Elsa e Namjoon erano così affiatati! Si sorridevano e si stuzzicavano di continuo; erano una gioia per gli occhi.
Ero felice per loro ma, al tempo stesso, mi sentivo vuota. Provavo uno strano formicolio a livello del petto che rifiutavo di definire. Era invidia. Sì, avrei voluto essere al posto di Elsa. Avrei voluto sentirmi come si sentiva lei, avrei voluto qualcuno che mi guardasse come la guardava Namjoon.
Mi sentivo un po' sola, nonostante di fatto non lo fossi quasi mai.
Chi ero? Ero solo una "Noona" che si assicurava che tutti stessero bene. Niente più.
Mi detestai per come mi sentivo. Non mi piaceva essere invidiosa, tanto meno della mia migliore amica.
Cercai di concentrarmi sugli aspetti positivi della faccenda: presto avrei avuto un bel conto in banca, un ritorno d'immagine notevole e niente cuore spezzato. Eppure, non mi bastava.«TaeTae, visto che oggi non lavori, ti va di venire ad aiutarmi in studio?» avevo chiesto al bel cantante un pomeriggio di fine ottobre.
Il giovane accettò volentieri, anche se Aria aveva storto il naso perché le portavo via il suo beniamino.
Si era mostrato molto interessato alla teoria dei colori e aveva preteso gli spiegassi anche i tecnicismi. Con un po' di fatica, ma ero riuscita a farmi capire.
Dopo un'oretta, a entrambi arrivò un messaggio sul gruppo Whatsapp che avevo creato, dove avevo inserito tutti loro, così che potessimo comunicare più velocemente quando non eravamo insieme.
«Guarda tu, per favore, che sto rispondendo a un'email...»
Tae prese il telefonino fra le mani e sbloccò lo schermo: «È un video di Hope.»
Sentii parte dell'audio: «Li sto facendo lavorare!»
«Chiara, devi venire a vedere... ahahahah! Oddio...» scoppiò a ridere.
Inviai l'email e mi misi sul divano del mio ufficio accanto a lui, che fece ripartire il video.L'inquadratura partiva traballante, ma riconobbi il mio orto. L'inquadratura cambiò e vidi la faccia di Hobi che, tutto soddisfatto, annunciò: «Li sto facendo lavorare, Chiara! Guarda che bravi! Li faccio rigare dritti come soldatini.» Inquadrò Yoongi e Jimin con in mano due ceste piene di biancheria, appena uscita dalla lavatrice. «Oggi c'è il sole. Si stende all'aperto.» Il braccio di Hobi indicò lo stendibiancheria. «Forza, stendere! Su!» li esortò.
Yoongi sbuffò, cominciando ad appendere magliette e calzini con l'entusiasmo di un carcerato. Jimin, quanto meno, sembrava meno annoiato.
«Ora viene il bello...» annunciò Tae, cominciando a ridacchiare.
«Questo non è nostro...» aveva detto Yoongi, tirando fuori dalla cesta un mio reggiseno. Quello nero di pizzo trasparente, quello delle occasioni speciali. Fissava l'indumento con aria seria ma imbarazzata.
«Neanche questo... ahahah!» rise Jimin, sparendo dall'inquadratura. Quando rideva, aveva l'abitudine di piegarsi letteralmente in due. Riemerse dall'oblio con in mano i miei slip, coordinati al reggiseno.
Anche Hoseok rideva e, cosa strana, pure Yoongi non riuscì a trattenersi.
Jin apparve alle loro spalle, blaterando qualcosa in coreano con aria divertita.
«Tu guarda Jimin che aria appagata che ha,» osservai, «piccolo maniaco pervertito!» Aveva rivolto un sorriso malizioso verso la fotocamera, mostrando la mia brasiliana.
«Ahaha, sto morendo. Hai notato Yoongi?» mi chiese Tae.
Negai col capo, così tornò indietro di qualche secondo. «Guarda.»
Suga, mentre Jin si avvicinava, aveva letto l'etichetta del reggiseno e aveva fatto una smorfietta soddisfatta.
«Ma cosa... ma... ma... è andato a leggere che taglia porto!»
«Sembra che la tua misura abbia soddisfatto le sue aspettative» ridacchiò Tae, che aveva messo in pausa il video.
«Questa è una base perfetta per dei meme, V.» Scoppiai a ridere.
Il video era fermo su Jimin che mostrava gli slip con aria da maniaco e Suga che leggeva l'etichetta del reggiseno con soddisfazione.
Mi prese alla lettera e fece uno screenshot all'immagine. «Non vedo l'ora di poterla pubblicare e prenderli per il culo a vita» annunciò, pregustandosi il momento.
«Le Army ti uccideranno, lo sai?»
Scrollò le spalle, facendo uno dei suoi buffi sorrisi.
"Dio, ma quanto è bello questo ragazzo? Come hai fatto a farlo così? Eh?" pensai, rivolgendomi alla divinità.
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7 in più sotto il tetto
FanfictionAccetteresti di ospitare a casa tua un'intera boy-band? È l'offerta che viene fatta a Chiara, un'italiana che, poche settimane prima, si trovava in Corea per lavoro e ha passato alcune serate spensierate in compagnia della sua amica Elsa e di due mi...