Capitolo 57

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Era bello svegliarsi la mattina con accanto l'uomo che ami.

Era una splendida mattinata,oltre al fatto che mi ero svegliata con Jacopo accanto,era uscito anche il sole,un sole caldo e troppo luminoso.

Rimasi sveglia per un pò nel letto,senza svegliare Jacopo.
Nel letto sotto si sentiva Zhara che ogni tanto rideva a caso,ma dormiva,non era sveglia. Lo faceva spesso,e a volte parlava anche.
Jacopo teneva un braccio intorno alla mia vita che mi stringeva a se,e a me piaceva.
Quando tentai di mettermi seduta Jacopo mi tirò giù.

«Buongiorno» dissi.

«Mmh..» mugugno lui ancora assonnato.

«Stai bene?» chiesi sorridendo.

«Mmh..»

«Okey,lo prenderò come un si» Jacopo sorrise e si girò dall'altra parte per non avere il sole in faccia.

«Vuoi dormire ancora un pò, o scendi sotto con me?» sussurrai nel suo orecchio per non svegliare Zhara.

«Cinque minuti,per favore» piagnucolò contro il cuscino.

«Okey dormiglione,io mi cambio e preparo la colazione. Cerca di non fare rumore,i miei non sanno che sei qui,quindi stai attento a non farti beccare» lo avvisai. Mi fece un cenno con la mano e riprese a dormire.

Aprii l'armadio facendo attenzione a non svegliare Zhara. Presi una tuta grigia e una maglietta dell'hard rock,di quelle bianche semplici.
Infilai su un paio di calzini bianchi di spugna e poi andai in bagno a sistemarmi i capelli.
La mattina erano sempre arruffati,e li odiavo.

Scesi di sotto per preparare la colazione,ma trovai già la tavola apparecchiata.
Era stata la mamma,che era in piedi davanti ai fornelli alle prese con i pancake. Indossava la sua solita uniforme da lavoro,i suoi pantaloni formali color beige,giacca abbinata, e camicetta bianca aderente. La solita mamma formale e seria,che sa essere spiritosa e socievole quando vuole.

«Buongiorno mamma» la salutai e le diedi un bacio sulla guancia.

«Buongiorno tesoro,sto preparando dei pancake, ne vuoi?» chiese la mamma dolcemente.

«Quei così mezzi bruciati?» mi scappò una risata.

«Ehm...si vede che è da molto che non cucino? Ah,sono una frana» si posò una mano sulla fronte.

«Tranquilla,ci penso io qui,tu siediti a tavola» le sorrisi,e lei si sedette al suo solito posto.

Mentre preparavo da mangiare la mamma mi chiedeva come stava andando con Jacopo e altre domande che preferirei tralasciare.

«Oggi tornerete a lavoro te e papà?» cambiai discorso ancora imbarazzata dalle domande precedenti.

«Si,andremo tra poco. Zhara ancora dorme?»

«Si,ho preferito non svegliarla,almeno finchè non finisco di preparare la colazione. Invece papà? Dorme ancora?» chiesi guardandomi intorno.

«No,è uscito a comprare delle cose».

«Okey».

Quando rientrò papà servii la colazione.
Misi sul tavolo i miei pancake che,non per vantarmi,sono ottimi,e versai il caffe nelle tazze.
Mentre loro facevano colazione io salii in camera per svegliare Zhara.
Stava ancora dormendo e aveva un pò di bavetta che le usciva dalla bocca. Cosa carina e allo stesso tempo schifosa,mi veniva da ridere.
Le diedi qualche pacca sul braccio per svegliarla ma niente. Non potevo urlarle nell'orecchio altrimenti avrei svegliato anche il mio amato che dormiva come un angelo nel letto sopra.
Così le soffiai nell'orecchio sapendo che gli dava fastidio sicuramente si sarebbe svegliata.

Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora