Capitolo 32

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«Anche a me» disse Jacopo.

Ero così felice,perché mi piaceva questo, era così bello,non era una relazione,ma era bello darsi i baci così all'improvviso, avere momenti coccolosi,e poi non era mai imbarazzante,e potevamo liberamente dormire insieme,e non essendo una cosa seria non eri obbligato a baciarti ogni cinque minuti o quasi.

Comunque non potevo chiedergli di aiutarmi senza sapere cosa mi aiutava a fare.

«Ehm...Jacopo... Senti..sai che giovedì è il mio compleanno... E lo festeggiò qua»

«Va bene piccola» disse stringendomi a se.

«Beh...solo va bene?Non vuoi venire?» dissi agitata.

«Ma certo che vengo...ti pare,ah e posso chederti una cosa?»

«Certo»

«Puo venire anche la mia ragazza?» tutto questo mi sconvolse dentro.

«Q-quale ragazza?»

«Ehm..tu» feci un enorme sospiro.

«Stupido...noi non siamo fianzati» misi le braccia conserte.

«Peró sei gelosa?» alzò e abbasso le sopracciglia.

«Non è vero»

«Si,invece,sei gelosa» dose dandomi un bacetto sulla guancia.

«E tu allora? Non sei geloso?» dissi facendogli la linguaccia.

«N-no» disse insicuro.

«Certo,certo e io ti credo» dissi togliendomelo da sopra.

«E ora dove vai? » mi chiese Jacopo.

«Vado su...è ora di cena» dissi sorridendo e uscendo.

Jacopo era andato via,e avevo appena finito di cenare.

Andai a letto,finalmente dopo tanto, potevo salire le scale senza stampelle o senza saltellare.

La mattina appena sveglia andai a svegliare James, Jacopo ancora non era arrivato,e quindi toccava a me svegliare James.

Misi dei jeans scuri attillatissimi,mi mancavano.

Poi misi un maglioncino rosa confetto a V e delle converse bianche.

Poi un trucco più leggero del solito, solo matita.

Jacopo era arrivato.

«Hey isa,senti oggi dovrebbe venire un mio amico»

«Ehm...perché?» chiesi curiosa.

«Può,diciamo,aiutarci con i mobili che servono alla tua taverna»

«Che bello! Grazie!» dissi abbracciandolo.

«Okay,andiamo a scuola dai!» disse Jacopo uscendo dalla porta.

Scesi dalla macchina vedendo già Zhara che mi stava aspettando.

Davanti a noi c'era il professor Des, che ovviamente,da pedofilo qual'è,mi fece un sorrisetto malizioso,ovviamente ricambiai.

«Oh,vi scambiate i sorrisetti» disse Zhara dandomi le gomitate sul braccio.

«Stai zitta che ti sente» dissi a bassa voce.

«Ma che vuoi che senta» disse ridendo.

«Quel tizio ha un cazzo di udito assurdo»

«Dai isa mettiti con Des » disse sghignazzando,io quasi morivo perché avevo visto che stava appena dietro di noi.

«Zhara ma sei pazza? » disse Giorgio saltandoci addosso.

Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora