Prove Part One - 12

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Appena scesi dall'aereo, ho acceso il telefono e ho trovato un messaggio di Pierre

Da: Pierre 👑
Arrivo nel pomeriggio. Cena io e te? 💕

A: Pierre 👑
Ovvio che si 💕

Mi manca, mi mancano tutti. I nostri voli insieme per le varie parti del mondo erano unici, divertenti. Ridevamo felici e scherzavamo su tutto. C'era una atmosfera rilassata.
Non che Tom e gli altri siano cattivi o antipatici per carità, ma la sua presenza mi rende nervosa, mi fa essere sempre tesa, sono un fascio di nervi.
Esco dall'aeroporto con Tom, Lindsay e Gianpiero convinta che lui ci stesse seguendo, mi giro a controllarlo e non lo vedo. Un bambino ecco chi è, un bambino dispettoso.
Rientro in aeroporto cercandolo. Torno indietro da dove siamo venuti e lo vedo, o meglio vedo l' immancabile cappellino Red bull.
Mi avvicino a lui furiosa. Sta parlando con due ragazze, ma si può essere più cretino?
Mi piazzo davanti a lui con uno sguardo assassino
"Non ti importa che ci sono quattro persone che ti stanno aspettando?"
"Non mi serve nessuno, faccio da solo" mi risponde
"senti così cominciamo proprio male eh! Muoviti ci aspettano"
"ciao bellezze, ci si vede in giro allora" dice alle due, poi rivolgendosi a me mettendosi al mio fianco
"allora harley quinn perché hai accettato?"
"cose mie"
"visto che devo lavorare con te voglio saperlo"
"ripeto per i deficienti cose mie"
Borbotta qualcosa che non capisco mentre usciamo di nuovo.

In macchina con lui ancora una volta mi trovo a pensare a quanto mi divertivo nella stessa situazione con Pierre. Mettevamo la musica ad alto volume e cantavamo a squarciagola felici l, molte volte sfiorandoci la mano.
In questa macchina con lui, c'è silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri e entrambi concentrati a tenere il più possibile le distanze per quanto l'abitacolo ce lo permetta.

"perché hai accettato?" insiste lui dopo un certo tempo di silenzio che ora rimpiango
"ma sei deficiente o cosa? Cose mie punto"
"ora sono cose anche mie visto che sei la mia baby sitter. Quindi o me lo dici o ti lascio a piedi"
"accosta pure, preferisco farmela a piedi"
Come immaginavo accosta la macchina. Scendo dalla macchina sbattendo lo sportello e comincio a camminare.
Vedo la macchina passare oltre a tutta velocità.
Fortuna che con gli altri ci siamo scambiati i numeri di telefono, chiamo Lindsay
"ehy Bella" mi dice rispondendo
"Lin scusami, appena arrivate puoi avvisare che tardo un po'? Ho avuto un imprevisto"
"tutto ok? Max è con te?"
"al momento no, abbiamo avuto una discussione e mi ha lasciato a piedi. Tutto ok comunque, vedo un bar in fondo, vado li e chiamo in taxi"
"ma scusa dici sul serio?"
"si ma tranquilla, me lo aspettavo"
"bea scusa la domanda troppo personale ma è Max quel ragazzo?"
È inutile nasconderlo, lo sapranno presto
"si"
"ah. Mi dispiace Bea davvero. Poi ne parliamo se vuoi. Ci vediamo in hotel. Chiamaci se hai bisogno"
La ringrazio e aggancio.

Sto aspettando il taxi che ho chiamato bevendo il caffè che ho preso al bar, hanno detto 5 minuti.
Lo vedo arrivare, sto per salire quando lui arriva mettendo la macchina di traverso. Scende e da all'autista del taxi dei soldi
"per il disturbo, la corsa è cancellata"
Lo guardo e per un istante ci guardiamo negli occhi
Apro lo sportello del taxi e dico all'autista
"la consideri una mancia. Ibis Barcelona Montmelo Granollers per favore"
Salgo nel taxi sbattendo lo sportello mentre dico all'autista di partire.

So che ci sta seguendo, mi sono voltata e l'ho visto.
Non mi aspettavo un inizio piacevole, sapevo che sarebbe stato difficile e questo non è niente purtroppo. Mi infilo le cuffiette e ascolto la mia musica mentre guardo la strada.

Arrivata in hotel scendo dal taxi dopo aver pagato la corsa e vado al parcheggio dove lui mi sta aspettando fuori la macchina con le nostre valigie.
Prendo la mia e senza dirgli nulla mi incammino verso l'entrata, mi segue.
Alla reception do la prenotazione che avevo fatto giorni prima e ci consegnano le chiavi.
Sempre seguita da lui andiamo verso l'ascensore e saliamo al nostro piano, sempre in un rigoroso silenzio.
Le nostre camere sono una di fronte l'altra.
Striscio la carta magnetica sul display
"aspetta!" mi dice e mi volto
"che vuoi?"
"perché? Dimmelo"
"fottiti. Alle 12 in motorhome, riunione, puntuale"
Entro in camera mia sbattendo la porta.

Devo assolutamente rilassarmi, apro la valigia e prendo un paio di jeans puliti, maglia e felpa Red Bull. Mi spoglio e corro sotto la doccia, ho bisogno di relax e anche se è una doccia breve ne ho veramente bisogno.
Esco dal bagno avvolta nell'accappatoio e prima che potessi vestirmi bussano.
Vado ad aprire
"per lei signorina"
Un cameriere mi da una rosa rossa e un biglietto
"grazie"

La rosa è meravigliosa, grande, rossa, perfetta avvolta in una carta trasparente. Legata al gambo da un nastrino c'è un cartoncino chiuso, lo apro e c'è scritto solo una lettera T.
La Poso sul tavolo e leggo il biglietto.

Sei bellissima.
Una rosa per ogni lettera, venticinque lettere per te, per dirti quello che non riesco a dire a voce.

Non è firmato, ma che diavolo... Pierre? Possibile? Chi può essere? E soprattutto, perché?

Stacco la lettera dalla rosa e la metto in valigia insieme alla lettera. Sono immensamente curiosa e molto sorpresa, è un gesto così bello e romantico.

Mi vesto ancora sorridendo e esco dalla camera nello stesso istante che lui esce dalla sua, ancora Sorrido per la rosa.
"andiamo Max?" gli chiedo e subito mi rimangerei la lingua, l'ho chiamato Max? Dev'essere l'effetto della sorpresa. Lui ovviamente non lascia correre
"mi chiami per nome ora?"
"oh piantala. Su andiamo mostro"
"ora ti riconosco Harley Quinn. Perché sorridi?"
"ma perché non ti fai i cazzi tuoi? Ti giuro che mi compro una mazza da baseball e se non ti comporti bene te la spacco in testa"
Lo vedo fare un passo indietro, sa che ne ho coraggio, mi conosce.
"dai sono curioso"
"un regalo ok?"
"da chi?"
"che palle! Non lo so da chi ma una cosa molto dolce e romantica, una cosa che tu non conosci"
Resta in silenzio per fortuna. Per oggi abbiamo parlato anche troppo.

Alla riunione c'erano tutti, tranne il padre di Max che non sarà presente a queste prove.
Mio nonno si era avvicinato a me e mi aveva chiesto se stavo bene. Gli avevo risposto che era tutto ok omettendo che non mi sentivo proprio a mio agio e che mi sembrava tutto sbagliato. Gli ho dato la mia parola e devo mantenerla.
In box mi avevano accolto tutti molto bene, Christian mi aveva abbracciato e mi aveva detto che era molto felice di avermi con loro. Max era rimasto in disparte a parlare con Gianpiero.
Mentre faceva i primi giri di prove nel box echeggiavano le sue parole per elencare tutte quelle cose che non andavano bene, condite con parolacce ben assortite. Era sceso al termine del primo run sbattendo il casco sul tavolino e imprecando. Lo avevo guardato fulminandolo
"ehy! Qui tutti lavorano non solo tu! Ti conviene calmarti rock star!" gli avevo urlato
Lui mi aveva guardato furioso
"ti odio!" mi aveva risposto andandosene
Christian e mio nonno sorridevano.

Alle 20 scendo in reception dove mi sta aspettando Pierre. Lo vedo seduto al bar con Daniil, Alex e lui.
Mi vede subito e mi corre incontro. Mi tuffo tra le sue braccia mentre lui mi bacia subito sotto lo sguardo degli altri tre.
"B sei bellissima"
"oddio Pierre che bello vederti!"
"ehy piccola, è stato così tremendo?"
"abbastanza P"
Mi prende per mano e raggiungiamo gli altri
"ragazzi noi andiamo ci vediamo domani" dice agli altri
"divertitevi ragazzi" ci dice Alex
"non fate troppo tardi bimbi e niente stravizi" ci dice ironico Daniil mentre io arrossisco
Lui resta in silenzio
"Max farai meglio a trattare bene la mia B, sei fortunato che te l'ho lasciata"
"dici eh? Tu che dici Harley Quinn sono fortunato?"
"di certo sei fortunato ad essere ancora vivo" gli rispondo.
"andiamo piccola" Pierre mi abbraccia e usciamo dall'Hotel
"dove mi porti?"
"una normale cena come una normale uscita"
"solo io e te?"
"solo Bea e Pierre"



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