XXVII - Drivers license

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Inspiriamo ed espiriamo.
E, per il momento, viviamo.



«Ehi finalmente!» esclamò sollevata Veronica vedendo l'amica varcare l'ingresso del bar «Ultimamente ti si vede proprio di rado»

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«Ehi finalmente!» esclamò sollevata Veronica vedendo l'amica varcare l'ingresso del bar «Ultimamente ti si vede proprio di rado»

«La prossima volta ti dovremmo chiedere di uscire con quanti mesi di preavviso più o meno? Giusto per farci una media...» scherzò invece Kyle, come suo solito.

«Ma se ci vediamo ogni giorno a scuola»

«La scuola non conta» l'ammonì immediatamente Veronica, intimandole con un rapido gesto della mano di prendere subito posto.

«Perché tutta questa fretta?»

«Sono impaziente lo sai» fece spallucce mentre le rivolgeva però uno sguardo che la diceva lunga.

«E sei anche un'impicciona» aggiunse la bionda, conoscendola fin troppo bene.

«Non è vero»

«Si» le andò contro anche il suo fidanzato.

«Visto!» le rinfacciò a sua volta Beth, felice di avere finalmente qualcuno dalla sua parte «Cosa vuoi sapere Veronica?»

«Nulla» rivolse ad entrambi una finta occhiata dispiaciuta «Ero solamente preoccupata per te, con tutte le cose che sono successe negli ultimi mesi... prima Aria, poi la questione del cibo, il fatto che io l'abbia detto a Dimitri, si, insomma vorrei vederti solo più spesso»

Beth alzò un sopracciglio interdetta, non aveva mai dubitato della gentilezza di Veronica, la conosceva ed erano amiche da ormai tanti anni, eppure delle volte le veniva difficile credere che dietro quei gesti si nascondesse altro oltre allo spettegolare. Eppure non le servì più che una semplice occhiata per intuire che quella volta fosse sincera.

Allungò una mano sul tavolino e afferrò quella dell'amica «Grazie Vero» le sorrise ed aumentò la stretta sulla mano «Però non c'è nulla che non va, è tutto ok»

«Ne sei sicura?» quella volta ci pensò Kyle a rimarcare quell'interrogatorio.

Beth si limitò ad annuire anche nella sua direzione, ma l'amico non sembrava del tutto convinto.

«Sappiamo com'è fatta Veronica, ma anche io ho notato che ultimamente sei un po' diversa, hai sempre qualcosa da fare dopo scuola, vai via velocemente, a volte quasi scappi»

La bionda fece mente locale ed in effetti non avevano del tutto torto, nelle ultime settimane era stata abbastanza sfuggevole.
Appena vedeva comparire il nome di Nicholas sullo schermo del suo cellulare sorrideva come una bambina il giorno del proprio compleanno e non perdeva tempo ad inventarsi una stupida scusa per svignarsela e raggiungerlo il prima possibile.

Come quando qualche giorno prima tutta la squadra di basket insieme alle cheerleader si erano riuniti a casa di uno di loro per passare la serata insieme. Avevano deciso di guardare un film e mangiare pop corn e patatine.
Si stava divertendo insieme ai suoi amici, ma quella felicità non era per niente comparabile a quella che aveva provato nel momento esatto in cui il suo cellulare aveva vibrato per l'arrivo di un messaggio. L'aveva recuperato dalla tasca dei jeans bianchi e aveva sorriso come un ebete, poi accorgendosi che Veronica - seduta al suo fianco - se n'era accorta, aveva smesso immediatamente.

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