XXIV - Siamo noi la nostra famiglia

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Io ti amo
e ti amerò fino alla morte,
e se c'è una vita dopo la morte,
ti amerò anche allora.



Agli occhi di Nicholas New York dopo Parigi apparve strana, ma gli piacque ancora di più

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Agli occhi di Nicholas New York dopo Parigi apparve strana, ma gli piacque ancora di più.
Amava in un modo sproporzionato la sua città natale e non l'avrebbe scambiata per nessuna al mondo.

Parigi era indubbiamente bella, non poteva negarlo, ma non faceva per lui, e gli erano bastati solo due giorni per capirlo.

Tirò fuori le chiavi dalla tasca della giacca e le inserì nella serratura.
Quando mise piede nella villa lasciò andare la giacca sull'attaccapanni e la valigia sul pavimento. Poi però si accorse di Gideon che faceva avanti e indietro tra il soggiorno e la sala da pranzo con un fascicolo tra le mani.

Si era laureato l'anno precedente alla facoltà di legge della Columbia ed in quel momento stava per conseguire un master, ma aveva già cominciato a fare tirocinio presso uno dei maggiori studi di legge della Grande Mela.

Il diritto per Gideon equivaleva all'economia per Nicholas ed Aria.

Sapeva che non rientrava nei programmi che la sua famiglia aveva designato per lui ma era sempre stato il suo sogno fare l'avvocato, fin da bambino si rintanava in camera sua a guardarsi intere ore di processi in tribunale in live su internet.
Aveva preso a studiare libri su libri di diritto penale appena aveva cominciato a frequentare l'high school, per poter essere ammesso al college.

Era sempre stato il più equilibrato tra i tre, sempre ordinato e preciso, non c'era poi tanto da stupirsi se avesse scelto di studiare legge.

Non era trascorso neanche un intero anno dalla sua laurea quando aveva assistito all'omicidio a sangue freddo di sua madre.
È stato nel momento esatto in cui sentì il rumore del primo sparo, in cui corse disperato verso il corpo steso lì sul prato e le sue mani si tinsero completamente del colore del sangue, che ebbe la conferma di aver fatto la scelta giusta.

Il giorno dopo pianse, pianse davvero a dirotto, ma una volta sotterrato il corpo di sua madre giurò sulla sua tomba che gliel'avrebbe fatta pagare al colpevole.

Proprio per quel motivo tra centinai di studi legali newyorkesi per il periodo di tirocinio aveva scelto proprio quello in cui faceva pratica in quel momento. Lo studio legale Dentons & Allen stava seguendo proprio il processo contro l'assassino di sua madre.
Sapeva di essere solo alle prime armi e non poteva neanche ancora definirsi un avvocato, ma ci stava mettendo tutto se stesso.

Veder morire la propria madre davanti a sé è straziante, ma vedere che viene uccisa è ancora peggio.

Alcune notti gli capitava di svegliarsi di soprassalto, ritrovarsi completamente immerso nel buio e avere paura. Gli succedeva anche da piccolo, ma allora aveva solo cinque anni e al suo fianco c'erano ancora i suoi genitori a rassicurarlo, a stringergli la mano e a sussurrargli all'orecchio che per qualunque cosa loro sarebbero stati nella stanza accanto.
A volte ancora sentiva la voce di sua madre, dolce e rassicurante, o le possenti braccia di suo padre stringerlo in un abbraccio, forte e sincero.

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