Toni's pov
Spalanco gli occhi.
Toni: -cosa? Non puoi giocare-
Cheryl: -perché mai?- cerco di scegliere le parole con cura mentre mi squadra attentamente in attesa di una mia risposta.
Toni: -sei fuori allenamento- ridacchia leggermente voltandosi di nuovo.
Cheryl: -fosse questo l'unico problema- borbotta.
Toni: -non è necessario che tu giochi. Abbiamo altre giocatrici in panchina-
Cheryl: -non sono alzatori-
Toni: -non è un problema- si siede in macchina, guardando con calma qualcosa sul cellulare.
Toni: -mi stai ascoltando?- dico esausta. Ovviamente non lo sta facendo. Chissà cos'ha per la testa in questo momento. Mi passa il telefono senza dire parola. È un video di una partita. La guardo confusa.
Toni: -è la squadra avversaria di domani?- annuisce. Faccio partire la registrazione. Schiacciatori precisissimi, giocano con due alzatori.
Cheryl: -se ci sarai solo tu ad alzare non ce la faremo. Abbiamo bisogno degli attacchi combinati-
la partita di domani sarà la finale, forse è per questo che vuole dare una mano alla squadra per vincere. Però non voglio che giochi, non voglio che torni nel suo dolore.
Toni: -Cher- cerco di supplicarla con lo sguardo, però è tutto inutile. Mette in moto.
Toni: -va bene, però come farai a giocare? Sei la coach-
Cheryl: -l'età dei giocatori va dai sedici ai ventitré anni e poi conosco l'organizzatore del torneo, l'ho chiamato appena avete finito di giocare e ha detto che non ci sono problemi- rifletto un attimo. Organizzatore del torneo? Mi giro di scatto verso di lei.
Toni: -conosci Adam Marble?-
Cheryl: -la figlia. Giocavamo nella stessa squadra- prendo il telefono digitando il nome che mi ha detto prima. Come secondo risultato esce una ragazza dai lineamenti orientali.
Toni: -Minerva Marble, centrale, numero ottanta del mondo- Cheryl annuisce mestamente.
Toni: -eravate molto amiche?- ridacchia.
Cheryl: -mettiamola così- la guardo confusa però a quanto pare ha già terminato la nostra breve conversazione concentrandosi di nuovo sulla strada. Perché dopo due anni che non ha giocato vuole riprendere così? Con una partitella di un torneo giovanile? E dopo domani cosa farà? Ricomincerà a giocare? Attraverserà il grande ostacolo e riprenderà in mano la sua vecchia vita?
Toni: -ricomincerai a giocare?- ormai siamo arrivate a casa e lei sta già uscendo dalla macchina. Si ferma, probabilmente riflettendo sulla mia domanda.
Cheryl: -sarà soltanto un sacrificio. L'ultimo- dopodiché rientra in casa lasciandomi come sempre con mille domande e nessuna risposta. Un ultimo sacrificio? Che cosa intende? Tutta questa storia non mi sta piacendo. Non nego di essere felice di giocare con una come Cheryl, però sono preoccupata per lei, non voglio che faccia stupidaggini e rischi di farsi male. La seguo dentro casa. Il suo sguardo è perso; sta pensando a qualcosa, ma non come le altre volte, qui sta esaminando fin troppo e guardandola non sembra che sia una cosa molto positiva. Non l'ho mai vista così. Mi sembrano i soldati dei soliti film sulla guerra. Persi nei pensieri perché sanno che tra poco arriverà la loro ora. Però lei non morirà, giusto? Insomma, è solo una partita, cosa può andare nel verso sbagliato? Scuoto la testa. Di sicuro è solo preoccupata per la partita visto che non si allena da tanto.
"Dimmi che non farai cavolate, per favore"
Vado in bagno per farmi la doccia. Perché fa queste scelte così azzardate? Di sicuro sono senza senso solo per me visto che lei ha tutto sotto controllo come sempre. Forse non sarà poi così male come credo. Sono curiosa di vederla giocare. Però quelle parole di prima, ultimo sacrificio, non escono dalla mia testa. L'acqua calda gocciola sulla mia pelle. Cerco di rilassarmi ma sono troppo preoccupata, forse per niente, ma ormai tengo talmente tanto a lei che non riesco a farne a meno. So che non mostra il suo dolore, però riesco a sentirlo attraverso i suoi occhi, quando mi guarda. Voglio proteggerla perché sì, merita di essere protetta anche se non lo mostra, anche se sembrerebbe che sia lei ad odiare tutti. È una persona che voleva amare e invece il mondo le si è voltato contro infondendole odio che poi è diventato parte di lei. Sono felice che con me riesca a mettere da parte, anche solo per poco, questo ripudio ed odio verso l'umanità.
Vorrei farglielo mettere da parte per sempre, non voglio che viva così. Mi lego i capelli con un asciugamano ed inizio a vestirmi. Dal piano di sotto nessun rumore. A volte mi sembra che fluttui al posto di camminare. Esco dal bagno dando un'occhiata al piano terra. Non c'è, probabilmente sta in camera sua. Busso leggermente e quando risponde con sì apro la porta.
Toni: -il bagno è libero, quindi se ti serve-
Cheryl: -mh mh- annuisco con lo sguardo basso tornando in camera mia. Sono le tre, ho ancora tutta la giornata davanti, però improvvisamente non voglio fare nulla. Del resto non ho amici e l'unica amica che avevo ora mi odia e probabilmente sta cercando di ideare un piano per farmi fare una figuraccia davanti a tutta la scuola. Decido di chiamare mia madre. Ieri ha detto che all'una avrebbe avuto una riunione, però sono trascorse due ore quindi credo che abbia finito.
: -pronto?-
Toni: -hey mamma-
: -Toni, com'è andata la partita?-
Toni: -abbiamo vinto, domani abbiamo la finale-
: -oddio, congratulazioni. Hai sempre voluto giocare la finale di quel torneo o sbaglio?- roteo gli occhi sorridendo alla sua solita euforia di quando vinco una partita.
Toni: -già, da quando ho cinque anni, sì, però non preoccuparti, è solo una partita in fin dei conti- in un'altra occasione sarei stata felice di vincere, seguo tutte le stagioni di questo torneo da quando sono piccola, perciò giocare la finale mi rende felicissima. Però Cheryl, come farà a giocare?
: -Toni, mi stai ascoltando?- mi riscuoto dai miei pensieri.
Toni: -scusa, puoi ripetere?-
: -dicevo, a che ora giocate domani?-
Toni: -non lo so, credo-
Cheryl: -alle cinque- sobbalzo voltandomi verso di lei.
: -è Cheryl?-
Toni: -no mamma, abbiamo i ladri in casa. Certo che è Cheryl-
: -spiritosa, salutamela-
Toni: -lo farò-
: -ora devo andare tesoro, ci sentiamo dopo magari, ciao ciao-
Toni: -ciao mamma- attacco la chiamata e guardo Cheryl.
Toni: -ti piace spaventarmi?-
Cheryl: -hai fame?-
Toni: -no, e comunque ti saluta mia madre-
Cheryl: -sicura?-
Toni: -del fatto che ti saluta? Sì- dico evitando l'effettiva domanda. Mi squadra dalla testa ai piedi.
Cheryl: -quando hai fame dimmelo, preparo qualcosa- esce lasciandomi sola. Inizio ad asciugarmi i capelli cercando di non pensare a niente, soprattutto alla partita di domani. Devo rilassarmi ed abbandonarmi al fatto che andrà tutto bene. È pur sempre Cheryl; la sua razionalità non la farà cacciare nei guai. Mi metto a fare i compiti guardando talvolta le lancette dell'orgoglio che si muovono ad un ritmo troppo fin troppo lento per i miei gusti. Quando finalmente chiudo il libro di storia vedo che sono già le dieci. Sul serio? Ci ho messo tutto questo tempo a studiare un capitolo? Sospiro spegnendo la lampada sulla scrivania. Mi infilo il pigiama sdraiandomi sul letto. Chiudo gli occhi girandomi su un fianco. La mia mente non riesce a farmi rilassare, continuo a pensare a Cheryl domani alla partita. Mi giro sull'altro lato del letto. I pensieri continuano a ronzare. Mi metto a sedere. Troppi pensieri, troppe preoccupazioni. Mi massaggio le tempie con le dita. Non posso dormire se non so come sta. Mi alzo andando lentamente in camera sua. La luce è spenta però dal suo respiro sento che non sta ancora dormendo. Apro di poco la porta. La stanza è illuminata dalla luce della luna, quanto basta per farmi vedere i suoi occhi guardare verso di me. Deglutisco. Non voglio sembrare ridicola.
Toni: -hey-
Cheryl: -cosa c'è?-
Toni: -io, insomma- non so se abbiamo tutta questa confidenza da dormire insieme. Certo, ci siamo baciate più di una volta, però non sono sicura. Prendo l'ultima dose di coraggio che mi rimane per oggi.
Toni: -posso dormire con te? Sono in ansia per la partita e non riesco a chiudere occhio- sinceramente non sono in ansia, voglio solo starle vicino perché so delle preoccupazioni che la attanagliano.
Cheryl: -ragazzina, sul serio, torna a dormire- di sicuro ha capito il mio piano e non vuole mostrarsi debole.
Toni: -Cher-
Cheryl: -non ho bisogno di un'altra persona in questo letto-
Toni: -neanche se sono io?-
Cheryl: -soprattutto se sei tu- non ho mai percepito tanta freddezza nella sua voce come in questa frase. Continua a fissarmi, mentre abbasso lo sguardo. Esco dalla stanza. Qualcosa oggi si è rotto dentro di lei. Qualcosa di talmente importante da portarla ad isolarsi dal mondo intero.
STAI LEGGENDO
How she saved me
FanfictionÈ difficile vivere quando nessuno ti conosce realmente. Sì insomma, neanche noi ci conosciamo perfettamente, però chi non vorrebbe accanto una persona che solo guardandoti riesce a capire quello che stai provando? Ne ho viste di persone del genere...