Toni's pov
Il contatto con le nostre labbra cessa nello stesso istante in cui i suoi polpastrelli smettono di sfiorare la mia guancia. È stato un contatto minimo, però voluto, programmato, non casuale.
Riapro gli occhi e vedo le sue pupille dilatate che non appena si accorgono che le sto guardando, tornano alla loro dimensione normale. Mi guarda con la solita espressione neutra. A quanto pare il diavolo sta tornando dopo quell'attimo di tregua. Mi prende dalla mano l'olio per capelli dipingendo sul viso il solito sorriso menefreghista.
Cheryl: -grazie per averlo raccolto- si volta riprendendo a spazzolarsi i capelli e lasciandomi a fissare il pavimento nello stesso punto in cui prima c'erano le sue gambe. Grazie per averlo raccolto. Nessuna parola riguardo ciò che è appena successo. Sarà stato tutto un mio sogno?
Magari ci siamo sfiorate per sbaglio mentre voleva riprendersi la boccetta. Però è lei che si è avvicinata, io ero troppo frastornata per fare anche solo un movimento. Cosa diamine sta succedendo? Non pensavo neanche lontanamente che potesse succedere una cosa del genere.
Il pensiero di baciare Cheryl nella mia mente è sempre stato un sogno al quale non sarei mai riuscita ad arrivare. Invece eccomi qui, con ancora il sapore del diavolo sulle labbra. Tutte le domande che mi sono sempre fatta iniziano a fuoriuscire. Prova quello che provo io? Perché è rimasta così apatica dopo il bacio? Scuoto la testa con le mani che sistemano nervosamente i capelli. Era forse tutto un test? Per capire se effettivamente quello che ha detto Peach fosse vero? Stamattina avrà notato come ho reagito quando me l'ha chiesto? Ricomincio a respirare a pieni polmoni, con il cuore che riprende a martellare nel petto, questa volta a causa dell'ansia. Non vivo quest'ultima da quando Cheryl è arrivata nella mia scuola. E per colpa sua ora la sto rivivendo. Vorrei chiederle spiegazioni, ma soprattutto rassicurazioni, però sembra così tranquilla mentre si asciuga i capelli che non potrei mai toglierle quella maschera calma che sta indossando. Neanche se lo volessi. Rimette a posto ogni cosa dentro il borsone, che prende poi in spalla fermandosi davanti alla porta dello spogliatoio.
Cheryl: -andiamo?- mi alzo in silenzio seguendola a ruota fino alla macchina, con la testa che mi sta scoppiando. E solo in questo momento realizzo il problema nel quale mi sono immersa dalla testa ai piedi. Cosa farò adesso che è tutto chiaro ad entrambe? Cosa dirò a mia madre? È la mia professoressa dannazione, e nonostante abbia solo tre anni in più di me, rimane tale. Stringo i pugni iniziando a guardare fuori dal finestrino e cercando di distrarmi in tutti i modi possibili. Vorrei tornare indietro nel tempo e non essere mai rimasta con lei nello spogliatoio. Non nego che il bacio mi sia piaciuto, però come sempre non ho pensato alle conseguenze. Dannata me e la mia impulsività, ora probabilmente non riuscirò neanche a guardarla negli occhi. Non avevo nient'altro da fare nella vita al posto di innamorarmi della mia professoressa ed allenatrice?Strizzo gli occhi per non piangere, perché è questo quello che voglio fare, piangere, sfogarmi, far finta che non sia successo nulla e dimenticare la ragazza affianco a me che ora sta guidando con tutta la tranquillità del mondo come se non fosse successo nulla, come se fosse stato un gesto della stessa semplicità con cui darsi una stretta di mano. Quanto mi fa arrabbiare il suo essere apatica, il suo essere menefreghista verso tutto, il suo narcisismo. Scuoto la testa devo smetterla, domani sarà un altro giorno e spero che continuerà a reagire come ha fatto oggi, non dimostrando nulla. Potevo allontanarmi da lei quando ha cercato di baciarmi, potevo fare mille cose che non ho fatto, perché ho scelto l'opzione che mi sembrava più semplice ma che invece era quella che avrebbe portato alle conseguenze più difficili. Cosa penserà ora di me? Che sono solo una ragazzina in cerca di attenzioni che si è presa una cotta per lei e che ora le sbava dietro.
Inizierà a riempirmi delle sue battutine del tipo una studentessa che si innamora della propria prof, questo sì che è un gossip oppure credevi sul serio che potesse esserci qualcosa? Che ragazzina. Dannazione, non voglio neanche pensarci. Finalmente arriviamo a casa, dopo un viaggio più che angosciante, immerse in uno di quei silenzi che sottintendono tutta la tensione presente, quei silenzi nei quali senti solo il respiro dell'altra persona e non fai altro che domandarti a cosa starà pensando? Scende dalla macchina aprendo la porta con me dietro che sembro uno zombie che è appena stato squartato di ogni parte del corpo ed emozione possibile. Non sento niente. Sento come se ci fosse un enorme vuoto dentro di me, ma allo stesso tempo è come se avessi decine di macigni che mi schiacciano il cuore. E credo proprio che quest'ultimo non reggerà ancora a lungo. Salgo in camera mia. Non mi ha rivolto neanche la parola dopo quell'episodio. Non capisco dove voglia arrivare. Sono stata una delle sue solite scommesse personali che si è posta? Baciare la ragazzina con cui vive per farla sentire uno schifo?
Forse sapeva dei miei sentimenti già da tempo e voleva solo prendermi in giro?
Mi sdraio sul letto con le braccia sotto la testa e gli occhi rivolti al soffitto alla ricerca di un'immagine che non esiste. Vedo solo un soffitto bianco quando vorrei vedere un enorme miscuglio di colori che mi faccia riprendere un po' di vita, perché sento che la mia anima mi sta abbandonando, uscendo da me come una leggera nebbia, invisibile e sinuosa. Quanto durerà questa tensione e questo fottuto silenzio? Credo che non lo saprò mai se non sarò proprio io a romperlo. Per Cheryl so per certo che possiamo anche non parlarci più, ma io ho centinaia di parole dentro di me che aspettano solo di essere pronunciate, urlate, dedicate. E se non libero al più presto questa tempesta, finirà per scagliarsi anche su di me.
"Perché mi torturi così diavolo dannato?" non faccio in tempo a darmi una risposta che arriva, vestita con una tuta e i capelli pettinati alla perfezione. Mi impongo di non guardarla, di ignorarla come fa lei con me ogni volta, ma la sua voce per me è come un richiamo. Un richiamo al quale non so resistere.
Cheryl: -vado a preparare il pranzo, vuoi qualcosa in particolare?-
Toni: -no- rispondo senza neanche sforzarmi di mascherare le mie emozioni. Perché io non sono come lei. Odio nascondere quello che ho dentro di me, devo scagliarlo fuori, nel mondo, perché il mio cuore, ormai deluso da ogni aspettativa rivelatasi solo una banale fantasia, non può più tenersi tutto dentro. Annuisce facendo un passo indietro. Ed è solo in questo momento che riprendo leggermente controllo di me stessa, spezzando di poco l'incantesimo che mi ha lanciato nello stesso istante in cui le nostre labbra si sono toccate.
Toni: -Cheryl- si volta verso di me alzando un sopracciglio.
Cheryl: -sì?-
Toni: -cos'è stato quello?-
Cheryl: -quello cosa?-
Toni: -lo sai benissimo, quel bacio, cos'è stato?- non voglio essere una sua marionetta che può comandare come vuole. Si prende del tempo per pensare. Mi piace questa sua qualità, non risponde subito dicendo parole solo per dirle. Ragiona su ogni cosa, anche la minima, tanto che ogni conversazione con lei è perfettamente bilanciata. Certo, a volte vorrei che pensasse di meno e fosse più sé stessa, smettendo di andare dietro allo stereotipo che si è creata da sola, probabilmente per sopravvivere a questo mondo.
"Parlami"
Cheryl: -non è stato niente- la sua frase mi colpisce come una freccia di ghiaccio, perfettamente puntata al cuore.
Toni: -un bacio non può essere niente, smettila di dire stronzate e spiegami cosa-
Cheryl: -ti ho fatto un favore- mi interrompe. La guardo incredula. Quindi sapeva tutto. Sapeva della mia cotta. Voleva solo farmi un piacere. No, non suona come storia.
Toni -in che senso?-
Cheryl: -è più semplice di quanto pensi ragazzina. Quando si è innamorati non si vedono i difetti di una persona fin quando non si arriva ad un punto di svolta, in questo caso un bacio-
Toni: -continuo a non capire- pronuncio quella frase piano, non voglio farle saltare i nervi a causa della mia ignoranza in questa situazione a dir poco assurda.
Cheryl: -vorresti dirmi che dopo il bacio non mi hai reputato stronza o apatica?- resto in silenzio. In effetti l'ho pensato. Non è normale, non può sapere sempre tutto. Ha solo vent'anni, come può essere a conoscenza di tutte queste cose sulle persone? Continuo a guardare un punto indefinito della stanza, non sapendo cosa dire visto che ogni parola risulterebbe stupida o banale davanti a quel discorso letteralmente perfetto.
Cheryl: -come pensavo-
Toni: -perché lo hai fatto?-
Cheryl: -per farti vivere anche l'odio in tutto l'amore che ora ti annebbia la vista- la guardo più confusa che mai. Sbuffa.
Cheryl: -in poche parole, non si può sperimentare l'amore senza aver prima provato l'odio-
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How she saved me
Fiksi PenggemarÈ difficile vivere quando nessuno ti conosce realmente. Sì insomma, neanche noi ci conosciamo perfettamente, però chi non vorrebbe accanto una persona che solo guardandoti riesce a capire quello che stai provando? Ne ho viste di persone del genere...