Riflessioni - 43

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E ora che faccio? Che facciamo? Dopo lo shock alla scoperta del nostro matrimonio nella suite honeymoon è calato un silenzio assordante. Nessuno di noi era in grado di emettere un benché minimo suono. Io guardavo fissa Max, lui guardava fisso me.
Era stato un errore? Forse
Lo avevamo fatto perché ubriachi? Forse
Poi all'improvviso mi tornarono in mente le parole di Helene di un nostro discorso di tanto tempo prima

Quando si è ubriachi si trova il coraggio di fare quello che si è sempre voluto fare e che per paura non abbiamo mai fatto.

Con questa nuova consapevolezza mi ero rifatta le stesse domande
Era stato un errore? No
Lo avevamo fatto perché ubriachi? No
Ma queste erano le mie risposte, non le risposte di Max. Non potevo sapere Cosa passasse per la sua testa ora. Avevo paura, ho paura anche ora, paura di sentirmi dire che per lui è stato un errore, paura di sentire quelle parole... Avvocati, scioglimento, errore.
D'impulso e per salvare momentaneamente il mio delicatissimo equilibrio psichico e il mio povero cuore decisi di parlare e di interrompere quel silenzio, una donna con le palle, ecco chi dovevo essere in quel momento e decisi di esserlo
"Max faremo così per il momento, andremo ad Austin e poi alle altre due gare. Lasciamo la cosa in sospeso per ora. Al rientro a Monaco decideremo come procedere. Ok?"
Lui mi guarda ancora, alza una mano e mi accarezza una guancia. Mi sorprende talmente tanto che mi scende una lacrima. Mi attira a sé e mi abbraccia
"d'accordo piccola, sta calma, andrà tutto bene" mi dice quasi sussurrando e per l'ennesima volta ho paura.
Ho paura di perderlo, ho paura di non provare mai più tutto quello che provo quando sto tra le sue braccia.
Avrei tanto da dirgli e lo farei ma non è il momento ora, sono le gare più complicate e importanti e il mio lavoro non è complicargli la vita, sono stata assunta per gestirlo, per aiutare il team e finora ho solo fatto un casino dietro l'altro. Mi sento un totale fallimento.
"vado a fare le valigie Max, ci vediamo dopo"
Gli do un bacio sulla guancia e di nuovo in lacrime corro in accappatoio fuori da quella suite seguita ovviamente da Charles e Pierre.

Arrivata in camera mia mi butto sul letto dando libero sfogo alla mia frustrazione. I miei due amici mi accarezzano le spalle cercando di calmarmi.
"bea calmati non è così grave" cerca di dirmi Charles
"sono sposata Charles, sono la moglie di Max Verstappen, una moglie che lui non vuole. Credo che sia molto più di grave" gli rispondo tra i singhiozzi
"senti B non puoi sapere cosa prova Max ora, non sai cosa gli sta passando per la testa. L'hai visto no? Non riusciva a parlare, ma ti ha abbracciato. Secondo me non è come pensi tu. Se solo riusciste a parlarvi cazzo"
"è credi che non ci ho provato Pierre? Ma ogni volta che sembra che ci stiamo riuscendo succede sempre qualcosa che ce lo impedisce! Sembra una maledizione"
"ora piantala di stare così, preparati e andiamo signora Verstappen"
"ti sto per ammazzare Charles, sappilo"
Mi Alzo dal letto e mi guardo la mano indecisa se togliere l'anello che è al mio anulare sinistro o tenerlo.
Pierre si accorge del mio tentennamento
"che vuoi fare?"
"lo lascio per ora. Voglio vedere cosa farà max, se quando lo vedrò lui non lo porterà allora lo toglierò anch'io"
"è se lui lo lasciasse?"
"allora mi dovrai fare un favore"
Pierre mi guarda curioso
"sarebbe?"
"uccidimi. Perché se lui lo tenesse io non saprei più cosa pensare e per evitare di impazzire preferisco morire"
"ehhhh cazzo come sei melodrammatica!"
"prima ucciderò te Leclerc"
I due scoppiano a ridere e anche se non voglio, fanno ridere anche me.

Quando scendiamo Daniel e Max sono già pronti e stanno parlando. Ci avviciniamo e riesco a captare solo qualche parola

"deve decidere lei Dan, farò tutto quello che vuole, non la forzero'"
"Max cristo, fallo! Fallo presto!"

Mi si blocca il respiro, probabilmente Daniel gli sta consigliando di sciogliere immediatamente il matrimonio. Pierre mi appoggia una mano sulla spalla dandomi coraggio
"su Bea, coraggio"
Annuisco e guardo Max, lui si volta verso di me e mi sorride. Gli guardo la mano e la fede è lì, lui guarda la mia.
Non l'ha tolta! Non l'ha fatto!
Si avvicina a me
"Bex, siamo sempre noi"
"Maxie..."
"andiamo signora Verstappen?" mi dice
"cristo Max, sai che succederà se si venisse a sapere? Non vorrai..."
"ci divertiremo Bex"
"no Max! No! Christian... Tuo padre... Nonno"
Già mi immagino il casino, le telecamere, Helene! I miei genitori! Dio che casino! E lui che se la ride!

AUSTIN

L'atmosfera texana è a dir poco incredibile. C'è un calore e un divertente caos che ci coinvolge e per i primi due giorni mi lascio coinvolgere, complice anche quel pazzo di Daniel, da quella sfrenata allegria. L'anello sempre al suo posto. Beh per evitare che qualcuno lo veda praticamente passeggio perennemente con la mano sinistra in tasca ma sono dettagli, finché lui lo porterà io farò lo stesso. Diciamocelo bex, stai vivendo una piccola illusione, si ma mio Dio quanto mi fa stare bene. Stasera ho deciso di fare una chiamata FaceTime con Helene che è a Southampton con Kevin e le racconterò tutto, so già che mi urlera' nelle orecchie ma ci sta, d'altra parte il mio urlo unito a quello di Max si deve essere sentito anche nella Death Valley.
Lo sto cercando da più di mezz'ora, l'avevo lasciato alla conferenza stampa piloti e mi sono allontanata solo 5 minuti per andare in bagno... Sparito. Dio quando fa così mi fa incazzare da morire!
Torno verso l'hospitality e eccolo.
"no scusa eh, ma un po' di rispetto per me che ti corro dietro come un cagnolino no?" gli urlo
"sei sparita"
"ero in bagno! Potevi aspettare! Sai che io lo faccio sempre"
"cristo Bex sei un fascio di nervi! Calmati!"
"calmati????"
"cristo! Così fanno le mogli?"
"Non è una questione di moglie, è una questione di rispetto!"
"beh allora da bravo marito dovrò fare il mio dovere e cercare di renderti più tranquilla" mi strizza l'occhio maliziosamente
"sei un cretino Verstappen"
"un cretino che hai sposato però"
"eh già"

Poi accade, una voce, anzi due, unite dallo stesso tono e leggermente più acute di quello che siamo abituati a sentire nei vari briefing squarcia il cielo di Austin
"CHE AVETE FATTO????"

Ho paura di voltarmi, fisso Max davanti a me e neanche lui sa cosa fare, glielo leggo in faccia.
Lentamente ci giriamo e troviamo Christian e Gianpiero davanti a noi
"cazzo" sussurra Max
Io abbasso la testa completamente imbarazzata.
"dentro! Tutti e due!" ci ordina Christian avviandosi nell'hospitality seguito da Gian.
"Max e ora?" gli chiedo in cerca di un cazzo di conforto
"ora sarà l'apocalisse Bex"
Mi prende per mano e me la stringe
"siamo due cretini"
"Non credo sai?"
"che significa Maxie?"
Si volta verso di me e punta i suoi magnifici occhi su di me
"bambolina forse è arrivato il momento di dirti una cosa"
Tremo ma non distolgo lo sguardo da lui, non posso sono completamente persa nel suo sguardo che amo
"cosa?"
"quando mi chiami Maxie l'unica cosa che voglio è prenderti e averti, anche qui ora in mezzo alla pit lane"
A quelle parole una parte di me si scioglie all'istante, ma l'altra, quella razionale no
"rettifico, qui di cretino ci sei solo tu!"
Scoppia a ridere
"andiamo harley prima che a Christian parta una coronaria"
Entriamo entrambi tesi e pronti per la lavata di testa che entrambi sapevamo sarebbe arrivata.

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