta senza neanche rendermene conto. Di lei invece mi importa, perché proprio con lei sono riuscita ad aprirmi e voglio che faccia lo stesso con me. Almeno voglio provarci. Forse è davvero la prima persona di cui mi importi qualcosa.
"No"
Semplicemente sento come se glielo dovessi, tutto qui. Credo che tutti ci meritiamo un momento in cui qualcun altro ci ascolta, no? Mi metto sotto le coperte continuando a ripassare nella mia mente tutta la giornata. È stato bello. La partita, la scenata di Cheryl al supermercato.
Di solito quando torno a casa dopo aver trascorso del tempo con qualcuno mi sento normale, nessuna emozione precisa, qui invece mi sento felice, leggera. Quasi quasi, lo rifarei. Sorrido spegnendo la luce ed iniziando a guardare il soffitto. Spero che domani riuscirò a parlarle.La sveglia squilla con la sua solita precisione, facendomi aprire gli occhi che richiudo subito a causa della luce. Con una mano sulla fronte mi dirigo verso il bagno lavandomi i denti e sciacquandomi la faccia per rimuovere ogni traccia di torpore dal mio corpo. Bevo un bicchiere di succo di frutta, prendo lo zaino e mi preparo per uscire.
: -non mangi nulla?-
Toni: -sai che la mattina non ho fame-
: -sicura?-
Toni: -sì, mangerò qualcosa a scuola, tranquilla- mi ha sempre fatto sia da madre che da padre, risollevato nei momenti bui e fatto vivere momenti memorabili. Certo, quando si tratta di orari e partite è insopportabile, però non è niente in confronto a quello che sento dire dalle altre ragazze che conosco. Arrivo alla fermata mettendomi le cuffie. In prima ora abbiamo storia, alla quale non presterò attenzione più di tanto, anche perché devo pensare a cosa dire quando vedrò Cheryl. Mi aspettavo un messaggio da parte sua, dove magari mi chiedeva se anche oggi avessi bisogno di un passaggio, invece niente. Da una parte me lo aspettavo, ho cercato di scoprire un suo presunto lato sensibile, però dall'altra ci sono rimasta un po' male, non pensavo che avrebbe preso così rapidamente le distanze. Oppure semplicemente ha pensato che avremmo parlato nello spogliatoio. Devo smetterla di preoccuparmi, è una persona a me completamente sconosciuta, non mi dovrebbe neanche importare e anzi, dovrebbe essere grata che qualcuno si preoccupi per lei.
"Che frase da narcisista"
Tutto a scuola è rimasto lo stesso, il nostro stesso posto d'incontro con Peach, le sue amiche che la trascinano non appena suona la campanella ed infine la stessa Toni che arriva in classe e silenziosamente si siede all'ultimo banco. A colpo d'occhio non è cambiato nulla, se non fosse per la testa di quella stessa Toni, che dovrebbe concentrarsi sulla lezione e invece pensa alla sua prof e a come scusarsi con lei. Scusarsi per cosa poi? Ma del resto il compito dei professori è proprio questo: far migliorare i propri alunni, sia nell'ambito delle conoscenze sia in quello della vita vera e propria. Ci insegnano ad essere responsabili, generosi e collaborativi con gli altri.
"Però diavolo, sappi che non riuscirai a cambiarmi"
Riprendo in mano la Toni che mi stava un attimo sfuggendo di mano ed inizio a guardare fuori dalla finestra, cosa ormai diventata routine delle mie giornate scolastiche.
Il prof si mette a spiegare. È quel tipo di insegnante che durante la lezione ti lascia fare quello che vuoi, basta che non parli e non fai rumore, per il resto puoi anche buttarti dalla finestra, basta che stai zitto. È la prima ora della giornata, teoricamente quella che deve trascorrere più velocemente perché si è mezzi addormentati, a me invece sembra infinita.
Peach mi dà una leggera gomitata.
Toni: -dimmi-
Peach: -ieri avete avuto la partita, no?-
Toni: -sì, abbiamo vinto, l'altra squadra era-
Peach: -si, sì ok, Cheryl com'è? L'hai conosciuta meglio?- mi interrompe.
Toni: -sono sempre più convinta che ti piaccia sai?-
Peach: -per carità-
Toni: -comunque no e sinceramente non mi interessa- non voglio che si immischi in questa situazione. Voglio che sia solamente tra me e Cheryl. Finalmente squilla la campanella. Prendiamo la nostra divisa sportiva ed andiamo in palestra. Scendo le scale a due a due, voglio vederla, parlarle, scusarmi per aver detto qualcosa di sbagliato. Do un'occhiata alla palestra e non la vedo. Riluttante vado nello spogliatoio. Magari avrà avuto un imprevisto. I miei pensieri tristi però vengono interrotti dalla sua voce che prorompe dall'esterno dello spogliatoio.
Cheryl: -tra poco iniziamo- Peach mi rivolge un'occhiata sorpresa.
Peach: -wow, niente urla dicendo di sbrigarci, che le sarà successo?- non le rispondo, mi infilo la maglietta ed esco. Cheryl è seduta sulla panchina a consultare come sempre il registro. Alza lo sguardo guardandomi, mi scruta per qualche secondo e poi si concentra di nuovo su quello che stava facendo. Mi aspettavo un'occhiata fredda, oppure una faccia schifata, invece niente. Dopo due minuti escono anche tutti gli altri e iniziamo a correre intorno al campo. Cheryl non spiccica parola finché non finiamo tutti i giri di riscaldamento.
Cheryl: -bene, oggi faremo i soliti esercizi di riscaldamento poi il resto dell'ora ve lo lascio per giocare a pallavolo, le squadre potete farle voi- nessuno crede alle proprie orecchie. Ci rivolge un leggero sorriso e fischia per darci il via. Rimango un attimo spaesata prima di capire cosa sia realmente successo. Trattare bene tutti o solo una persona. Se prima trattava tutti male tranne me, dopo la conversazione ha iniziato a trattare bene tutti, facendomi capire che effettivamente, non ho nulla di speciale. La vita di quella ragazza è davvero in bianco e nero.
STAI LEGGENDO
How she saved me
FanfictionÈ difficile vivere quando nessuno ti conosce realmente. Sì insomma, neanche noi ci conosciamo perfettamente, però chi non vorrebbe accanto una persona che solo guardandoti riesce a capire quello che stai provando? Ne ho viste di persone del genere...