La mia non era paura,la mia era insicurezza.
Lo ammetto,forse ancora ero interessata ai suoi occhi verdi e al suo sguardo.
E ancora volevo sentire il sapore delle sue labbra sulle mie,volevo ancora che mi prendesse per i fianchi,avevo bisogno della sua presa forte sui miei fianchi,cazzo se ne avevo bisogno.
Mi staccai dal suo sguardo e non feci caso a quello che aveva detto poco prima.
Arrivata in cima alle scale mi voltai, lui mi stava ancora guardando,ma io lo ignorai.
Entrai in camera dove c'era David, era seduto sul divano a leggere qualcosa.
«Hey,cosa leggi l'interessante?» dissi avvivinandomi a lui.
«Mmmh...il tuo diario» impallidii.
«Cosa? Ridammelo immediatamente» dissi sconvolta e furiosa allo stesso tempo.
«Calma,stavo scherzando,è solo un libro» disse ridendo.
«Mi hai fatto prendere un colpo,il mio non si tocca» dissi scuotendo la testa facendolo ridere.
Posai il libro sulla mensola e andai a fare compagnia a David sul divano.
Non lo conoscevo ancora molto bene,volevo sapere qualcosa in più sul suo conto.
«Hey,ti andrebbe di dirmi qualcosa di te?» dissi sorridendogli.
«Cosa vorresti sapere?»
«Cose in generale...quanti anni hai,se hai fratelli o sorelle,se frequenti la scuola...»
«Ah...okay...ehm allora,ho 19 anni,non ho ne fratelli,ne sorelle e si,frequento la scuola,faccio il secondo superiore» non era molto ma...aveva 19 anni e faceva il secondo? Che...asino!
Dopo qualche istante David si avvicinò lentamente a me.
Lo allontanai subito.
Però insisteva,veniva sempre più vicino, per quanto volessi aloontanarmi non potevo più di tanto.
Alla fine mi raggiunse,volevo evitare il suo sguardo ma lui spostò la mia testa verso di lui,mi teneva la testa ferma,mi fissava negli occhi e poi mi guardò le labbra,finché il suo sguardo non finì su qualcos'altro.
Volevo morire. E io che mi fidavo,me lo dovevo aspettare,era pur sempre un ragazzo,un lurido maschio schifoso.
La sua mano seguì i lineamenti del mio corpo,poi la tolse da me per slacciarsi la cinta,dopo di che tornò su di me e cercò di slacciarmi i pantaloni,io cercavo di spingerlo via da me,ma non ci riuscivo,ero debole in confronto a lui,ero piccola.
Allora decisi di gridare,forse qualcuno poteva sentirmi.
«Laciami,smettila di toccarmi» alle mie urla David si agitò e mi tappò la bocca con l'altra mano,cercai di urlare ma non riuscendoci mi scappò una lacrima.
«Oh,poverina piange, guarda che non m'importa,io non ho in cuore» disse perfidamente mentre cercava di infilare la mano nei miei pantaloni.
«Togli quella mano,o presto non avrai più neanche una faccia » David si terrorizzò quando sentì quella voce,si staccò da me e si riallacciò la cinta.
«Ora chiedigli scusa,e poi non farti più vedere,o chiamo la polizia» David si avvicinò a me e chiese scusa, poi usci velocemente dalla mia camera e da casa.
«G-grazie Jacopo» dissi piangendo,ancora terrorizzata.
«Di niente,ma tu stai bene? Lui ti ha fatto qualcosa? » disse sedendosi vicino a me preoccupato.
«Tutto a posto tranquillo,fortunatamente sei arrivato in tempo » dissi abbracciandolo e dandogli un bacio a stampo.
«Scusa non so perché l'ho fatto,sono una-» non finii la frase che mi diede un altro bacio,stavolta aprii leggermente la bocca per far entrare la sua lingua,fu un bacio passionale, si,quel bacio era uno dei tanti Bach che amavo,già, i suoi baci erano una cosa sconvolgente, una che ti travolge completamente,una cosa inspiegabile.
«Cos'era questo?» dissi staccandomi da lui.
«Era quello che volevo» disse alzandosi dal divano e uscendo dalla mia stanza.
Ma che cazzo...ma che era successo,perché...
Non capivo,non riuscivo a comprendere il fatto appena accaduto,il che era del tutto normale con lui,mi metteva in difficoltà.
Beh,ora non avevo voglia di andargli dietro,se voleva spiegarmelo da solo bene se no non gli avrei dato peso e sarei andata avanti tranquillamente.
Avevo bisogno di riposare,quindi mi sdraiati sul divano e schiacciati un pisolino.
Dopo una mezz'oretta circa,credo,sentii qualcosa sfiorarmi il collo e qualcosa di umidiccio appoggiarvisi sopra.
Aprii gli occhi lentamente e vidi una figura riccioluta.
«Mi spieghi perché fai queste cose?» dissi togliendo la sua faccia dal mio collo.
«Quali cose?»
«Quali cose? Forse i baci e le coccole... Di nascosto» puntualizzai.
«Bho...così» mi faceva incazzare quando faceva finta di niente.
«Mi fai incazzare,perché rispondi a cazzo,perché non dici mai la verità,te la devo sempre tirare fuori con le pinze» ero sul punto di ucciderlo,ma qualcosa mi diceva che aveva un non so che di...dolce.
«Io...non posso dirla» disse abbassando lo sguardo.
«Si invece,come hai fatto prima» lo incoraggiai.
«Io...ti...non posso» disse alzandosi.
Riuscii a prenderlo per un braccio prima che se ne andasse.
«Contiunua...non ti mordo mica» dissi dolcemente.
«Non so come dirtelo» disse mentre faceva girare i pollici.
«A parole tue Ja» dissi dandogli una carezza.
«Tu...sei carina ed intelligente,mi manchi,e si lo ammetto,ti voglio da impazzire, si perché tu sei mia e di nessun altro,mi piace coccolartie darti attenzione,voglio prendermi cura di te ed aiutarti se hai difficoltà, sei la mia piccola, e ti adoro» stavo per svenire,credo che sia stata la cosa più dolce che mi sia mai capitata,non si era mai dichiarato,forse aspettava il momento giusto,le sue parole mi avevano toccato.
«Ehm...io non so cosa dire,mi hai lasciata senza parole » dissi abbracciandolo.
L'abbraccio durò quasi due minuti quando ci staccammo lui stava piangendo.
«Ora...perché piangi?» dissi asciugandogli le lacrime.
«Io sono stato uno stronzo,ti giuro che avrei voluto essere alla stazione per salutarti,ma proprio non potevo»
«Tranquillo,io non sono più arrabbiata,ma ancora mi devi spiegare il motivo» dissi appoggiando la mano sulla sua spalla.
«Te lo dico subito...vedi stavo rintracciando Riccardo per questa cosa della tua carriera da cantante e volevo farti una sorpresa» io dovevo sposarlo,come fai a non amare una persona che fa di tutto per te.
Io anche dovevo dirgli qualcosa d'importante,era trascorso ormai molto tempo e credo che questo sia il momento giusto.
«Jacopo,ti devo dire una cosa anch'io» dissi imbarazzata.
«Dimmi» disse prendendo le mie piccole mani fra le sue.
«Io...ti amo» Jacopo sgranò gli occhi.
Leggevo la paura nei suoi occhi,ma non poteva sapere quanta ne avevo io.
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Mi fido di te [in revisione] #wattys2019#
Teen FictionI genitori di Isabella e di James,decidono di fare un trasloco perché il quartiere in cui abitano è troppo pericoloso e hanno paura di lasciare i loro figli a casa da soli,quindi chiamano un baby sitter. Cosa succederà? Isabella sarà in grado di ten...