Capitolo 47

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Mentre eravamo in macchina ad aspettare,Jacopo ne approfittò per dormire.

Anche io ero molto stanca,ma se mi fossi addormentata probabilmente saremmo rimasti li più di quanto pensassimo.

Anche se Jacopo stava russando riuscii a sentire un lieve squillo di telefono. Proveniva da quello di Jacopo.

Quando lo schermo era ancora acceso riuscii a leggere da chi era. Era un messaggio di Riccardo,Riccardo Sky,il ragazzo che mi aveva detto che mi sarei incontrata con Mika. Certo,infatti ora sto facendo colazione con lui...chissà quale altre balle avrà inventato. Ero veramente curiosa di vedere cosa c'era scritto nel messaggio, ma io sono una brava persona e queste cose non le faccio.

Ecco erano le sette e trenta precise, il supermarket stava aprendo.

Svegliai Jacopo e lo avvertii che sarei andata.

Nel negozio c'erano molte cose,ovviamente dovevo tenere conto del mio budget.

Misi nel carrello due bottiglie di latte scremato, una bottiglia di succo d'arancia e una di succo di pesca. Poi presi un pacco di biscotti alla nocciola, e delle merendine al cioccolato.

Andai alla cassa,fortunatamente era presto, ed era natale, quindi non c'era nessuno.

Pagai ed andai in macchina, posai la spesa nel portabagagli e mi sedetti.

Quando entrai Jacopo era al telefono,e potevo benissimo intuire chi era.

«Ci risentiamo, ciao Riccardo» avevo intuito perfettamente.

«Isa,ti ricordi Riccardo?» annuii. Era ovvio che ricordavo chi era.

«Ha chiesto se per l'ultimo dell'anno eri disponibile»

«No,sono con i miei amici a capodanno,e ho detto loro che saresti venuto anche tu»

«Ah...ma se viene anche lui?» mi ha chiesto se poteva venire anche Riccardo, ma veramente?! Cioé è quello che ha scopato con la mia migliore amica, e se si dovessero rivedere,beh,dio solo sa quello che succederebbe,forse potrei prevederlo, o lo rifaranno, o si nasconderebbero l'uno dall'altra,e nessuno dei due passerebbe un bel capodanno.

«Non credo sia una buona idea..»

«Okey,allora gli dico di venire» non mi ascolta quando parlo,gli ho appena detto di no.

«Tanto fai sempre come ti pare» sbuffai.

Cercammo di andare il più veloce possibile.

Fortunatamente non c'era molto traffico.

Appena arrivati a casa corremmo dentro, cercando di non farci sentire.

Posammo il cibo sul tavolo e andammo nella mia camera.

Cominciai a guardarlo lui era così bello,come sempre,d'altronde.Quei suoi capelli rossicci mi piacevano un sacco,quando lo baciavo li tenevo sempre tra le mani. Mi piaceva così tanto.

Lo guardavo e pensavo a quello che amavo di lui, cioé tutto. Mi piaceva perdermi nei suoi occhi, e mordergli quelle labbra che tutto erano tranne che carnose. Ma non importava come erano le sue labbra, perchè io amavo lui. Amavo la sua stupidità, e la sua ironia,ma più di tutto amavo il fatto che mi amasse.

«A che pensi?» mi chiese.

E per la prima volta potevo rispondergli ció che pensavo sul serio.

«A te» risposi con un sorriso a 360 gradi.

«Che dolce sei. E che pensi di me?»

«Che hai i capelli da stupro»  risi.

Jacopo mi guardava sconvolto,ma quando vide che stavo ridendo rise anche lui.

«Te sei pazza»

«Lo so» gli diedi un bacio sulle labbra, e poi le morsi.

«Oh,com'è sensuale!» disse lui.

«Allora dovrei farlo più spesso»

«Magari...ma ogni cosa che fai è sensuale»

«Quindi te sei sempre arrapato...fai schifo!» esclamai disgustata ma eccitata allo stesso tempo.

«Io faccio schifo? Ma sei te quella che va in giro in mutande»

«Senti chi parla...»

«L'ho fatto solo ieri notte. E non pensavo fossi sveglia» certo ha sempre una scusa lui.

«Certo,certo...comunque ti conviene andare nella tua camera se non vuoi che sospettino qualcosa»

«Allora vado» mi diede un bacio sulla guancia,dolce.

«Ah,e saluta Filippo» gli feci l'occhiolino.

«E chi è Filippo?» lo guardai negli occhi per farlo capire.

«No,ti prego,non puoi essere ua di quelle»

«E dai,è per divertirsi un pò, almeno quando ci sono altre persone possiamo parlare in codice»

«Contenta tu» fece un sorriso e uscì dalla camera.

Io mi tolsi i vestiti che avevo addosso e mi misi un vestito rosso di pizzo,quasi lungo fino alle ginocchia, con maniche a lunghe.

Come scarpe indossai dei tacchi neri.

Era pur sempre natale. Ovviamente i miei genitori avrebbero riso,anche perchè erano solo le otto,e saremmo usciti di casa verso le undici. Probabilmente dovevo ricambiarmi. Fortunatamente non mi ero ancora truccata e fatto la piastra ai capelli. Presi dal cassetto i vestiti che usavo solitamente per la casa, ovvero una tuta bianca, canottiera bianca e felpa blu.

Legai i capelli in una coda e uscii dalla mia stanza.

Andai nella sala da pranzo. Dove c'erano già mia madre,che era sorpresa per aver trovato la tavola imbandita di cibo, e mio fratello, che già stava mangiando.

«Buongiorno mamma,ti piace la colazione?»

«Si,sei stata bravissima. A cosa è dovuto tutto questo?» disse con aria sospettosa.

«A niente,è solo che sono felice»

«Okay,non chiederò altro,non voglio sapere il motivo della tua felicità,potrebbe diventare imbarazzante» diventai rossa in faccia. Come aveva fatto a capirlo. E poi a capire cosa...recentemente non avevamo fatto nulla. Ero felice che lui fosse qua, per questo ero felice, con lui mi divertivo e mi faceva stare bene. Non mi faceva star bene solo per il sesso, ma anche per il fatto che diascutevamo quasi sempre, e questo mi faceva impazzire, mi piaceva discutere con lui per poi rifare la pace,e dopo fatta la pace c'erano le coccole. Con lui era tutto così emozionante. Baci, lacrime, abbracci, morsi e carezze. Con lui tutto era sconvolgente e coinvolgente.

Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora