Padrona del gioco

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Toni's pov
Nonostante ormai sappia che se ne esce sempre con queste frasi, continua a sorprendermi ogni volta. Poetica ma mai noiosa. Stronza ma non così tanto da farsi odiare completamente. È tutto un miscuglio di qualsiasi caratteristica possibile ed immaginabile, che però si fonde in maniera perfetta dentro di lei, creando una composizione unica che ascolterei per ore, giorni. Cheryl è una di quelle persone che o ti entrano in testa e poi non ne escono più, oppure le guardi per la prima volta, magari quando ti si scagliano contro e pensi questa non la voglio rivedere mai più in vita mia. La sua vita è in bianco e nero. O tutto o niente. O sì o no. Niente forse, ma, potrebbe.
Credo che odi le cose incerte e preferisca i fatti che possano essere spiegati, dimostrati. Vuole vedere ogni cosa con i propri occhi e finché non la vede non ci crede. O dà tutte le attenzioni che può ad una singola persona, oppure ignora tutta la popolazione e l'unica cosa che puoi fare è sperare di rientrare nella percentuale dei soggetti che ignora, perché se il suo mirino dovesse puntarti, puoi stare certo che non ti darà pace finché uno dei due non morirà o non si arrenderà. Bene, io posso dire di essere stata mirata e centrata in pieno. Non c'è amore senza odio. Prima di amare si deve odiare? Probabilmente intendeva il fatto che per amare completamente una persona, in un certo momento si debba odiarla, odiare tutti i suoi difetti per capire se si riesce ad accettarli o meno. Se è solo attrazione fisica, allora la odierai all'istante, se invece è vero amore, i difetti per te diventeranno solo un'altra sfaccettatura che caratterizza quella persona. Era quindi tutto un test. L'ha fatto per me, per farmi capire che non è la persona che ho così tante volte immaginato di baciare. Si è esposta e mi ha fatto vedere i difetti che l'amore mi nascondeva. Ha voluto mostrare le sue carte, per farmi prendere una decisione. Però ormai sono così tanto abituata ad ogni suo pregio e difetto, che non mi importa. In ogni caso, non voglio dirglielo, lei mi ha baciata per il mio bene, non perché provasse qualcosa nei miei confronti. È come se mi avesse semplicemente detto non sono la persona giusta per te e mai lo sarò. Rimango a fissarla, nell'attesa che dica qualcos'altro, che mi conforti dicendo che va tutto bene, ma so perfettamente che non è una persona da questo genere di cose, perciò dopo avermi guardata un'ultima volta se ne va al piano di sotto a cucinare. La mancanza delle sue labbra sulle mie si fa sentire, però credo che da oggi dovrò conviverci, cercando di sbarazzarmi delle sensazioni che ha provocato dentro di me quel bacio e semplicemente andare avanti, con o senza di lei. Tre mesi finiranno in fretta, probabilmente andrò a Los Angeles dove inizierò una nuova vita e quel bacio rimarrà solo un ricordo nella mia mente. Innamorarsi della propria prof? Che cavolata. Probabilmente ci riderò anche sopra, prendendomi in giro da sola a causa della mia stupidità.
Ora però non sto affatto ridendo, anzi trattengo le lacrime con tutte le mie forze. Sono troppo vulnerabile al momento, i miei sentimenti sono letteralmente in campo aperto, scritti sulla mia fronte. Mi sono innamorata della mia insegnante, che sfigata vero?  Questa sarà la nuova etichetta che mi daranno. Però sinceramente non mi importa. L'amore che provo, sempre se è amore e non solo attrazione fisica, non è cambiato di una virgola. Non è aumentato né diminuito, è rimasto fermo sul posto, come una bilancia con due pesi perfettamente uguali, immobile. E l'unica a comandare questa bilancia è Cheryl. Scendo anche io di sotto, magari le serve una mano anche se dubito che mi faccia fare qualcosa nella sua cucina. La guardo mentre apparecchia in silenzio, guardando corrucciata i tovaglioli, quasi a chiedersi perché siano di quella forma e di quel colore. Ho notato che è letteralmente incuriosita da tutto, squadra ogni cosa con estrema curiosità, credo che voglia spiegarsi tutto in questa vita. Oppure non vuole farsi cogliere alla sprovvista da niente. Seguo i suoi movimenti con gli occhi stando appoggiata allo stipite della porta e con le braccia a penzoloni lungo il corpo. Anche i suoi movimenti sono perfetti, come alza le mani, come muove i passi, ogni cosa è perfetta dentro di lei. Prima tutte queste cose non le notavo, perché? Ora mi sembrano così ovvie. Credo che nella sua mente ci siano più strati. Ne scopri uno anche per sbaglio? Bene, dal secondo in poi non scoprirai più niente, perché te lo impedirà con tutte le sue forze. Chissà se c'è qualcuno in questo mondo a sapere qualcosa su questa ragazza dai capelli rossi e gli occhi che contengono l'autunno. Tutti hanno un punto debole. Non voglio farle del male cercando disperatamente di colpirlo, voglio che me lo racconti lei stesso, quando si sentirà pronta, sempre se succederà. Credo che si sia accorta di me non appena sono scesa al piano di sotto, però non vuole girarsi per evitarmi una situazione imbarazzante. Credo che molti non la capiscano, ma mi sembra una persona abbastanza empatica, perlomeno con alcune persone. Mi massaggio le tempie. Cosa mi sta succedendo? Vedo in lei cose che prima non vedevo. È questo quello di cui parlava prima? Non si può amare senza aver prima odiato. Spalanco gli occhi. Era così ovvio. Prima, nello spogliatoio si è fatta odiare, per capire se l'amore che provo è vero. E ho superato il test. Se avessi continuato ad odiarla, se ne sarebbe accorta e lo avrei fatto pure io, invece ora sto scoprendo sue qualità che non credevo mai di poter scoprire.
"Sei un diavolo confuso, diamine se lo sei"
Faccio un bel respiro sedendomi a tavola e finalmente vengo presa in considerazione dai suoi occhi che guizzano rapidamente su di me per poi posarsi sul piatto che ha di fronte. Quindi ha programmato tutto quanto da stamattina.  Però non si può dare un bacio solo per far capire ad una persona che sentimenti nutre per te. E poi l'ho vista dopo che le nostre labbra si sono sfiorate. Le sue pupille erano dilatate ed è stato questo a tradirla. Può mascherarsi quanto le pare ma i suoi occhi in quel momento hanno parlato da soli. Non so, magari è stata solo una mia impressione, però ora sono più che sicura, devo parlarle. Non voglio rimanere per sempre con questo dubbio e se mi dirà che non ci sarà mai niente, lo accetterò. Iniziamo a mangiare, come al solito con un silenzio rotto solo dalle posate e dai nostri respiri. Sono così stufa di quest'aria solitaria che sembra un tale spreco di fiato. Ho bisogno di dire un'infinità di cose, senza aver paura di sbagliare, senza aver paura di scheggiare quel diamante seduto di fronte a me.
Sto aspettando pazientemente il momento giusto, anche se il tempo scorre lentamente. Non so cosa dire. Lei finisce l'ultimo boccone e posa il piatto nel lavandino, sciacquandosi le mani. Di sicuro ora andrà in camera sua o in salotto. Ma io ho già deciso che le parlerò, senza paura, senza ansie di ogni genere.
Toni: -Cheryl-
Cheryl: -sì?- dice senza neanche voltarsi. Deglutisco prima di riprendere a parlare.
Toni: -voglio sapere. Non si dà un bacio solo per aiutare qualcuno, è una stronzata. Perché mi hai baciata? E non iniziare con i tuoi soliti giochetti, perché- non riesco a finire la frase che si gira con una velocità assurda e mi spinge contro il muro. Anche con un gesto del genere, impulsivo e all'apparenza aggressivo, riesce a mantenere la sua eleganza e il suo controllo, che non la abbandona mai. L'impatto con il muro non è abbastanza doloroso, anzi, è riuscita ad appoggiarmici con delicatezza, senza farmi provare nessun tipo di dolore. La sua espressione rimane neutra, nonostante il gesto compiuto qualche secondo fa era tutt'altro che calmo. Io però non vacillo, rimango con le mie convinzioni e soprattutto con la mia voglia di venire a conoscenza di tutto. Le sue mani sono appoggiate sulle mie spalle, per non farmi scappare. Come se io ne avessi voglia.
Toni -lasciami parlare. Non puoi fare così ogni volta che cerco di parlarti, cazzo. Continui a nasconderti, sei solo patetica- ormai il flusso di parole che mi sono tenuta dentro per così tanto tempo, inizia ad uscire, però c'è qualcosa di più potente a farle zittire. Le sue labbra, di nuovo. Le sue labbra che premono su di me con una forza delicata ma allo stesso tempo distruttiva per tutto il mio corpo. Posso non sapere molte cose, però so per certo che questo non è un bacio di aiuto. L'ha voluto lei così come, nel profondo, l'ho desiderato anche io. Odio ma allo stesso tempo amo l'effetto che ha su di me. Odio le emozioni che mi fa provare, eppure le voglio sperimentare ogni volta. E forse è proprio questo l'amore. Odiare talmente tanto da amare. Come sempre lei si stacca per prima, con le pupille dilatate e le labbra leggermente arrossate.
"Soddisfatta di avermi zittita?"
Cheryl: -è divertente guardare la gente mentre prova a giocare con me non capendo che sono io la padrona del gioco- dice rivolgendosi alle parole che le ho detto prima. Mi penetra con lo sguardo un'ultima volta e se ne va al piano di sopra. Rimango contro il muro freddo, con ancora le labbra schiuse. A quanto pare ora è più che certo. La amo e la odio, mentre lei mi padroneggia con una maestria perfetta. Però a me va bene così. Oggi è stato chiuso un accordo. Io appartengo definitivamente a lei, con corpo e anima, mentre lei comanda questo gioco a suo piacimento. Un gioco che a quanto pare andrà avanti ancora per molto.

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora