Una probabilità su mille

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Toni's pov
Eliminare i sentimenti. Ripudiare l'amore. Farsi passare la cotta. Se dovessi esprimere tre desideri, al momento sarebbero questi sarebbero questi. Andiamo, innamorarsi della propria prof e coach? Che idiozia. Oltretutto una coach che ora probabilmente non mi parlerà neanche.
E poi di chi mi dovevo innamorare? Di una che è la calma fatta persona che però se la fai incavolare ti si avvicina penetrandoti con lo sguardo e facendoti rabbrividire. Ho odiato ammettere questa cosa, però non ho potuto farne a meno. Almeno ora so spiegarmi le emozioni che provo quando stiamo insieme, perché ho le farfalle nello stomaco e perché quando parla in macchina mi volto verso di lei solo per guardare le sue labbra. Suppongo che ora la mia vita diventerà ancora più difficile, non solo perché dovrò mascherare i miei sentimenti per non rovinarmi la reputazione, ma anche perché lei continuerà a non parlarmi più dopo la nostra conversazione, perciò dovrò abituarmi al fatto che tutta questa cotta durerà al massimo qualche giorno e poi scomparirà così inaspettatamente com'è arrivata. Affondo la faccia nel cuscino. Dannazione, due anni che non mi innamoravo ed ora cosa? Mi innamoro di un'insegnante.
"Andiamo, cos'ha potuto conquistarmi di lei?"
Guardo il soffitto e senza accorgermene inizio a pensare. Il suo sorriso, che mostra raramente però è una delle cose più belle che io abbia mai visto. Il suo modo di parlare. Quando si arrabbia per delle sciocchezze. Quando squadra tutto con estrema attenzione, facendo la sua solita espressione corrucciata. Mi copro gli occhi con le mani.
"Basta, ti prego"
La cosa che mi fa impazzire di più è che questa è solo una stupida cotta adolescenziale, come hanno tutti per, ad esempio, un personaggio delle serie tv; sono ridicole, perciò anche se Cheryl dovesse scoprirlo, probabilmente mi riderebbe in faccia. Odio essere così ridicola, odio essere innamorata. Ma forse non lo sono, forse sono solo confusa. Quando lei inizierà a trattarmi di schifo, tutti i sentimenti spariranno, ne sono sicura. Guardo l'orologio e vedo che sono le otto di sera. Ho praticamente tutta la serata davanti e non voglio stare sprecare il mio tempo in casa a deprimermi. Per quanto io possa odiare i luoghi affollati, credo proprio che oggi un po' di musica mi farebbe bene.
Toni -Peach che fai stasera?-
Peach: -andrò in discoteca, come sempre- come pensavo.
Toni: -dove e a che ora?-
Peach: -sto sognando? Antoinette Topaz che vuole andare a ballare?-
Toni: -mi serve qualcosa per distrarmi- mi manda l'indirizzo e dopo aver scritto almeno altre tre volte non posso crederci, sei cambiata tesoro, va offline lasciandomi sola a pensare cosa indossare. Sarà una normale serata dove non farò nulla di speciale. Berrò dell'acqua, ascolterò un po' di musica e poi tornerò a casa in tutta tranquillità. Sempre se l'ansia sociale non avrà la meglio. No, è arrivato il momento di cambiare. Basta ansie, basta insicurezze, almeno per oggi.
Alla fine scelgo i soliti jeans neri strappati e un top bianco attillato.
Toni: -mamma, io esco-
: -dove vai?- mi chiede sorpresa.
Toni: -con Peach in discoteca, è un posto tranquillo, tornerò prima di mezzanotte- al sentire il nome della mia amica mi guarda leggermente accigliata, però mormora comunque un divertiti prima di riprendere il libro che stava leggendo. Divertiti, certo. Esco di casa incamminandomi a piedi visto che il locale è abbastanza vicino. Le mie due esperienze drammatiche nelle discoteche non mi danno molta sicurezza, però questa volta posso farcela. Del resto sto andando in discoteca, non in un posto chissà quanto pericoloso. Ancor prima di entrare si sente già la musica a palla. Ho sempre sentito parlare di questo locale, però non ho mai avuto la forza di entrarci. C'è sempre una prima volta a tutto a quanto pare. Entro alla ricerca di Peach che trovo poco dopo mentre è già intenta a bere.
Toni: -non perdi tempo vedo- le dico sedendomi accanto a lei su un divanetto di pelle.
Peach: -Toni, che ti è successo, stai bene? Hai la febbre?- inizia a tastarmi la fronte e noto che è già brilla.
Toni: -diciamo che ho seguito il tuo consiglio-
Peach: -finalmente hai deciso di ascoltare la cara Peach. Dacci due margarita- dice al barista.
Toni: -no, no, per me solo dell'acqua- la mia amica mi guarda male.
Peach: - con tutto l'alcool che c'è ti prendi dell'acqua. Non ascoltarla, facci i cocktail- il ragazzo ci guarda per un attimo confuso, poi riprende il suo lavoro mettendo il ghiaccio nei bicchieri. Arrivano anche alcune mie compagne di squadra.
Melody: -wow, anche la nostra alzatrice è qui- dice sedendosi di fronte a noi.
Veronica: -l'allenamento di oggi ti ha fatto venire voglia di bere?-
Toni: -probabile- si scolano subito i propri bicchieri e vanno a ballare. Faccio un piccolo sorso dal mio facendo una smorfia disgustata. Come fa la gente a bere una cosa del genere?
: -non sei abituata vero?- mi chiede il barista pulendo un bicchiere con un panno. scuoto la testa mentre scoppia a ridere.
: -ci farai l'abitudine-
"Non ne ho l'intenzione" non gli rispondo e forse deve aver capito che con me ogni tipo di approccio è inutile, perché va a servire gli altri clienti.
: -hey, fammi un Hugo- per poco non mi strozzo con la mia acqua.
"No, non anche qui, è impossibile" non è possibile, quante possibilità ci sono che sia proprio lei, in questo locale, questo giorno, quest'ora? Però è lei, lo so. Ormai conosco a memoria la sua voce. Di sicuro mi avrà riconosciuta anche se sono di spalle. Non possiamo essere sempre nello stesso posto. Mentre il panico si impossessa di me, faccio la cosa più ovvia e stupida che possa mai fare. Mi alzo e corro verso il bagno.

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora