capitolo 39

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lynda
sono passati tre giorni da quando kylian mi ha sbattuto la porta in faccia e se ne è andato senza dire nulla, so che a lui da molto fastidio che dubiti del suo amore nei miei confronti.
ho sbagliato, mi sono fatta prendere dalla rabbia e sono passata dalla parte del torto, ma non ho comunque intenzione di scrivergli o robe simili.
tutti i suoi amici ora mi stanno scrivendo per saperne di più dopo il post che ho messo ma non so nemmeno cosa e come dirglielo.
sono stati giorni terribili, ho pianto come una fontana stando in camera mia senza dire nulla nè a maurice nè a katy.

come se non bastasse oggi lo rivedrò anche, non so se essere felice o morire di paura, non posso pensare di rivederlo e perdermici dentro senza poterlo baciare o abbracciare, lui è ancora arrabbiato con me e per quanto io abbia sbagliato sono pure...

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come se non bastasse oggi lo rivedrò anche, non so se essere felice o morire di paura, non posso pensare di rivederlo e perdermici dentro senza poterlo baciare o abbracciare, lui è ancora arrabbiato con me e per quanto io abbia sbagliato sono pure io arrabbiata con lui.

mi preparo in fretta e furia mettendomi una tuta del psg che mi hanno regalato i ragazzi e una maglietta nera, prendo tutto ciò che mi serve e con il taxi mi faccio portare al campo.
"buongiorno mister" dico a bassa voce e malinconica.
"ciao bellissima, non piangerti addosso dai, se preferisci non incontrare i ragazzi nello spogliatoio va pure nel mio"
amo quando mi capisce all'istante, è diventato come un padre e mi vuole sempre proteggere da ogni cosa.
"grazie, ci vediamo in campo tra poco"
"certo"
lo spogliatoio del mister non è molto distante da quello dei ragazzi perciò potrei rischiare di vederli ma è sicuramente meglio che stare lì con loro zitta guardando il pavimento.
"ehy lyn, non ti sei mai fatta sentire e nemmeno hai risposto ai messaggi" esordisce Hakimi stringendomi in un forte abbraccio vedendo che le mie lacrime spingono ad uscire.
"non sapevo come rispondere, non so nemmeno io cosa sia veramente successo, siamo entrambi usciti fuori di testa per una stupidaggine" piango a dirotto sulla sua spalla mentre lui mi porta in un angolino per non farci vedere da tutti.
"dada vedrai che si risolverà, kylian mi ha raccontato un po' di quello che è successo e nonostante sia arrabbiato con te ti ama talmente tanto che non riuscirete a resistervi"
"non credo achraf, non riusciamo nemmeno più a guardarci in faccia, mi aveva stravolto la vita, la mia felicità dipende da lui e ora che non posso più parlarci il cuore non regge"
"no, no, no, se ti butti giù subito è finita, non piangere e vattelo a riprendere chiedendo scusa"
"no, non ora finirei per piangere più di ora davanti a lui"
"ti ha visto in tutte le situazioni possibili, credi che si possa scandalizzare di vederti piangere?"
"non voglio fare vedere che piango per lui"
"ma è una cosa bella, fai vedere che ci tieni"
"no achraf non c'è la faccio"
mi da un ultimo abbraccio e un bacio sulla guancia, non vorrei per niente essere in lui, deve sopportare sia me che kylian essendo il migliore amico di entrambi.
"devo andare a riscaldarmi, tu preparati e poi raggiungici"
"c'è anche kylian?"
"non è ancora arrivato e dubito venga, ha saltato tre giorni di fila"
"okey dopo vengo"
achraf se ne va ed io mi faccio una coda veloce, mi asciugo le lacrime e lo raggiungo anche io.

entrando nel campo vedo tutti i miei amici che si voltano verso di me e vengono a darmi un abbraccio, sono la mia vita, non saprei come fare se non gli avessi conosciuti.
"ci sei mancata piccola"
urlano in coro sorridendomi.
mi hanno sempre chiamata così dal primo giorno, sono effettivamente la più piccola tra di loro ma credo che il motivo principale sia perché sono l'unica femmina a stare ogni allenamento con loro e a raccontare tutti i miei problemi.
"anche voi, tantissimo"
sussurro io.
iniziano a riscaldarsi con una piccola corsetta e nel frattempo pochettino mi chiede di andare a prendere come al solito i palloni in segreteria.
saluto tutti i membri del club conoscendoli ormai da tempo vedendoli tutti i giorni e poi mi dirigo da matt, il signore che sta sempre alla haul per qualsiasi informazione.
appena apro la porta noto la macchina di kylian parcheggiata e mi domando come fosse possibile dato che ancora non è arrivato.
cerco di fare più veloce possibile così da non incontrarlo ma la mia velocità non è bastata e in un secondo il ragazzo che tanto amo apre la porta e incrociamo lo sguardo che mantengo il meno possibile e iniziò a guardare il
pavimento stringendomi il labbro superiore per non piangere ma in men che non si dica pure lui raggiunge matt per lasciare tutti i documenti.
"ciao" mi dice picchiettando con due dita il tavolo delle segreteria a sguardo basso.
"ciao" rispondo fioca voltandomi subito e ritornando al campo con i palloni.
vederlo mi ha distrutta, più di quanto già non lo fossi e non credo di riuscire a rimanere tutt'oggi qui essendoci anche lui.
"è arrivato kylian, io me ne vado" dico al mister appena gli do i palloni.
"no, resta qui ad aiutarmi e risolvi le cose con lui."
"resto qui ma non risolvo nulla, non c'è la faccio"
rispondo secca senza nemmeno pensarci.
il mulatto entra in campo con la divisa e saluta tutti i suoi compagni in modo triste ed io rimango a guardare la scena pensando e ripensando a quelli che eravamo.
"bene ragazzi ora il solito esercizio, tu kylian vieni un attimo qui" urla il mister riprendendo il ragazzo che si avvicina a sguardo basso e cupo.
per un momento ho pensato che il mister si volesse infilare nelle nostre faccende e provare a risolvere la situazione ma subito dopo ho capito che voleva solo riprenderlo per le assenze fatte.
"kylian che ti prende? hai saltato gli allenamenti e domani c'è la partita"
"si, mi scusi"
"non mi bastano le scuse purtroppo, domani non posso farti giocare e vedi di avvisarmi le prossime volte, non sono solo il tuo allenatore, ti conosco e se mi chiedi aiuto io farò di tutto per aiutarti ma non chiuderti in te stesso senza dire nulla"
"okey" risponde kylian non guardandolo nemmeno in faccia e andando a passo svelto nello spogliatoio.

"lynda fidati di me raggiungilo e vacci a parlare.."
dice mettendosi le braccia conserte dispiaciuto per la sua reazione, so che non avrebbe voluto lasciarlo in panchina ma ormai è troppo tardi e non si è allenato abbastanza per la partita.
ci rifletto un paio di secondi e poi mi decido finalmente di andare a parlarci..

mon amour | kylian mbappèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora