XVIII - Chef Nicholas a tua disposizione

50 6 27
                                    


Si amavano, sì.
Ma non potevano amarsi.
E non avrebbero mai potuto.
Ma si sa, il cuore non ce la fa
ad amare chi deve.
Lui ama e basta.



Quando Nicholas aveva lasciato tutto su due piedi pur di correre tra le strade di New York come un pazzo solo per arrivare il prima possibile alla Saint Breath High School, non aveva però pensato a cosa fare una volta che Beth si fosse trovata sul...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.





Quando Nicholas aveva lasciato tutto su due piedi pur di correre tra le strade di New York come un pazzo solo per arrivare il prima possibile alla Saint Breath High School, non aveva però pensato a cosa fare una volta che Beth si fosse trovata sul sedile accanto a lui. Insomma, non poteva di certo girare a vuoto fin quando lei non avrebbe deciso che fosse l'ora di ritornare a casa.

Tutti i dubbi si dissolsero, però, nel momento esatto in cui vide il suo viso non radioso come sempre ma sciupato, scavato e con uno strano colorito. L'avrebbe portata a casa sua, così si era detto tra sé e sé, e così aveva fatto alla fine.

Aveva imboccato la strada per Saint Breath e aveva tranquillizzato la ragazza al suo fianco che già aveva cominciato a tremare al solo leggere il cartello di benvenuto nel loro quartiere natale. Parcheggiò l'auto nel garage sotterraneo della villa e infine rientrò in casa dall'entrata sul retro, quella destinata ai dipendenti.

Beth l'aveva seguito confusa, non sapeva neanche lei per quale assurdo motivo si stesse fidando di lui e non aveva per niente paura ad entrare in quella casa dopo tutto quel tempo.

Le faceva uno strano effetto, certo, ma le era terribilmente mancata, in ogni angolo ed in ogni singolo punto in cui posava gli occhi poteva giurare di avere dei ricordi che avrebbe custodito dentro di sé per sempre.
Moriva dalla voglia di salire al piano superiore ed entrare nella camera della sua migliore amica, forse nel vedere quella quattro pareti avrebbe sentito di meno la sua mancanza o forse ci sarebbe stata semplicemente ancora più male.

Attraversarono il soggiorno, l'atrio, la sala da pranzo ed infine arrivarono nella cucina. Nicholas le fece segno di sedersi su uno degli sgabelli intorno alla penisola, nel mentre lui si dirigeva nello sgabuzzino lì vicino e ne usciva con uno strambo grembiule tra le mani. Se lo infilò e se lo legò alla vita come una di quelle casalinghe vecchio stampo che si vedono solo nei film. C'era una scritta proprio al centro: Sono un serial griller, con tanto di immagine di una bistecca sul barbecue.

Beth scoppiò a ridere non appena si accorse di quel buffo particolare, e Nicholas le lanciò un'occhiataccia, fingendosi offeso.

«Cosa c'è che non va nel mio grembiule?»

«Nulla» bevve un sorso d'acqua «Serial griller»

«L'unica alternativa era "Di cuoche ce ne sono tante, ma come Cristina nessuna

«Chi è Cristina?» domandò confusa.

Conosceva tutti i dipendenti di villa Lawrence ed era più che certa di non aver mai sentito il nome Cristina tra quelle mura.

«E chi lo sa» rise anche Nicholas «L'avrà comprato mia madre, lei amava queste cose senza senso» era la prima volta che la nominava da mesi senza un evidente velo di tristezza a rigargli gli occhi. Aveva ricordato quel lato di lei con il sorriso, era un bel ricordo e voleva condividerlo.

Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora