Linee Sottili - 59

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Charles pov.

Questo silenzio mi sta uccidendo. Pierre passeggia nervoso per la mia camera, io mi rigiro nervosamente il telefono tra le mani e Bea è chiusa nel mio bagno.
Dopo le prove sono andato a chiamare Pierre e insieme con il famoso test comprato da Andrea in tasca, abbiamo portato via Bea da Max con una scusa. Ovviamente Max non ne era stato felice ma lei che sapeva, lo ha calmato e ora siamo qui, in attesa di sapere quello che ormai ci è chiaro. Nella strada tra il circuito e l'hotel Bea aveva dato di stomaco altre due volte, praticamente tutto il suo pranzo, povero tesoro.
In chiamata e rigorosamente in silenzio c'è Helene con tutti gli altri amici di Southampton. Non vola una Mosca, tutti in attesa di sapere.
Finalmente sentiamo aprire la porta del bagno e Bea esce sedendosi sul letto, subito Pierre va da lei e la abbraccia.
"allora B?" le chiede
"non lo so, l'ho fatto, credo sia pronto ma non ho avuto il coraggio di guardare il risultato"
"bea!" esclama una voce dal telefono
Lei prende il telefono e risponde a Helene che l'ha chiamata
"Hel tu l'avevi capito vero?"
"avevo un grande sospetto B, come era già successo eri molto emotiva, troppo. Piangi per tutto e poi i tuoi occhi, li conosco troppo bene" le dice Helene, in effetti ora che ci penso è vero.
"Max non si è accorto però e sinceramente neanche io ci avevo pensato"
"quel cazzone non si accorgerebbe di nulla, solo delle sue cazzo di tute e della sua monoposto!" sta dicendo un ragazzo e capisco che deve essere Stuart, quei due si odiano già prima della loro rissa a Silverstone.
"ehy Stu! Non dire così!" lo riprende Bea
Ora basta, qui nessuno si sta preoccupando di andare a vedere, decido di prendere in mano le redini della situazione.
Guardo Pierre che mi guarda a sua volta e annuisce
"bea dovremmo andare a vedere" le dice Pierre
"non ci riesco P, ho paura"
"paura o no dobbiamo sapere"
"vacci tu P"
"no, voglio tenerti stretta. Mandiamoci Charles"
Ecco! Lo sapevo io! Prima mi fanno andare a comprare un test, Andrea mi ha urlato contro per 10 minuti dandomi dell'irresponsabile. Si era calmato solo quando giurando su ogni cosa a me cara gli avevo detto che non era per me. Aveva ceduto ma non del tutto convinto.
"perché io?" chiedo
"ti prego Charles, non ci riesco" mi dice guardandomi con quegli occhioni pieni di lacrime, cedo
"ohhh e va bene!"

La piastrina è sul lavandino sotto un piccolo strato di carta. Mi avvicino piano abbassando la testa quasi in adorazione, come se fosse una cosa preziosa. Su quel piccolo pezzetto di plastica c'è il futuro di una mia cara amica e di quel pazzo di Max che ignaro di quello che sta accadendo se ne sta bello tranquillo. Ti odio Max! Qui c'è una tensione che si taglia con un coltello.
"quante linee devono apparire per essere positivo?" chiedo urlando
"dueeeee" mi rispondono in coro Bea e Pierre
Cazzo! Eccole! Due linee rosa grosse come due autostrade.
È incinta! Quei due diventeranno genitori!
Lo prendo e resto impalato. Come glielo dico?
"Charles! Allora?"
"calmo Pierre! Sto guardando"
"e quanto cazzo ci vuole? È semplice una o due?"
Respiro e esco dal bagno andando davanti a Bea sempre seduta abbracciata a Pierre. Mi abbasso e la guardo in faccia sorridendo, la dolcezza è d'obbligo in questi dolci casi. Poi improvvisamente mi ricordo del suo urlo a Las Vegas alla scoperta del loro matrimonio e mi preparo ad essere di nuovo momentaneamente sordo.
"Bea tesoro è positivo, aspetti un bambino"
Lei mi guarda ancora, immobile credo neanche respiri. Pierre è a bocca aperta, dal telefono non esce un suono.
Siamo proprio sicuri di essere vivi?
Lascio passare qualche secondo per far sì che tutti ci riprendiamo dalla sorpresa.
È Bea a rompere il silenzio
"non è possibile" dice e si alza, prende il telefono
"Hel che faccio ora? Se accadesse di nuovo?"
Ha paura di perderlo, Pierre mi ha raccontato tutto
"calma Bea, per prima cosa calma, respira. Andremo immediatamente da un medico appena torni. Nel frattempo devi cercare di non stancarti e di non fare nessun tipo di sforzo. Ok?"
"ok. Stuart?"
"eccomi piccola"
"ho paura"
"lo so tesoro, lo so. Sta calma sento che andrà tutto bene"
"e se Max non..."
Stuart la interrompe
"non dirlo! Se solo si azzarda a dire qualcosa che non deve è morto stavolta"
"devi dirglielo Bea" le dice Pierre e io sono pienamente d'accordo con lui
"non ora Pierre. Deve correre le ultime gare, non posso mettergli anche questo pensiero. Cercherò di andare a southampton e mi farò visitare. Mancano due gare al termine, ce la posso fare. Poi glielo dirò"
"tesoro non credo sia il caso di nasconderlo, conosci Max si incazzerà da morire" le dico
"lo so Charles, ma credimi che per ora è meglio così. La nostra relazione al momento è in piedi per miracolo, questo ennesimo obbligo che gli capita tra capo e collo se non lo gestisco bene può decretarne la fine"
Capisco cosa intende, sono sposati, stanno insieme, lavorano insieme e tutto questo in breve tempo. Stanno cercando di recuperare e costruire qualcosa ma ancora non sono riusciti a dirsi che si amano. Noi lo sappiamo, si capisce benissimo ma loro devono trovare il coraggio di farlo ancora. So che Bea prima di rivelare la gravidanza a Max, vorrebbe che i loro sentimenti siano chiari, dichiarati e ricambiati da entrambi. A dirla così sembra facile e lo è per due persone normali, ma per loro due non lo è, si sono odiati per un tempo infinito.
Sarà che sono un inguaribile romantico, ma io sono convinto che andrà tutto bene. La chiamata con i quattro di Southampton è stata chiusa e io, Pierre e Bea siamo scesi al bar, anche se è una notizia che ci ha scosso e che al momento è segreta, va festeggiata.

~~~~~~~

Domenica post gara

Mi ritrovo nella stessa identica situazione di tanto tempo fa, beh proprio identica no. Ora Max è con me e con nostro... Oddio... Figlio. Quanto vorrei dirglielo ma so che prima di farlo deve essere tutto chiaro. Vorrei tanto sentirmi dire da lui quelle due semplici parole, quelle parole che non riesco a dirgli anche se le sento, se gliele urlo silenziosamente ogni singolo momento della mia vita.
Devo urgentemente andare da un medico, ho un bisogno urgente di sentire che il nostro bambino è sano e che sta bene, che nascerà.
"Maxie?"
"si piccola?"
Ecco ci siamo
"devo andare da Helene a Southampton"
Il bicchiere che tiene in mano Max finisce violentemente sul tavolino. Si gira verso di me
"no no no! Nooooo! Tu non scapperai un'altra volta. Punto"
"Max ti prego devo andare"
"allora verrò con te"
"no Max, devo andare da sola"
"no"
So che non mollerà, me lo ha detto, non mi manderà da sola, verrà con me. Ci saranno gli altri, lui e Stuart si odiano, sarà un casino. Devo convincerlo
"Max torno presto"
"tanto non mi convinci Bex. Devi vedere Helene?"
"si è importante"
"bene, d'accordo passami il telefono per favore"
"che vuoi fare?"
"parlare con lei"
"no"
"Non hai la mazza dietro harley, non puoi puntarmela contro. È a Monaco"
"stronzo" sibilo tra i denti mentre gli passo il mio telefono.
Lo guardo mentre soddisfatto avvia la chiamata con Helene, mette in viva voce così che io possa sentire

"ehy B, tutto bene? Come ti senti?"
Max mi guarda con uno sguardo interrogativo
"sushi" gli sussurro
"ciao Helene, sono Max. Ascolta Bex mi ha detto che vi dovete vedere urgentemente"
"ehm... si ciao Max"
"bene, io non lascerò che di nuovo scappi da me. Quindi Helene, sarai nostra ospite a Monaco. Quello che dovete fare potete farlo a Monaco no? E poi Harley lì ritroverà la sua amata mazza e tutto sarà più divertente. Che ne dici?"
"va bene Max, d'accordo"
"grazie Helene"
"Max una cosa"
"si?"
"tu falla soffrire e ti stacco le palle"
"beh dalla migliore amica di harley quinn non potevo aspettarmi niente di diverso, ma ti capisco"
Entrambi scoppiano a ridere chiudendo la chiamata.
"contento Max?"
"molto piccola. Molto. Ora vieni qui"
"ma abbiamo il volo"
Mi prende tra le braccia e mi sfiora le labbra provocandomi una serie di brividi in tutto il corpo.
"Non partiranno senza di me"
"sei un egocentrico"
Un egocentrico che mi bacia e che mi fa perdere il lume della ragione, d'accordo Maxie arriveremo di nuovo in ritardo.

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