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Le persone vanno
ma il modo
in cui vanno
resta sempre.
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Il volto di Jeremy Wyatt era ben impresso nella sua mente, così come la sua figura e la sua ombra in quella stretta via difronte al vecchio molo.Faceva avanti e indietro per tutto il perimetro della sua stanza, i suoi passi avevano preso a scandire il passare dei secondi. Si spostava quasi come se fosse un automa dalla finestra aperta a quella che invece affacciava su villa Carter, con la speranza, forse, di riuscire ad adocchiare Beth e trovare un minimo di speranza nel suo viso. Purtroppo per lui, le tende erano chiuse e di quel dolce volto non c'era neanche l'ombra.
Si portò le mani alle orecchie, tappandosele, non sopportando più il rumore dei suoi stessi passi.
Si fiondò nel bagno in camera e pur di non impazzire, aprì il getto d'acqua della doccia con la speranza che il rumore delle gocce sovrastasse quello prodotto dai suoi pensieri. Quando le prime gocce gli finirono sul viso, i muscoli facciali si rilassarono immediatamente e gli permisero di lasciar andare i pugni contratti lungo le gambe.
Era immobile, nel bel mezzo della notte, solo e irrequieto nel box della doccia dai vetri completamente trasparenti.
Alquanto patetica e disperata come scena.
L'avrebbe descritta con queste esatte parole se solo avesse avuto la possibilità di vedersi con i suoi stessi occhi da un corpo che non era il suo.
Solo dopo minuti interminabili si mosse di nuovo, forse per provare a se stesso che fosse ancora in grado di farlo, e si voltò verso il muro alle sue spalle. Si appoggiò contro di esso con le mani e con la fronte, chiudendo gli occhi con talmente tanta forza che per un attimo aveva temuto di non poterli più riaprire. E in quel momento gli sembrò una buona soluzione se ciò gli avesse permesso di non avere più davanti ai suoi occhi la faccia di quell'uomo.
Non aveva aggettivi per descriverlo, perché serviva qualcosa di ancora peggiore di quelli che sua sorella Aria aveva rivolto a lui la notte in cui era scappata via.
Gli ritornò in mente come un fulmine a ciel sereno il volto di quella ragazzina che ancora doveva crescere tanto ma già si comportava come una donna adulta. Si era fatta regalare il primo rossetto rosso quando aveva solo tredici anni, per dirne una.
Se la immaginò mentre lo guardava contrariata con quei suoi occhi neri come il cielo di New York: totalmente privo di stelle. Poi sulle sue labbra sarebbe comparso un mezzo sorriso appena accennato, uno dei più strafottenti che aveva da offrire.
Nicholas allungò una mano verso quella visione che per un momento gli era sembrata più vera che mai, ma quando stava per accarezzarle una guancia, gli scomparve tra le dita.
Provò la stessa sensazione di quando la vide andare via la prima volta.
L'aveva persa, di nuovo, ed era tutta colpa di quell'essere insignificante che ancora non voleva lasciare la sua mente.
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Grace
RomanceSPIN OFF di "Aria" È possibile leggerla anche separatamente. ‼️Attenzione Al momento "Aria" è in fase di revisione ed una volta conclusa anche questa storia verrà revisionata completamente e molti capitoli subiranno degli stravolgimenti. Non sempre...