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Rientrammo dopo pranzo, trovando Tae spaparanzato sul divano con Billie Holiday a tutto volume.

«Ehilà, guarda come si tratta bene il nostro TaeTae!» commentai, osservando la slanciata figura che ondeggiava i piedi scalzi.
«Com'è andata su quella torre? Ho visto la foto» chiese lui, mettendosi a sedere.
«Bene, grazie. La vista era incredibile. Tu? Ti sei ripreso un po'?» domandò, a sua volta, Yoongi.
Il cantante annuì. «Ho mangiato un po' di riso, poi relax totale con buona musica. Sono rinato.»
Aria non era ancora rientrata. Suo padre diceva che la riportava a un orario e poi arrivava ad un altro; ormai ero abituata.

Il resto della combriccola doveva essere già arrivata in stazione o, quanto meno, quasi tutti. Entro un'ora sarebbero arrivati e io avrei dovuto gestire la questione Yoongi-Hobi.
Ero andata a cambiarmi, poi mi ero messa sul divano a "cazzeggiare" un po' col telefono.
Yoongi si era seduto sull'altro, intento a scrivere su dei fogli che teneva in una cartelletta nera, quella che aveva creato per gli Army qualche tempo prima. Tae, invece, stava disegnando seduto per terra.
«Godiamoci questa tranquillità perché tra poco, questo silenzio, diventerà utopia» dissi, pensando al ritorno degli altri, fra cui i chiassosi Hobi e Jin.
Non che gli altri fossero tutta questa quiete, in ogni caso.

Alzai lo sguardo su Yoongi. La sua espressione era concentrata; scriveva, poi cancellava, rileggeva e scriveva ancora. Forse si accorse di essere osservato, poiché alzò gli occhi e, incrociando i miei sorrise.
«Cosa scrivi?» chiesi.
«Un testo a cui sto lavorando da un po'.»
«Per una canzone?»
Fece di sì col capo.
«Posso leggerlo?» domandai, mettendomi a sedere.
«No, non è pronto. Non mi soddisfa.»
«Eh, che importa? Magari posso darti qualche consiglio.» Mi alzai, facendo un paio di passi verso di lui.
«No, davvero, non è il caso.» Strinse la cartelletta a sé.
Scavalcai le lunghe gambe di Tae, ponendomi di fronte al rapper.
«Dai, fammi leggere. Non è giusto, tu però hai voluto ascoltare a tutti i costi la mia prima base!» incrociai le braccia, poi cercai di prendergli la cartelletta.
«Nooo! Chiara, non insistere!»
Cercai di aprire la morsa delle dita sui suoi scritti e cominciai a fargli solletico fino a quando tentennò e riuscii a prenderli.

«Ma è in coreano! Io non capisco questi ideogrammi!» mi lamentai, delusa, osservando il foglio fitto di caratteri, cancellature e annotazioni.
«Ci penso io!» disse Tae, saltando in piedi e prendendo il foglio.
«Taehyung...» Yoongi lo guardò con aria implorante.
«Ah, ma è un bel testo! Perfetto per noi BTS!» commentò, sorridendo.
«Di che parla?» chiesi, curiosa.
«Tae... no.» Yoongi sembrava a disagio.
«È una canzone d'amore. Parla di una ragazza di cui è innamorato ma a cui non può dichiararsi così, dice nel ritornello, la guarda mentre dorme, pensando a quello che prova per lei.»

"La guarda mentre dorme."
"La guarda mentre dorme."
Avete presente quella puntata di Friends in cui Joey si rende conto che il padre del bambino di Rachel è Ross? Ecco, la mia faccia fu esattamente quella.
Un secondo prima ascoltavo con il sorriso, il secondo dopo avevo gli occhi fuori dalle orbite.
Spalancai la bocca, ma non riuscii ad emettere alcun suono. Guardai Yoongi, indicandolo con un dito e sillabando un: «Tu...»
Le sue labbra erano tirate in una smorfia rassegnata.
«Mi piace, la voglio cantare io!» commentò Tae, notando poi come, fra me e il suo amico, fosse calato il gelo. «Cos...?»

Sentimmo un rumore provenire dal cortile e, subito dopo, la porta si aprì.
«Eccoci, siamo tornati!» esclamò Jin, trascinando il suo trolley, seguito da tutti gli altri.
Io, però, ero su un altro pianeta. Fissai Yoongi che, si alzò per accogliere i suoi amici, come niente fosse.

Era lui. Era sempre stato lui, fin dall'inizio.
Era lui che mi faceva svegliare di note facendomi dubitare della mia sanità mentale.
Era lui che mi accarezzava la testa.
Era lui. Yoongi.
Come? Perché? Avevo tante domande da fargli ma avrei dovuto rimandare.
Mi sentivo sconvolta. Come se avessi appena fatto la scoperta del secolo. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui. Ero pietrificata.

7 in più sotto il tettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora