Diavolo dannato

997 52 52
                                    

Toni's pov
Toni: -sì?-
Cheryl: -Antoinette, vedo che oltre ad avere il piacere di mandare a quel paese i prof, ti piace pure marinare gli allenamenti non è così?- il mio sorriso si spegne. Mi ha chiamata solo per questo? Dio, ma a cosa penso? Ovvio che mi ha chiamata per questo e non per chiedermi come stia andando la mia giornata.
Toni: -non potevo venire- la sento ridacchiare. Ridacchia sempre oppure sono io che dico cose senza senso?
Cheryl: -motivo?-
Toni: -abito lontano dalla palestra e oggi nessuno poteva accompagnarmi-
Cheryl: -prendere un autobus no?-
Toni: -la palestra si trova sull'autostrada e nessun autobus passa lì- da sola non ci arrivava, doveva per forza chiamare me?
Cheryl: -mh- fosse stata quella megera della prof di matematica avrei già attaccato, con lei invece, non so, i suoi insulti non mi fanno effetto. La domanda che invece mi interessa è come abbia fatto ad avere il mio numero e sapere che oggi sono stata sospesa dalle lezioni.
Cheryl: -sappi che la prossima volta non chiuderò un occhio su questa cosa-
Toni: -ma non- non riesco a finire la frase che mi attacca in faccia. Soffoco un'imprecazione.
Toni: -sappi che non chiuderò un occhio la prossima volta- dico imitandola.
"Fottiti pure tu"
Ed io che speravo che sarebbe stata l'unica prof che avrei sopportato quest'anno. E indovinate un po'? Niente. Cosa pensa che faccia? Rubi una macchina e venga ad allenarmi? Sospiro sonoramente. Domani avrà pure lezione da noi e di sicuro inizierà a dirmi che non posso saltare gli allenamenti e che se continuerò così mi butterà fuori dalla squadra. Se dovesse farlo, saprà finalmente cosa pensa tutta la scuola di lei, perché di certo non starò zitta ad ascoltarla mentre rimodella una squadra perfetta a suo piacimento. A quanto pare, il mio scontro di domani con il diavolo sarà inevitabile.

: -almeno un biscotto, non hai-
Toni: -non ho tempo mamma, ci vediamo stasera, ciao- esco di casa correndo verso la fermata. Ho dormito benissimo, non sognando nessun demone dagli occhi castani e il fischietto in mano che cercava di ammazzarmi, perciò per ora posso vivere tranquilla. Ho pensato tutta la notte al fatto che non può semplicemente prendermi e togliermi dalla squadra. Ne faccio parte da quando sono venuta al liceo, sono una delle componenti più forti, perciò non può semplicemente rimpiazzarmi, anche perché questa è la stagione dei tornei e trovare un nuovo alzatore in poco tempo è praticamente impossibile, quindi ho una buona probabilità di salvezza.
La fermata è completamente vuota e sinceramente ci rimango un po' male, non perché voglia litigarci prima di arrivare a scuola per non attirare l'attenzione degli altri studenti, ma perché, sinceramente non lo so neanche io. Diciamo che la sua presenza mi tranquillizza. Anzi, mi tranquillizza e mi irrita allo stesso tempo. Vorrei strangolarla e allo stesso tempo averlo vicina.
Credo che come allenatrice, sempre se non mi butta fuori dalla squadra entro oggi, sarà perfetta. Arrivo a scuola giusto in tempo e subito vengo affiancata da Peach. Non so da dove sbuchi ogni volta che sono nei paraggi, però in quei cinque minuti nei quali parliamo, la mia solitudine sembra dissolversi leggermente.
Peach: -ecco la ragazza che oggi se la dovrà vedere col diavolo in persona- ieri le ho raccontato brevemente la mia conversazione con Cheryl e da allora non aspetta altro che farne un bel gossip.
Toni: -stai ingigantendo troppo la cosa-
Peach: -ma l'hai vista? Tutti si spostano al suo passaggio, e nessuno ha il coraggio di rivolgerle la parola. Avresti dovuto vedere come ieri all'intervallo guardava quelli in cortile, sembrava che volesse polverizzarli con lo sguardo- ridacchio.
Toni: -allora augurami buona fortuna visto che ce l'abbiamo subito in prima ora-
Peach: -dio, eccola- alzo lo sguardo e la vedo mentre oltrepassa le file di studenti. Peach aveva ragione, non appena la vedono, tutti si spostano sgomenti. Qui da solo tre giorni e ha già instaurato una dittatura.
"Non male Blossom"
Andiamo dritte nello spogliatoio a cambiarci. Sento Cheryl che grida ai maschi di sbrigarsi.
Cheryl: -muovetevi, non ho tutta la mattinata per aspettarvi mentre cercate di sfoggiare i muscoli davanti alle ragazze; muscoli che oltretutto non avete- mi trattengo dal ridere. Devo dire che il suo amore verso i maschi è davvero immenso.
Toni: -dai, almeno ha senso dell'umorismo- Peach mi scocca un'occhiataccia.
Peach: -molto, molto divertente Toni, muoviti sennò toccherà anche a noi- usciamo velocemente dallo spogliatoio mettendoci in riga. Cheryl mi lancia una rapida occhiata ed inizia con l'appello. Tutti sembrano abbastanza nervosi.
Cheryl: -solito programma, dieci minuti di corsa, forza- mi affianco a Betty e Veronica per chiedere dell'allenamento di ieri.
Toni: -hey, ieri com'è andata?-
Veronica: -mio Dio, fortunata tu che non c'eri. Dodici minuti di corsa sostenuta. Melody si è fermata un attimo e quella l'ha fatta stare in panchina per mezz'ora-
Betty: -non contando il fatto che sembra sempre irritata da ogni cosa che la circonda-
Veronica: -strano che non l'abbiano ancora licenziata e anzi, il proprietario della palestra dice che è una di quelle allenatrici che o la trovi con grande fortuna, oppure la guardi in un'altra squadra sognando che venga ad allenarti. Io sinceramente preferivo il Davis. Era burbero ma almeno aveva rispetto di noi- forse Peach non aveva tutti i torti su di lei.
Betty: -dice che se non ci impegniamo, alla prossima partita faremo schifo, però se continua così, alla prossima partita non ci arrivo neanche, muoio prima. Mi fanno male le gambe da ieri pomeriggio- butto un occhio sulla prof che non smette un attimo di apostrofare i suoi studenti affermando che anche sua nonna di novant'anni sia più veloce di loro. Decido di rischiare e rallentare mentre passo accanto a lei. Niente.
"Andiamo, dì qualcosa"
Voglio sapere se effettivamente fa stare in panchina chi rallenta. Rallento di nuovo al prossimo giro e anche questa volta non dice niente, anzi, non mi guarda nemmeno.
"Diavolo un corno, non vede neanche quello che ha sotto il naso"
La lezione prosegue normalmente ed ovviamente Cheryl non si trattiene dal dire quello che pensa su ognuno. Non appena suona la campanella tutti torniamo nei rispettivi spogliatoi per cambiarci. Improvvisamente Cheryl entra nello spogliatoio. Sobbalziamo tutte guardandola mentre il suo sguardo è fisso solo su una di noi; me.
Cheryl: -Topaz, dopo trattieniti, dobbiamo parlare- ecco la fregatura. Ignorarmi e farmi pensare di averla passata liscia e poi arrivare e stravolgere come un tornado tutta la mia giornata.
"Grazie tante"
Toni: -va bene-  Peach mi lancia un'occhiata come a dire te l'avevo detto, ma non ci faccio troppo caso. In fondo lo sapevo anch'io. Sto iniziando a capire questa ragazza dai capelli rossi. Ama stravolgere ogni cosa. Contando anche le speranze delle persone. È talmente menefreghista da far invidia. Non le importa letteralmente di nulla. Mi cambio velocemente con la curiosità che si impossessa di me secondo dopo secondo. La vedo seduta sulla tribuna della palestra col cellulare in mano, aspettando che le altre escano per parlarmi senza orecchie indiscrete. Quando anche l'ultima ragazza esce dallo spogliatoio, scende, guardandomi finalmente negli occhi.
Cheryl: -a quanto ho capito ieri, la motivazione per la quale non vieni agli allenamenti è il fatto della lontananza della palestra da casa tua- annuisco piano. Un'altra cosa che ho capito di lei è che si deve essere prudenti. Un passo falso ed esplode.
Toni: -si, e mia madre lavora, perciò non- mi zittisce con un gesto della mano.
Cheryl: -non mi interessa, vai dal preside, parlerai con lui- detto questo esce dallo spogliatoio lasciandomi sola. Lascia mai parlare l'altra persona? Vorrei rincorrerla e dirle che è una vera stronza, rischiando di farmi sospendere di nuovo, ma almeno avrò detto cosa penso a quella ragazza dannata. Mi ha letteralmente cacciata dalla squadra senza battere ciglio. Stringo i pugni.
Come pensavo. Facilmente sostituibile. Prendo le mie cose ed esco andando nell'ufficio del preside. Trovo la porta aperta perciò mi sporgo vedendo l'uomo con il quale ho parlato ieri seduto sulla sedia girevole mentre alza lo sguardo su di me.
: -Antoinette, prego, entra. Ti ha mandata la nuova insegnante giusto?- annuisco sedendomi di fronte a lui.
: -mi ha riferito che hai difficoltà ad andare agli allenamenti pomeridiani-
Toni: -sì, mia madre lavora e non posso arrivare con i mezzi pubblici visto che non ci sono fermate lì vicino-
: -bene, ti volevo parlare proprio di questo- ecco, ora dirà che la squadra non ha bisogno di un membro che non può allenarsi e che devo andarmene.
"Dannato diavolo"
Quella alla fermata era solo una fottuta apparenza, niente di più. Ecco com'è realmente. Cerco di interrompere il flusso di insulti che vorrei gridarle prestando attenzione al preside.
: -in poche parole la professoressa Blossom si è offerta di accompagnarti personalmente agli allenamenti ogni volta che ne avrai bisogno-

How she saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora