VII - Tour Eiffel, baguette et macarons

87 6 12
                                    


È sempre bello averti
intorno.




«Bonjour mauvaises gents!» esclamò una voce alle loro spalle, prendendoli di sorpresa, tanto che Beth si portò addirittura una mano al cuore per lo spavento

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.







«Bonjour mauvaises gents!» esclamò una voce alle loro spalle, prendendoli di sorpresa, tanto che Beth si portò addirittura una mano al cuore per lo spavento.

«Non ci capisco nulla di francese, ma non credo che tu abbia detto una bella cosa conoscendoti» ironizzò immediatamente Dimitri, posando la valigia per terra e correndo ad abbracciare quell'esile ragazza dai capelli scuri come il carbone.

Non era cambiata per niente, era quella di sempre, nonostante tutto.

«E invece è proprio qui che ti sbagli Dimitruccio!» lo prese in giro nel chiamarlo con quel soprannome che lui aveva sempre odiato «Vi ho riempito di tanti bei complimenti con quella frase» un gran sorriso a trentadue denti contagiò persino Beth, che si lasciò andare in un suo abbraccio.

Le era mancata terribilmente ed in quel momento averla nuovamente così tanto vicina al cuore le provocò una felicità indescrivibile.

«Cos'è che hai detto scusa?» mormorò Dimitri mentre armeggiava qualcosa sul cellulare, che aveva recuperato dalla tasca dei pantaloni.

«Bonjour mauvaises gents» ripeté la mora, intuendo cosa stesse cercando di fare.

Il ragazzo infatti al solo leggere la traduzione di quelle poche parole spalancò la bocca fingendosi offeso «Buongiorno brutta gente? Tu sei una brutta persona» constatò come se fosse una cosa ovvia «Neanche le promesse sai mantenere, avevamo detto che ci saremmo incontrati a metà strada, o sbaglio?»

«E dove sarei dovuta venire? Nel bel mezzo dell'Atlantico?»

«Il Portogallo sarebbe stato un buon inizio»

Beth li guardò discutere come loro solito e sorrise per quel piccolo scorcio di quotidianità perduta che poteva finalmente ritornare a vivere, seppur per pochi giorni.

Varcarono l'uscita dell'aeroporto Charles de Gaulle e si ritrovarono già immersi nell'elegante e raffinata vita parigina che attirava ogni anno milioni e milioni di turisti.

«Bienvenue à Paris!» gli indicò con un gesto plateale i palazzi lì intorno con l'architettura tipica della città.

«Questa l'ho capita!» esclamò entusiasta Beth che da un paio di settimane a quella parte aveva cominciato a prendere lezioni private di francese.

«Beata te, io continuo a non capirci niente» fece spallucce il fratello al suo fianco nel mentre riponeva la sua vaglia nel bagagliaio della grande macchina nera che la mora gli aveva indicato.

«Che ci vuoi fare... la brutta sorte degli ignoranti» gli rispose la migliore amica deridendolo.

«La vuoi sapere una cosa?» le scompigliò i capelli neri «Non mi sei mancata per niente Aria»




Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora