«Dai, Chiara, facci sentire qualcosa con la chitarra» disse Jin, lanciandomi l'elettrica.
«Cosa? No, no, sono arrugginita; non la suono da secoli...»
«Avanti, siamo curiosi!»
«L'hai detto tu che suonavi in un gruppo rock» aggiunse RM.
«E va bene. Cosa posso suonare?»
«Quello che ti va» disse Yoongi.
«Mmmh» pensai. «Ditemi qualche gruppo rock che conoscete.»
«Muse!» sparò Jungkook.
«Okay.» Feci mente locale; non erano facilissimi da suonare. Imbracciai la chitarra, controllai rapidamente l'accordatura, infilai il jack in un pedale e accesi l'amplificatore.
Avevo addosso cinque paia di occhi, sei con Aria, e la cosa mi metteva piuttosto a disagio.
«Spero di non fare una figuraccia. Vediamo se me la ricordo ancora... "Supermassive black hole" è sempre stata la mia preferita.»
Presi un respiro profondo e cominciai, sbagliando subito la seconda nota. Mi morsi il labbro e ci riprovai, azzeccando la giusta sequenza.
Il riff iniziale era venuto perfetto e, subito, scattò un applauso generale.
«Wow! Sei stata grande! Facci sentire qualcos'altro!»
«Sempre dei Muse? Non credo di ricordarne altre...»
«Quello che vuoi tu!»
Gli feci sentire l'iconica Smell Like Teen Spirit dei Nirvana e poi passai ad altro. «Cambio un attimo accordatura» spiegai, cominciando a girare le chiavi della chitarra. «Le canzoni che suonavo più spesso erano in Drop D.»
«È un'accordatura diversa da quella standard. Viene usata molto nel rock» spiegò Yoongi.
«Okay, questa probabilmente non la conoscete, è dei Soundgarden, si chiama Outshined e ho sempre adorato questo riff, anche se ha un ritmo un po' particolare.»
I ragazzi mi ascoltarono attenti.
Jimin stava rannicchiato sul divano-letto, con le ginocchia al petto e l'indice in bocca, quasi fosse intimorito dalla grinta dello strumento che imbracciavo. O, forse, lo era dalla mia?
«Questa, invece, è una pietra miliare del metal anni '90. Walk dei Pantera. Certo, con la batteria sotto renderebbe diversamente...»
«Sei brava! Come mai hai smesso?» chiese Joon.Rimisi la chitarra al suo posto e mi sedetti sul materasso gonfiabile, dove c'erano anche lui Jin e Aria. Mi strinsi nelle spalle: «Sono rimasta incinta di Aria e le priorità sono cambiate.» Feci un sorriso a mia figlia, non volevo si sentisse in colpa per aver troncato la mia carriera musicale.
«Non hai mai pensato di ricominciare?» domando Kookie.
«Non ne avrei il tempo... con voi da seguire, poi!» scherzai.
«Il gruppo con cui suonavi c'è ancora?»
«Sì. Hanno cambiato formazione. Prima eravamo in quattro, adesso sono in cinque; hanno preso un cantante e un chitarrista ritmico.»
«Siete ancora in contatto?»
«Sì. Non ci sentiamo tutti i giorni ma siamo rimasti amici. Anzi, proverò a vedere se prossimamente suonano in zona; vi ci porto.»
Ripensai a quei tempi. Era passato più di un decennio, ma ricordavo ancora l'adrenalina che provavo quando salivo sul palco. Io avevo suonato massimo davanti a cinquecento persone; chissà quanto doveva essere magico per i BTS, che ogni volta si esibivano davanti a decine di migliaia di persone che non desideravano altro che vederli.Di lì a pochi giorni sarebbe stato il compleanno di Aria e, due giorni dopo, quello di Jimin. Avrebbe fatto una live sui social, per festeggiare con gli Army. Io e Jin ci eravamo accordati per preparargli una torta con le nostre mani, mentre gli altri sarebbero usciti a comprargli un regalo da parte di tutti noi. Dopo la live, avremmo festeggiato insieme sia lui che Aria, i nostri "Bilancia".
Seguii la live dietro le quinte. Si era connesso dalla sala prove, scegliendo il muro più anonimo come sottofondo. Quel giorno, dovendo partecipare alla diretta alle dieci del mattino per via del fuso orario, tutti avevano preso un permesso dal lavoro o dai corsi.
Anche Aria era rimasta a casa da scuola; una sorta di regalo da parte mia.
Per lei fu magico assistere a una live dal vivo.
Eravamo nascoste dietro la webcam, ben attente a non fare alcun rumore.
I ragazzi si erano divertiti, avevano fatto un sacco di casino e, anche se non avevamo capito quello che dicevano, eravamo comunque riuscite a coglierne lo spirito.
Millie era entrata più volte nell'inquadratura, portata nella stanza da Tae.
Gli Army erano impazziti. Scrivevano: "Di chi è quel gatto? Come si chiama? Dove siete?"
La band aveva risposto che si chiamava Millie e che era la gatta di amici a cui stavano badando.
Sperai che, questa spiegazione, bastasse loro.
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7 in più sotto il tetto
FanfictionAccetteresti di ospitare a casa tua un'intera boy-band? È l'offerta che viene fatta a Chiara, un'italiana che, poche settimane prima, si trovava in Corea per lavoro e ha passato alcune serate spensierate in compagnia della sua amica Elsa e di due mi...