Come promesso, il mattino seguente li accompagnai lungo i sentieri che potevano percorrere, per mantenersi in forma osservando il paesaggio.
Ce n'erano diversi tra cui scegliere. Tre partivano dal centro abitato: due portavano ad altrettante piccole frazioni, una delle quali aveva un antico castello, l'altro invece attraversava i boschi, fino a sbucare dietro una chiesetta circondata dalla natura selvaggia.
Avevamo camminato parecchio, ma di certo quella meno allenata ero proprio io, che avevo il fiatone.
Jimin volle esplorare ogni angolo e visitare la chiesetta, che durante il giorno era sempre aperta, mentre Namjoon e Taehyung si persero a osservare ciò che rimaneva degli affreschi.Nel pomeriggio, caricata in auto anche Aria e recuperata la Mercedes a noleggio da mio zio, li portai fino al fiume. Prima nei pressi della frazione col castello; a circa un chilometro, prendendo un sentiero sterrato si arrivava proprio al fiume.
Tutta l'area, sia il sentiero nei boschi, che le zone del fiume, facevano parte di una riserva naturale. Era possibile passeggiare, sostare sulle spiagge e fare dei picnic, ma non si poteva sporcare, raccogliere piante, funghi o pietre, così come accendere fuochi che potevano causare incendi.
«Se prestate attenzione, potrete incontrare la fauna del territorio: è pieno di conigli selvatici...»«Jungkookie!» esclamò Jimin, dando una pacca all'amico.
«... lepri, nutrie – queste vengono dal Sud America ma qua hanno proliferato – svariati uccelli, come aironi, germani... non so come si dica in inglese... il martin pescatore; è un uccellino molto colorato. Ah, ci sono anche i daini, ma è difficile incontrarli; stanno un po' distanti dagli umani.»
Namjoon mi chiese di cercare il nome dell'uccello di cui avevo parlato su google. «Kingfisher, eccolo, è questo!»Poi li portai presso un'altra frazione del mio paese, che distava circa quattro chilometri. Da lì, un lungo sentiero portava al fiume. Era più difficile da raggiungere; le strade sterrate erano piene di buche e, in alcuni punti, si creava una sorta di strapiombo di due o tre metri sul fiume. Ne valeva la pena, però, perché si arrivava a un enorme spiazzo che terminava in una spiaggia sassosa altrettanto grande. Spiegai che, in estate, in molti andavano lì a prendere il sole o fare il bagno.
Un paio di persone, che erano lì a pescare, ci guardarono con curiosità.
«Finché il tempo lo permette,» dissi riferendomi al clima ancora caldo, «si può prendere un po' di sole.»«Anche il bagno...» commentò Hobi.
«Beh, non saprei, forse l'acqua è un po' fredda e bisogna stare attenti alla corrente; in alcuni punti è forte e può essere pericoloso.»
La prima settimana, tutto sommato, filò liscia.
Era il momento della novità, del fare conoscenza, di pianificare i mesi successivi per evitare passi falsi.
I ragazzi avrebbero dovuto documentare la loro vita, durante il soggiorno italiano perché, al loro rientro in Corea, ne sarebbe nata una sorta di serie a puntate che avrebbero condiviso sui social. Nel frattempo, avrebbero continuato a essere attivi sui loro profili Instagram, su Weverse e con varie live, per non far preoccupare i fan. Dovevo aiutarli a far sì che non trapelassero troppe informazioni. Se, per esempio, in una fotografia condivisa si fosse vista una chiesa, le Army sarebbero impazzite cercando di individuarne il luogo.
«Condivideremo paesaggi coreani di repertorio» mi rassicurò Namjoon.I soldi del primo mese erano già stati versati sul mio conto. Guardai la cifra con soddisfazione. Fino ad allora gli sforzi non erano stati eccessivi. Certo, avere la casa invasa non era facile. Io tenevo molto ai miei spazi e, condividerli quasi tutti, era un po' pesante ma, per quel compenso, potevo fare uno sforzo.
Per fare la doccia ci dividemmo in tre turni: tre si sarebbero lavati al mattino, tre nel pomeriggio e tre alla sera. Ci eravamo ritrovati a occupare il bagno per tre ore di seguito e, fare i turni, mi sembrò la soluzione migliore per ovviare al problema.
Non auguro a nessuno di dover trattenere la pipì per un sacco di tempo perché nel bagno c'è sempre qualcun altro!
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7 in più sotto il tetto
FanficAccetteresti di ospitare a casa tua un'intera boy-band? È l'offerta che viene fatta a Chiara, un'italiana che, poche settimane prima, si trovava in Corea per lavoro e ha passato alcune serate spensierate in compagnia della sua amica Elsa e di due mi...