XI - Game day

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Ho il tuo
profumo addosso.




Il liceo di Saint Breath era uno dei migliori di tutta New York, forse perché era frequentato da figli di famiglie benestanti e facoltose

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Il liceo di Saint Breath era uno dei migliori di tutta New York, forse perché era frequentato da figli di famiglie benestanti e facoltose. Oltre ad offrire i migliori sbocchi universitari per i più prestigiosi college statunitensi, ha visto nascere tra le sue mura figure di rilievo e di spicco che si sono poi distante negli anni.

Erano molti, per esempio, i ragazzi che decidevano una volta finito il liceo di continuare con il proprio percorso sportivo. La scuola offriva, infatti, vari corsi in cui gli studenti potevano decider di iscriversi: a partire dal football fino al nuoto, c'era davvero di tutto.

Beth tre anni prima, alla scelta di quale sport frequentare aveva scelto cheerleading, o meglio sua madre aveva scelto per lei, l'aveva quasi obbligata.

Anche lei era una cheerleader al tempo del liceo, e insieme ad Adua, Victoria e Lisa - le sue migliori amiche - non si perdeva mai neanche un singolo allenamento.

E se all'inizio Beth frequentava tutti quegli allenamenti pomeridiani controvoglia, al terzo anno tutto era cambiato. Era felice di sentirsi parte di qualcosa, di distrarsi un po' ogni tanto e di trascorrere ogni settimana del tempo con quelle ragazze della sua età.

Quella sera di inizio novembre si sarebbe tenuta la partita più importante per i giocatori della squadra di basket della scuola, da tutti chiamati white lions, dal simbolo che rappresentava da oltre tre decenni il liceo di Saint Breath.

«Forza Lions!» gridarono all'unisono le cheerleader, lanciando i pom pom in aria, una volta che avessero finito il loro breve spettacolo al centro del grande campo da basket.

Avevano cominciato a provare quella corografia che avevano portato in scena molte settimane prima, dovevano essere all'altezza della loro squadra di basket che deteneva il completo controllo sulla classifica nazionale, essendo primi nel girone d'andata.

Beth si allontanò dal resto del gruppo e si avviò insieme a Veronica - vestita proprio come lei, con la classica divisa da cheerleader - verso gli spalti del grande palazzetto adiacente alla struttura principale della Saint Breath High School.

«Un grande applauso per le nostre white lionesses!» il preside prese la parole e fu il primo ad applaudire, per poi annunciarono uno ad uno tutto i giocatori della squadra.

Veronica, seduta accanto a Beth, urlò come se non ci fosse un domani quando fu il turno del suo fidanzato di sfilare lungo tutto il perimetro del campo con indosso la divisa bianca ed oro.

Kyle la salutò con un bacio volante e subito dopo raggiunse i suoi compagni di squadra, pronti a dare il meglio per quell'importante match. Avrebbero giocato contro un'altra prestigiosa scuola di New York, quella del quartiere dell'Upper East Side.

«Dimitri non è venuto?» le domandò Veronica poco prima del fischio d'inizio, guardandosi intorno spaesata, non c'era mai stata così tanta gente ad una partita. Di solito il palazzetto era sempre pieno, ma quella volta la gente era stata costretta addirittura a rimanere in piedi.

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