Dolcezza E Segreti - 62

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Max

La mattina successiva alla scoperta del bambino mi sono svegliato prima di Bex, l'ho tenuta tra le mie braccia per tutta la notte. Attratto come una calamita da quel piccolo miracolo mi ero abbassato fino a darle dei piccoli teneri baci che dovevano restare segreti per ora. Mi sento terribilmente in colpa per aver sbirciato il suo telefono, é come se fossi dilaniato da due forze invisibili, una che mi dice che ho fatto una cazzata e che Bex si incazzera' da morire, l'altra che ho fatto bene perché ora sono più tranquillo, non vuole lasciarmi.
"Max che stai facendo?"
Cazzo, non posso dirle che so.
"ti bacio, semplice"
"si ok ma..."
"oh zitta harley, cosa c'è di meglio?"
Ci pensa un po' e poi accade
"Maxie io non ti resisto"
"piccola mia neanche io"
In un secondo quella piccola demone mi salta sopra
"piano piccola, fai piano" le dico subito preoccupato
"Max che hai?"
Cavolo, devo stare attento, ci mette un secondo a farsi pensieri strani, potrebbe travisare, lei non sa che io so.
"niente, non voglio che ti stanchi ma non chiedo di meglio Harley"
Mi sorride e mi bacia, la stringo forte a me facendo incollare il suo corpo al mio, una sensazione che è stata sempre potente ma ora lo è ancora di più.
Fare l'amore con lei sapendo che c'è anche il nostro bambino mi da una sensazione di completezza che non Credevo possibile. Ho raggiunto il mio traguardo e questo mi lascia incredulo. Tutto l'odio che ho provato per lei mi ha portato una felicità Immensa. Ma poi in fondo l'ho odiata davvero?
Ora non conta più, non conta più nulla se non questo, noi.

Mentre lei si veste resto nel letto a guardarla estasiato, non si vede nulla, cerco di capire quando può essere successo, non che mi interessi né quando né come, solo per curiosità. Non abbiamo più usato nessuna precauzione da dopo Silverstone quando avevo ascoltato la sua conversione con Armstrong. Quando l'ha scoperto? Helene è venuta a Monaco per questo? E se non avesse ancora visto un medico? Mi ricordo ancora le parole di Armstrong, se succedesse devi stare in assoluto riposo. Oddio! Se le accadesse qualcosa non me lo perdonerei mai! Lei non vuole dirmelo per non farmi deconcentrare dall'obiettivo di vincere, mi sento la testa in tilt.
"Bex hai più avuto problemi di svenimenti?" le chiedo tenendomi generico
"qualcosa ma niente di grave"
Oh mio Dio! Continua a non stare bene!
"Bex devi vedere un dottore di nuovo. Non va bene che non ti siano ancora passati"
"Max sto bene, sta tranquillo pensa alla gara per favore"
Sta mettendo davanti il mio lavoro al suo benessere e a quello del nostro bambino e non posso accettarlo!
"Bex insisto, oggi dopo la gara andremo da un medico io e te"
"no! Dopo la gara partiremo per Dubai come avevamo deciso e poi Abu Dhabi. Sto bene, stai sereno"
Stai sereno? E come cazzo faccio a stare sereno se rischio lei e mio figlio? Sta scherzando?
"Bex é inutile che ti opponi, lo faremo. Punto non possiamo rischiare"
"rischiare cosa? Te lo vuoi mettere in testa che sto bene?"
Dio mi fa impazzire, perché è così testarda?
"ok stai bene, che ti costa farti vedere?"
"cristo Max! Ora basta! Sto bene!!!"
"voglio esserne certo! Dovete stare bene!"
Mi rendo subito conto di aver detto troppo, maledetto me! Spero non abbia capito
"dovete? Dovete Max?" mi guarda con quello sguardo che le ho visto centinaia di volte, se potesse mi ammazzerebbe all'istante.
Decido di essere sincero, ormai il danno l'ho fatto
"so del bambino Bex, so di mio figlio e ne sono estremamente felice" puntualizzo
Silenzio. Si avvicina ormai completamente vestita e si siede vicino a me
"chi te l'ha detto? Io volevo dirtelo a Abu Dhabi dopo l'ultima gara. Non volevo che tu fossi distratto e preoccupato ma credimi te lo avrei detto"
So che si riferisce a quello che era successo con l'altra gravidanza, al fatto che io non ne ho mai saputo nulla.
"lo so Bex"
"chi te lo ha detto? Pierre? Charles?"
Come sospettavo nessuna ragazza della setta è stata nominata.
"nessuno"
"Max!"mi richiama, ok la sincerità viene premiata no?
"avevo capito che nascondevi qualcosa e sapevo che nessuno mi avrebbe detto niente così ieri sera ho guardato il tuo cellulare. Scusa. So che non dovevo ma sono felice di averlo fatto. Sono felice di avere un bambino con te, tanto tanto felice Bex"
Si alza e va verso la porta. All'improvviso ho paura.
"scusa Max? Scusa? Io non avrei mai mai guardato, oh scusa spiato, il tuo cellulare. È una cosa ignobile! Ti avevo promesso che avremmo parlato ma te ne sei fregato!"
"ero preoccupato per te Bex"
"tu vuoi che mi fidi di te giusto?"
"cazzo si"
"e io voglio fidarmi di te ma come posso farlo se mi spii il cellulare? Un rapporto si basa sulla fiducia"
"beh cazzo anche tu non ti sei fidata di me. Dovevi dirmelo subito!"
"l'ho fatto per il tuo lavoro che è anche il mio! Abbiamo già fatto rischiare più volte un infarto a tutti!"
"me ne frego del lavoro ora! Conti solo tu e il bambino"
"e per me conti tu, ma non funziona così Max"
Apre la porta
"Bex fermati no! Dove vai?"
"al paddock e dovresti andarci anche tu"
Lo sbattere forte la porta mi impedisce di replicare.
Benissimo! Come inizio non c'è male davvero!
Mi vesto al volo più veloce che posso e scappo letteralmente dalla camera fiondandomi verso le scale, non ho tempo di aspettare l'ascensore. Arrivato in reception la cerco ma non la vedo, entro in sala colazione come una furia, ho già mangiato in camera come sempre ma lei no, deve essere qui. Mi guardo intorno ma non c'è. Esco di nuovo correndo e mi scontro con Daniel
"Max! Dove corri? Che è successo?"
"Daniel, Bex... Io... Noi..."
Sono terrorizzato, ho paura che possa decidere il peggio, non riesco neanche a pensarlo, devo trovarla!
"Max calmati santo Dio! Sei fuori di testa!"
"Daniel sto per diventare padre! Bex è incinta"
"cosaaaaaaaaa?"
"si ora non ho tempo amico, devo trovarla"
"perché che è successo?"
"l'ho saputo perché ieri sera ho spiato il suo cellulare"
"no dico sei completamente impazzito? Come ti è saltato in mente?"
"so che ho sbagliato ma c'era qualcosa che non andava, te l'ho detto e dovevo sapere. Lei ha detto che lo avrebbe fatto ma ero troppo preoccupato"
"certo che l'avrebbe fatto coglione! Magari voleva aspettare la fine del campionato così da non darti pensieri? Ci hai pensato?"
"si che ci ho pensato ma ormai è fatta. Devo trovarla e parlarci"
"lasciala sbollire Max, conoscendola sarà furiosa ora"
Si lo so perfettamente, la conosco, non mi perdonerà facilmente, spiare il suo telefono non è stata una buona mossa ma cazzo allora perché sono così felice di averlo fatto? Semplice perché ora so di mio figlio e questa notizia mi fa volare, mi sento su una nuvola di felicità.
Corro verso il paddock e entro nella motorhome. Il briefing c'è tra poco.
Entro nella sala riunione e ci sono già tutti, lei no.
"buongiorno Max"
"buongiorno Christian. Hai visto Bea?"
"si è qui, è arrivata poco fa. Appena arriva iniziamo"
Mi siedo mettendo una sedia vuota vicino a me per lei e mi rilasso un po'.
Poco dopo entra e quello che vedo mi fa letteralmente saltare dalla sedia.
Il suo viso è di un pallore quasi etereo, gli occhi lucidi e arrossati. Si tiene un fazzoletto bagnato sul collo facendo arrossare la sua pelle delicata. È stata male!
Mi avvicino a lei e la prendo per mano guidandola delicatamente verso la sedia libera ma lei toglie la mia mano e si siede tra Christian e suo nonno.
Non posso fare nulla, non posso dire nulla non mi resta che sedermi di nuovo e aspettare.
Gli altri hanno visto e alternano sguardi sia a lei che a me per la prima volta seduti distanti.
La tengo d'occhio cercando di cogliere un piccolo segnale ma per il momento sta bene sembra, il colorito le è tornato.
Dopo 10 minuti portano del caffè e cappuccini e dei dolci e le appoggiano al centro del tavolo.
So quanto le piace il cappuccino ma sorprendentemente lo scansa e si fionda su una tartina al cioccolato.
Sorrido guardandola, non ha mai resistito a un dolce, a Las Vegas mi aveva tirato un muffin con enorme dispiacere, forse è la gravidanza che la attira ancora di più. In un secondo la tartina è finita.
Mi fa ridere, è così bello vederla in questo stato. Prendo il mio caffè e cerco di concentrarmi sulla riunione.

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