Si,era strano.
Però forse strano,in senso positivo. Con il tempo imparerò a conoscerlo.
La campanella era suonata,era ora di uscire dalla scuola,io dovetti aspettare fuori da scuola per un bel po,ma in buona compagnia.
«Allora,come ti sembra questa scuola?» mi chiese Zhara.
«Tutto sommato non è male,ma è solo il primo giorno,quindi non lo so» alzò gli occhi al cielo.
«Sono contenta per te,io odio questa scuola,è una merda» sputò a terra.
«E invece quel frocetto di Giorgio,ti sta simpatico?» "frocetto" veramente,non mi piacevano le persone che prendevano in giro ragazzi o ragazze che avevano gusti diversi rispetto ai nostri,erano comunque persone.
«Si,mi sta simpatico, ma evita di dire "frocetto"»
«A no,sei una di quelle» si mise una mano sulla testa.
«Una di quelle chi?»
«Quelle precise, che ti fanno la predica riguardo ai ragazzi strani» spiegò.
Mi limitai a fare un cenno con la testa.
Dopo qualche secondo arrivò mio padre a prendermi.
Salutai Zhara con la mano e poi andò via anche lei.
Dopo pranzo,con l'aiuto di mio padre,salii in camera e mi stesi sul letto.
Sentivo un po di musica,del mio cantante preferito,era una cosa bellissima.
Pensavo a Jacopo, quella musica di solito la ascoltavano quando eravamo insieme,oppure la ascoltavo sempre pensando a lui.
Dovrei concentrarmi su qualcos'altro, tipo...Giorgio.
Volevo scoprire se era gay,o etero,non ero interessata,ma volevo saperlo, insomma...prima di diventare amici e poi scoccare qualcos'altro, non mi sembra il caso,visto che già ne ho troppi di ragazzi per le mani.
Avevo bisogno di un'amica,per parlare,volevo uscire,stare con qualcuno.
Cercai in rubrica il numero di Zhara.
Trovato,la chiamai e le chiesi se potevamo uscire,alla sua conferma gli diedi il mio indirizzo.
Chiamai mio padre per aiutarmi,avevo le stampelle,ma avevo paura di adoperarle sulle scale.
Appena scesa,mi sedetti sul divano per aspettare Zhara.
Suonò il campanello, andai ad aprire saltellando,aprii la porta e feci cenno a Zhara di aspettare qualche secondo.
Presi le stampelle e uscii di casa,chiudendomi la porta alle spalle.
«Allora come va?» disse lei guardando il mio ginocchio.
«Tutto sommato non è male,mi ci sto abituando»
«Visto che non ci conosciamo,parlami un po di te» mi disse lei tuta sorridente.
«Che vuoi sapere di preciso?» dissi ricambiando il sorriso.
«Sei fidanzata? Hai fratelli? Non so le cose di sempre»
«Ho un fratello,più piccolo,si chiama James... Mi sono lasciata da poco,ma il mio ex mi è venuto a trovare e ieri abbiamo passato la notte insieme,ma non come pensi tu,perché si sentiva in colpa...» Zhara fece una faccia strana,forse non aveva capito,e chi poteva capire,io e Jacopo eravamo una cosa strana...troppo strana.
«Colpa...di cosa?»
«Perchè dice che è stato lui a slogarmi il ginocchio,ma è colpa mia,sono io che sono scivolata su un sasso» abbassai la testa.
Avevamo camminato un bel po,eravamo arrivate davanti al campo da calcetto.
C'era qualcuno che stava giocando.
Io e Zhara ci fermammo a vedere che erano.
C'era qualche ragazzo della nostra classe,e altri che non conoscevo.
Dagli spogliatoi uscì un ragazzo senza maglia,il viso mi era famigliare,ma non riuscivo a ricordare, aveva i capelli davanti agli occhi.
Dopo esserseli spostati riuscii a riconoscerlo.
Era Giorgio. Aveva un fisico stupendo. Non potevo credere che era gay,e poi un gay che gioca a calcio non ce lo so vedere, non dico che è vietato,ma fa strano.
E poi con quegli addominali,non credo che è gay neanche se me lo dice il suo ragazzo.
Anche Zhara se lo stava mangiando con gli occhi,e non credo che ora stava pensando che fosse gay.
«Ciao ragazze!» Giorgio ci salutò e ci mandò un bacio,Zhara stava per svenire.
«Ciao Giorgio!» dissi io con la bava alla bocca.
Mai fatte cose di questo genere per un ragazzo.
Oh,se solo lo sapesse Jacopo.
Appena finita la partita,io e Zhara entrammo in campo per fare le congratulazioni a Giorgio perché la sua squadra aveva vinto.
Ma non c'era. La maggior parte dei giocatori era uscita dagli spogliatoi tranne lui,quindi entrammo dentro.
Spalancammo gli occhi dallo stupore,non potevamo credere a ciò che stavamo vedendo.
Giorgio si stava baciando con un ragazzo.
Per la precisione quel ragazzo era Gabriel, uno del suo gruppo.
Uscimmo di nuovo per andare in campo.
Ci sedemmo su una panchina a contemplare ciò che avevamo appena visto.
«Com'è possibile che un fisico del genere venga sprecato così » disse Zhara sospirando.
«Non lo so,ma è un vero peccato» dissi addolorata.
Finalmente Giorgio uscì dagli spogliatoi.
Noi ci alzammo,io con un po di difficoltà, ma Giorgio si prestò per darmi una mano.
«Grazie!» dissi io con le guance in fiamme.
«Lo sai che sei bella quando hai le guance arrossate» si avvicinò a me,come se volesse darmi un bacio,come la volta precedente.
Con una piccola differenza,che stavolta me lo diede.
Ma con risposta una reazione.
«Ma sei pazza,perché mi hai dato uno schiaffo?»
«Perché sei già fidanzato,e con un ragazzo anche»
«Come lo sai?»
«Vi ho visti prima negli spogliatoi, insieme a Zhara, ti stabile baciando con Gabriel» si mise una mano in testa disperandosi.
«Se la tua preoccupazione è che dirò qualcosa a Gabriel non lo farò tranquillo» gli misi una mano sulla spalla.
«No,il fatto è che,non voglio che si sappia,sai la gente cosa direbbe... Una calciatore gay, no,non voglio che si sappia. È per questo che ci nascondiamo,ed è per questo che ti ho baciata,pensavo che con una ragazza vicino non pensino che sia gay» gli uscì una lacrima.
«Hey,non piangere,se vuoi che ti copro,farò finta di esserea tua ragazza,ma credo che ce qualcuno che lo voglia più di me» dissi guardando Zhara «Il tuo fisico la fa svenire, credo che sarà fiera di essere la tua "ragazza"» scoppiai a ridere vedendo le espressioni di Zhara, era veramente buffa,però accettò, e fui contenta della sua scelta poiché rese felice Giorgio, e anche lei,si vedeva che era cotta.
Ma non poteva funzionare.
Zhara mi accompagnó a casa.
Io salii in camera da letto, stavolta da sola,con le stampelle.
Per poco non mi ammazzavo.
Mi sdraiai sul divano,e accesi la TV.
Insomma la serata passò così, non mangiai.
Non ne avevo voglia.
E poi senza accorgemene mi addormentai.
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Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#
Teen FictionI genitori di Isabella e di James,decidono di fare un trasloco perché il quartiere in cui abitano è troppo pericoloso e hanno paura di lasciare i loro figli a casa da soli,quindi chiamano un baby sitter. Cosa succederà? Isabella sarà in grado di ten...