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«Cosa vuol dire bonazzo?» chiese Hope mentre si versava della birra.
«Perché?»
«Me lo ha detto una signora, al ristorante. Ha detto "chi bonazzo!
«E tu cosa hai risposto?» chiesi, divertita.
«Io ho fatto di sì con la testa e ho sorriso.»
Immaginai la scena e mi venne da ridere.

«Bonazzo vuol dire che sei figo, che quella persona ti trova fisicamente attraente.»
«Oh. Davvero?» Strabuzzò gli occhi.
«Ahahah, sì.»
«Allora io sono Worldwide Handsome Bonazzo» commentò Jin.
«Ovvio. Potrai dirlo nelle prossime interviste.» Gli feci l'occhiolino.
Jin aveva sempre la battuta pronta. Battute scadenti e che spesso facevano ridere solo lui. Nonostante questo, però, avevo intuito come a volte si sentisse un po' triste, forse anche per la lontananza dall'amata. Avrei voluto informarmi, ma lui non sapeva che io sapevo, quindi decisi di tacere.
Continuavo a scegliere di tacere su troppe cose.

«Al lavoro un collega mi chiama testa di cazzo. È come bonazzo?» chiese un innocente Kookie.
Lo guardai in silenzio un paio di secondi, poi scoppiai a ridere. Non riuscivo a fermarmi.
Aria rise con me, ma non osò spiegare al giovane come lo appellasse davvero il collega.
«Non esattamente. Ehm... non so come dirtelo, ma ti sta dicendo che la tua testa è un cazzo.»
«Cosa? Ecco perché ha sempre quel sorrisetto da stronzo in faccia!» esclamò, risentito.
Gli altri cominciarono a burlarsi dell'amico.
«Insegnami un po' di parolacce e insulti» mi pregò il maknae.
«Aria, copriti le orecchie, oppure va' in camera tua» dissi a mia figlia.
«Mamma» mi guardò torva, «non fare la finta tonta, che dici un sacco di parolacce, di continuo, anche davanti a me!»
I sette mi guardarono con facce divertite.
«Colpita e affondata. Vieni, Kookie, che ti faccio una lezione di insulti in italiano che lasceranno il tuo collega stronzo a bocca aperta.»
«Stronzo?»

«Invece ti amo come si dice?» chiese Jimin, dopo aver ascoltato una sfilza di colorite imprecazioni.
Mi sentii avvampare. Perché doveva chiederlo proprio lui?
«In italiano ci sono due modi. In inglese, I love you, va bene per tutto. Puoi dirlo agli amici, a un parente, a un amante, a un animale... In Italia non è così.»
«In Corea diciamo salanghae» disse V.
«Lo so. Le vostre Army ve lo gridano di continuo» commentai, memore dei video che mi aveva fatto vedere Aria nel corso del tempo.
«Perché ci sono due modi?» chiese Yoongi.
«Perché per noi ci sono diversi modi di amare. Se amo mio padre, mia figlia, o un'amica, dico loro ti voglio bene. Ti voglio bene» scandii bene le parole.
«Ti volio bene» ripeté Tae.
«Se invece sono innamorata di qualcuno, e per questa persona provo un sentimento romantico, più profondo, si dice ti amo. Ti amo
«Ti amo» ripeté Jimin con voce sottile, provocandomi un brivido lungo la schiena.
«In alcuni casi,» spiegai, «si può usare ti amo anche verso gli amici, ma lo si usa in modo più leggero. Per esempio, se Elsa mi portasse i miei cioccolatini preferiti, potrei dirle "oh, ti amo", ma è detto in tono più frivolo, senza che questo implichi un sentimento più profondo.»
«Quindi se tu sei mia amica e voglio dire che provo affetto per te, dico "ti voglio bene", se invece sono innamorato di te dico "ti amo". Corretto?» disse Jungkook.
«Noi, comunque, già lo sapevamo» disse Namjoon. «Ce l'hanno spiegato al corso.»
«Tu cosa dici a Elsa?» chiese Tae, mettendo il suo leader in imbarazzo.
«Ti amo» Tae cominciò a ripeterlo a tutti, con fare teatrale e voce calda.
«Ehiiii! Attento che poi le Army fanno partire tutte le ship! Taekook, Sope, Namjin, Yoonmin... chi più ne ha più ne metta!»
«Faranno le ship anche con noi?» chiese Aria, forse un po' speranzosa.
«Beh, forse con Chiara; con te spero di no, sei così giovane che la cosa sarebbe inquietante» commentò, forse un po' troppo diretto, Namjoon, tanto che Aria si rattristò e il leader non se ne accorse.
«Chiarkook!» sparò Tae. «Oppure Taeara!»
«Yoonara» suggerì Hobi, che stava già ridendo.
«Jinara» replicò Jin, preso dal gioco.
«Chiarjoon oppure Chiarmin» azzardò Suga.
«Chiarmin sarebbe?» chiese Jimin.
«Tu e Chiara: Chiar-min.»
Jimin mi rivolse un sorrisetto malizioso. Non doveva fare così. Non doveva. Io stavo cercando di fare del mio meglio e lui mi provocava con le sue labbra.
«Chiarhope!» concluse Jin.
«Hobiara mi piace di più» commentò J-Hope.
«Namelsa è quella più reale di tutte» osservò Yoongi.
«E poi c'è Taearia» sussurrò V alla mia figlioletta adolescente. Non gli era sfuggita la sua delusione.
Aria arrossì, finalmente soddisfatta.

7 in più sotto il tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora