XXVI - Non fare body shaming su Napoleone Bonaparte!

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Perché mi hai spezzato il cuore
e io ho rimesso insieme i pezzi
tutti storti e sbagliati.



Beth aveva appena chiuso il libro di matematica dopo una serie di esercizi con un risultato piuttosto discutibile

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Beth aveva appena chiuso il libro di matematica dopo una serie di esercizi con un risultato piuttosto discutibile.
Allungò il braccio verso la pila di libri e quaderni che aveva appoggiato al lato della scrivania ed afferrò quello di storia americana. Lo sfogliò controvoglia, poi fece mente locale e si ricordò che il giorno dopo non l'avrebbe avuta. Lo richiuse alla stessa velocità in cui aveva già chiuso quello di algebra e controllò sul diario cosa dovesse realmente studiare.

Sbuffò e borbottò tra sé e sé al solo adocchiare le decine di pagine di storia. La Saint Breath High School aveva aggiunto da quell'anno - agli già innumerevoli corsi - anche quello di storia europea e Beth aveva deciso di iscriversi per avere crediti extra, in quel momento però se ne pentì amaramente, perché chiaramente gliene fregava ben poco dell'ascesa al potere di un certo generale francese chiamato Napoleone Bonaparte.

Non era da lei accumulare capitoli su capitoli e studiarli solo il giorno prima di una verifica ma nelle ultime settimane si era concentrata su ben altre cose e lo studio era passato in secondo piano, ma era a conoscenza che le verifiche del secondo trimestre erano alle porte e quel periodo di relax non sarebbe durato ancora per molto.

Scarabocchiò il titolo del primo paragrafo su una pagina del tutto bianca del suo quaderno e evidenziò quelle poche parole che aveva appena scritto con un evidenziatore rosa in moda da farle risaltare.
Neanche il tempo di cominciare a leggere la prima frase che la sua attenzione si spostò completamente sul cellulare che aveva preso a vibrare ed illuminarsi.

Lo prese tra le mani e senza pensarci due volte rispose a quella chiamata inaspettata.

«Alla velocità della luce... ammettilo che la mia mancanza ti sta prosciugando e tra un po' ci sarà il pericolo di vederti strisciare alla porta di casa mia» esordì Nicholas, con un mezzo sorriso già pronto sulle labbra.

«Ah ah ah, ti giuro sto morendo dalle risate e tra un po' ci sarà il pericolo di farmi sotto se non la smetti con queste battute alla Adam Sandler»

«Stressata?» la punzecchiò di rimando.

«Per niente» esclamò ancor prima che finisse di domandarglielo.

«Bugiarda» rise di gusto dall'altra parte del cellulare «Ti ricordo che dalla mia camera ho una perfetta visuale della tua»

«Mi spii Nicholas?» si sporse in avanti e guardò verso Villa Lawrence, non trovando però nulla di sospetto.

«A volte mi cade l'occhio» Beth poté percepire il suo ghigno persino da lì «Comunque preparati»

«Eh? Perché?»

«Preparati che ti porto da una parte»

La bionda a sentire quelle parole sorrise spontaneamente ancor prima che potesse rendersene conto, poi però ritornò con i piedi per terra e si ricordò del compito del giorno successivo «Non posso Nick, devo studiare»

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