Capitolo 13

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Quella frase lo confuse un pò,da una parte era meglio,così pensava un pò, metteva in azione quei pochi neuroni che aveva.

Però veramente era stata una serata magica,quella luna ci aveva fatto riavvicinare,rimasi soddisfatta.

Era mattina,ma non c'era scuola,così mi rimisi sotto le coperte calde,e chiusi gli occhi.

Con mio fratello a casa però non si poteva dormire a lungo,perché come era suo solito fare si fiondò in camera mia ad urlare.

«Isa,Isa sveglia» mi misi un cuscino in testa,ma non fu di aiuto perché mio fratello cominciò a saltare sul letto.

«Basta ho capito James,non rompere» dissi io ancora assonnata.

«Non si dicono le parolacce» mi fece la linguaccia.

«Ora spiegami che parolaccia ho detto?» sbuffai.

«Rompere» mi fece un'altra linguaccia.

«Scemo,rompere non è una parolaccia» gli rifeci la linguaccia.

«Però scemo si,e non si dice»

«Ora te lo dico io cosa non si dice» cominciai a prenderlo a cuscinate e a fargli il solletico.

Dopo un pò nella mia stanza entrò Jacopo.

«Vuoi unirti a noi» chiesi io con i capelli scompigliati e qualche piuma addosso.

«Preferirei di no» disse lui ghignando.

«Sicuro?» gli tirai il cuscino in faccia.

«Te la sei cercata,ora vengo e ti distruggo» corse verso di me con il cuscino in mano,pronto a tirarmelo,invece James scappò via per evitare di prendere altre cuscinate.

«Che paura,guarda come tremo» dissi io ridacchiando.

Cominciò a prendermi a cuscinate e a farmi il solletico,poi mi buttò sul letto e si stese sopra di me,ma io gli sfilai il cuscino dalle mani e glielo buttai addosso,così mi rialzai e gli feci la linguaccia.

«A chi la linguaccia? Se ti prendo ti faccio vedere io» cominciai a scappare,scesi velocemente giù per le scale,per poi finire in giardino,sfortunatamente inciampai su una radice dell'albero di mele e caddi a terra.

Jacopo mi raggiunse,io tentai di rialzarmi,ma non ci riuscii,Jacopo mi aveva stretta a se.

«Ora non scappi,più, ho vinto io» disse facendo il segno della vittoria.

«Solo perché sono inciampata» dissi mettendo il broncio.

Jacopo non mi lasciava più,e continuava a guardarmi fisso negli occhi,e io nei suoi.

Erano qualcosa di stupendo quegli occhi,erano di un verde acceso,bellissimi,erano intonati perfettamente alla sua carnagione rosea e ai suoi capelli rossicci, che non erano ne rossi ne castani,erano una via di mezzo.

Niente a che fare con me,che avevo gli occhi azzurri,carnagione olivastra,con qualche lentigine sulla faccia,capelli mori e ricci.

E poi lui aveva quelle labbra così carnose e rosa,avevo voglia di baciarlo,di baciare le sue labbra.

Così cominciai a guardarle, lui capì immediatamente cosa volevo fare,così si avvicino lentamente alla mia faccia,le nostre labbra quasi stavano per toccarsi, ma poi si allontanò da me ed entrò in casa.

Io rimasi seduta sul giardino a cercare di capire cosa fosse successo.

Entrai dentro casa furiosa.

«Cos'è una presa per il culo?» mi rivolsi a Jacopo.

«No è semplicemente il gioco che tu fai con me» il mio non era un gioco, era semplicemente paura.

«Io non gioco con nessuno» dissi seria.

«E comunque dovresti vestirti,sei in mutande» disse con tono sarcastico.

«Non decidi tu cosa devo fare oppure no,se voglio andare in giro nuda lo farò, ok?» esagerai.

«Fai pure, non vedo l'ora» sbuffai,non lo sopportavo,era odioso quando faceva così.

«Sei un coglione,ecco cosa sei» mi avvicinai a lui puntandogli il dito contro minacciosamente.

«E dai,non fare l'incazzata,ti ho solo un pò stuzzicata,volevo vedere che combinavi» era davvero insopportabile,e odiavo i suoi giochetti.

Salii in camera a cambiarmi.

Mi misi dei fusò bianchi e una felpa blu a fiori con la scritta "beautiful" davanti.

Mi feci la piastra ai capelli,e mi misi solo la matita e un pò di mascara.

Scesi di sotto a fare colazione,aprii il frigo,dentro c'era succo di arancia rossa,lo presi e lo misi sul tavolino.

Poi aprii la dispensa,c'erano le girelle e le merendine al cioccolato.

Presi due merendine al cioccolato.

Appena finito di fare colazione mi stesi sul divano e accesi la TV.

«Scusa se ti disturbo,ma dopo le cinque saremo a casa soli fino a domani mattina»

«Perché?» chiesi sorpresa,e con nessuna voglia di rimanere a casa con lui.

«Tuo fratello va a giocare da un suo amico,e ci rimane a dormire,e i tuoi tornano domani mattina alle 8.00,si fermano a dormire in agenzia,e mi hanno chiesto se gentilmente rimango qui in casa con te, precisamente hanno usato il termine "sorvegliare"» disse sorridendo.

«Te lo scordi,io non dormo in una casa dove ci sei anche tu,più tosto mi sparo» feci la pistola con le dita.

«Se ti spari con quella allora devo essere preoccupato...comunque,cosa faremo oggi pomeriggio d'interessante?»

«Io vado al cinema a vedere "quel momento imbarazzante",tu invece fai quello che vuoi» spiegai.

«Guarda caso dovevo andarci anch'io,però quello non mi sembra un film adatto ad una signorina come te»

«Io lo vado a vedere solo perché c'è Zac Efron» gli feci la linguaccia.

«Fammi capire, ti piace Efron o Hutcherson?»

«Entrambe,cretino» feci una smorfia.

Non avrei voluto pensare che avrei dovuto passare il resto della giornata con Jacopo,specialmente la notte.

In realtà al cinema non ci dovevo andare,era una scusa, che aveva capito di sicuro.

Forse avrei fatto una passeggiata nel parco,oppure sarei uscita con Sel,che quasi sicuramente sarebbe uscita con Jason.

Non volevo essere il terzo incomodo.

Che cazzo avrei dovuto inventarmi?

Mi resi conto che dovevo  per forza stare con Jacopo, non avevo alternative.

Era ora di pranzo,Jacopo aveva fatto le uova a occhio di bue,a me piaceva rompere il rosso liquido e intingere la mollica di pane.

Era buonissimo.

Avevamo finito di pranzare alle 14.30,dopo andai in camera mia a leggere.

Mi piaceva troppo leggere,entravo in un mondo di fantasia,immaginavo di essere il protagonista,nel mio caso Daniel Sempere,è un ragazzo lo so,ma immaginavo di essere io,perché il libro è così coinvolgente che ti sembra di essere nella storia.

Alle 16.30 Jacopo entrò nella mia stanza.

«Dimmi» distolsi lo sguardo dal libro e lo rivolsi a Jacopo.

«Volevo dirti che dobbiamo accompagnare tuo fratello dal suo amichetto»

«Scendo subito» misi il segno alla pagina dove ero arrivata,chiusi il libro e scesi di sotto.

Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora