Un interminabile sogno

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Toni's pov
Entro a scuola, venendo subito seguita con lo sguardo da Peach, che questa volta si limita semplicemente a guardarmi, a quanto pare Cheryl è stata molto esaustiva quel giorno. Non ricambio lo sguardo, semplicemente la sorpasso tenendo la testa alta. Davvero nutre un odio così forte per me solo per uno stupido schiaffo? Insomma, il dolore passa, fa male per qualche giorno, però alla fine tutto passa, la vita va avanti. Cos'è che non riesce a superare di quell'episodio? La mia ribellione verso di lei che prima d'allora non c'è mai stata? Oppure il fatto che si è messa in ridicolo davanti a tutta la scuola? Quale che sia il motivo onestamente non mi interessa, a quanto pare la questione è chiusa, perciò devo andare avanti e se lei non vuole fare lo stesso, pazienza, prima o poi capirà che nutrire tutto quell'odio per me è inutile. Entro in aula in silenzio, dando il buongiorno al professore che sta già seduto alla cattedra, smanettando sul computer. Tutti i miei compagni di classe iniziano ad entrare dopo qualche minuto; di solito si fermano in cortile per chiacchierare e non sentono la campanella che annuncia l'inizio di un'altra giornata faticosa che verrà trascorsa tra libri e spiegazioni estenuanti. Eppure quella giornata può essere anche interessante se la si trascorre guardando fuori dalla finestra e fantasticando su quello che avverrà nella propria vita. Ci potrei pensare per ore. Chi diventerò? Cosa farò? Riuscirò a realizzare i miei sogni oppure rimarranno solo nella mia testa e da adulta li ricorderò con nostalgia? Del resto è questo che spaventa tutti; il non riuscire a raggiungere i propri obiettivi, non avere tempo a sufficienza. Il tempo. Odio ammetterlo però mi fa paura. Credo che ne faccia a tutti. Non basta mai e le persone ne diventano avide. Lo rubano agli altri, usandolo a proprio piacimento. Del resto è questo quello che succede quando diciamo ho solo perso tempo con quella persona. Semplicemente non aveva tempo e allora ha deciso di rubarlo, come una cleptomane. Poi però esistono due tipi di furto. Furto per necessità oppure furto per divertimento. C'è gente che vuole semplicemente manipolare gli altri, guadagnando secondi preziosi da usare per sé, mentre qualcun altro ha semplicemente bisogno di tempo; tempo per sopravvivere, per ritrovare sé stesso, per rialzarsi, ricominciare, andare avanti. Il tempo serve per infinite cose e mi dispiace dirlo però non basta e non basterà mai. Ci sarà sempre una cosa incompiuta, una cosa che abbiamo tralasciato ma che quando arriviamo al capolinea rimpiangiamo di non aver fatto. Non si ha tempo per tutto però si ha tempo per trovare il tempo.
Una frase all'apparenza complicata, però esaminandola si possono scorgere infiniti significati che ognuno interpreta come vuole. E Cheryl? È una cleptomane del mio tempo, oppure una a cui esso serve più di quanto serva a me? Quando sono con lei tutto sembra scorrere così velocemente. Ma forse è normale che io mi senta così in sua compagnia. La persona giusta è quella con la quale tre ore sembrano tre secondi. Tre secondi persi a guardarsi, assaporarsi, leggersi. Si possono fare così tante cose in tre secondi trascorsi con la propria persona? Si. Se è la persona giusta allora sì, perché la persona giusta non impiega troppo tempo per farti sentire bene.

Prendo la mia solita posizione guardando le macchine che passano, le persone che camminano, la vita che scorre davanti ai miei occhi. Quanto vorrei acchiapparla almeno per una volta, avere per un millesimo di secondo io il controllo su di lei e non il contrario. Quanto sarebbe bello poter controllare la propria vita, decidere chi diventare, sapere già in partenza tutti gli imprevisti che accadranno e non essere semplicemente un robot messo lì alla rinfusa che non sa cosa aspettarsi. Per chi ama le sorprese però, la vita potrebbe sembrare così interessante da diventare addirittura un sogno. Le lezioni finiscono con una lentezza incredibile, tanto che più volte mi perdo tra i minuti e le ore, uscendo solo dopo essermi accorta che la classe era completamente vuota. Esco dall'edificio andando subito al parcheggio, ansiosa di vedere Cheryl che oggi non ho mai incrociato. La vedo già in macchina a guardarmi arrivare. Apro la portiera e mi lascio cadere dentro. Le butto un'occhiata e noto che forse è di buon umore.
Toni: -come va?-
Cheryl: -il solito-
"Il solito come? Il solito dolore che provi ogni volta?"
Toni: -capito- una risposta banale, da quattro soldi, visto che di certo non posso capire. Non vivo nella sua testa e anche se fosse, mi perderei in quel labirinto infernale e lei di sicuro non mi aiuterebbe a liberarmene come Arianna ha fatto con Teseo. Mette in moto silenziosamente, non volendo continuare il discorso.
Toni: -quindi, oggi che si fa?-
Cheryl: -c'è qualcosa che vorresti fare?-
Toni: -vorrei sapere cosa vuoi tu-
Cheryl: -sono indifferente- mi passo l'unghia dell'indice sul pollice, sentendo una sensazione di rabbia e delusione farsi largo nel mio corpo. Cerco di trattenere le parole che però si liberano agilmente dalle catene della mia bocca, facendo irruzione nel silenzio della macchina.
Toni: -davvero sei così indifferente a tutto?- mantiene gli occhi fissi sulla strada, orgogliosa di avermi fatto saltare i nervi oppure sorpresa dalla mia domanda.
Cheryl: -anche se fosse?- il suo tono neutro mi uccide.
Toni: -sei umana, devi pur provare qualcosa-
Cheryl: -a quanto pare sono un'umana diversa-
Toni: -sei come gli altri, come tutti noi- non risponde, mentre io aspetto una sua parola, un suo verso, qualsiasi cosa che mi faccia capire che lei mi stia sentendo davvero. Quando trascorrono interminabili minuti, capisco che è inutile aspettare, come sempre, perciò continuo la mia osservazione dal finestrino che prima o poi finirà per consumarsi a causa del mio sguardo.
Arriviamo a casa, la casa della nebbia, ho iniziato a chiamarla così ormai. Esco sconsolata dalla macchina, con la nostra conversazione impressa ancora nella mente. Apre il cancello ed io mi avvio verso la porta di ingresso. Un passo, un altro. Vedo che non arriva perciò mi volto per vedere quando avrebbe aperto il vaso di pandora, che avrebbe rilasciato tutte le emozioni contenenti in quella casa. I miei occhi incontrano i suoi mentre le sue labbra sono premute sulle mie. Di nuovo le sua labbra parlano con le mie, senza parole, senza espressioni, semplicemente sfiorandosi comunicano di tutto, l'amore, le preoccupazioni, il dolore. Resto con le braccia a penzoloni a causa della sorpresa, mentre la sua mano occupa il suo posto sul mio fianco.  Assaporo il suo odore che mi invade le narici. Quando si stacca da me a malavoglia, mi guarda con quel sorriso furbo e forse anche diabolico, mentre mi squadra come se fossi un'opera d'arte che solo lei può comprendere.
Cheryl: -non osare paragonarmi agli altri ragazzina-

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora