Capitolo 17

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Jacopo sapeva suonare anche il piano forte.

In quel negozio ce n'era uno bellissimo,si poteva anche provare,come si potevano provare anche gli altri strumenti.
Jacopo non perse l'occasione,infatti mise subito le sue dita sul pianoforte.

Dalle note sembrava una canzone di Mika,dopo un pò capii anche che canzone era,sapevo quasi tutte le canzoni a memoria,ed ero sicura che quella che stava suonando era tra le mie preferite.

Tra l'altro non sapevo neanche che Jacopo sapesse chi fosse Mika.

Comunque la canzone era "beautiful disaster",dove lui cantava il ritornello,mi piaceva un casino.

Mi avvicinai al pianoforte e lo accompagnai cantando.

Ogni tanto mi guardava e gli scappava un sorriso.

Appena finito di cantare,Jacopo, applaudì e anche il resto della gente che era nel negozio. Mi accorsi della loro presenza solo allora,che vergogna!

Jacopo mi diede un abbraccio e mi sussurrò all'orecchio.

«Hai la voce di una angelo» e mi accarezzò i capelli.

All'improvviso un signore anziano,si capiva dalle varie rughette che aveva sparse sulla faccia e dai capelli mezzi grigi,si avvicinò a me.

Portava dei pantaloni abbastanza larghi e un maglione marrone scuro,aveva una folta barba ne troppo lunga ne troppo corta,e una mezza pelata in testa come i frati.

Si fermò proprio davanti a me. Jacopo aveva le mani sulle mie spalle,come per supportarmi. Il signore mi tese la mano e si presentò.

«Salve signorina,io sono Enrico,sono un produttore musicale,la sua voce è perfetta,vorrei che pensasse di lavorare per me,le lascio il biglietto da visita,mi chiami per farmi sapere,secondo me avrebbe molto successo» mi fece l'occhiolino e andò via.

Guardai Jacopo, e poi guardai il biglietto da visita, non ci credevo.

«Hai sentito?Quello vuole che tu diventi una cantante,vuole farti un contratto,forse con questo potrai rimanere qua» Jacopo era euforico all'idea, ma io non avevo intenzione di cantare,e poi in quel periodo stavo organizzando la mostra dei disegni,che sarebbe avvenuta il giorno prima della mia partenza.

«Si,ma io non sono fatta per cantare,a me piace disegnare,lo sai» non era male l'idea,ma non ero abituata a stare al centro dell'attenzione.

Era tardi,e con Selena e Jason non eravamo usciti.

Andammo a casa,molto stanchi,e anche contenti,per via del produttore musicale.

Pensai di chiamarlo l'indomani,così la notte avrei pensato a cosa dirgli.

Ai miei genitori non dissi nulla.

Se lo avrebbero saputo mi avrebbero detto di no.

Dopo cena filai al letto,avevo sonno.

E poi la mattina dovevo andare a scuola.

Era mattina. Mi misi dei fusò floreali e un maglione rosa, e stivaletti marroni.

Matita nera,mascara e lip gloss rosa.

Scesi sotto a fare colazione,c'era il mio tesoro sulla sedia,era eccitato quanto me,per via della mostra.

Avevo fatto dei disegni stupendi, a mio parere, ma piacevano anche a Jacopo.

Li avevo messi tutti in una cartellina, erano almeno venti.
Alla mostra non c'erano solo miei disegni,ma anche quelli che faceva l'amico di Jacopo, di cui non ricordavo il nome.

«Buongiorno tesoro!» dissi dando poi un bacio a stampo a Jacopo.

«Buongiorno a te,principessina mia» mi fece arrossire.

«L'hai chiamato il produttore...Enrico?» chiese Jacopo curioso.

«Non ne ho avuto occasione» dissi nervosamente.

«Chiamiamolo insieme» disse Jacopo abbracciandomi.

Presi il telefono dalla tasca e chiamai il pruduttore.

Appena riconobbe la mia voce sentii la sua rattristarsi,l'anziano signore si era dimenticato che me lo aveva chiesto,e aveva preso un'altra ragazza,Carola Jackson.

Un nome già sentito,sicuramente raccomandata,ma non importava,io l'avevo detto che non ero fatta per quel mestiere.

Si vede che doveva andare così.

Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora