Avremmo passato il Natale a casa dei miei genitori. Di solito lo passavo con loro e con altri parenti ma, quell'anno, visto il numero dei miei ospiti, sarebbe stata una cosa più ristretta.
Purtroppo Aria sarebbe stata col padre.
Stavamo organizzando una festa anche per Capodanno e, la piccola di casa, aveva scelto di passare con noi quest'ultima, senz'altro più divertente di un pranzo natalizio.
I miei genitori avevano intravisto i Bangtan qualche volta, ma non avevano ancora avuto l'occasione di conoscerli meglio, anche perché mia mamma conosceva giusto quattro parole in inglese. Mio padre, invece, lo masticava piuttosto bene.«Cosa possiamo portare come regalo per la tua famiglia?» avevano chiesto i ragazzi, in apprensione.
«Portate del vino e una pianta per mia madre; farete bella figura» avevo suggerito.
Io ero andata a casa dei miei qualche ora prima, per aiutarli a preparare.
I miei amici avevano strafatto: si erano presentati con dieci bottiglie di vino e, non una, ma tre piante d'appartamento e un mazzo di fiori recisi.
Mia mamma era andata in visibilio; era arrossita e aveva cominciato a dire che non dovevano disturbarsi così. In fondo, però, era lusingata da tante attenzioni.
Mio papà aveva subito dato sfoggio del suo inglese. Vent'anni prima aveva seguito un corso con un madrelingua di Liverpool e ne andava molto fiero.
Si mise a commentare i vini scelti con Namjoon e Hobi, mentre Jin seguì subito mia mamma in cucina, testando il suo italiano e complimentandosi per il profumo che arrivava dai fornelli.
«Profumo... mmmh! Buono-buono! Mmmh! Tu cucinare bene! Io aspettare di mangiare presto.» Le sorrise, facendo il gesto di infilarsi le posate in bocca.
«Vuole dire che non vede l'ora di mangiare quello che hai preparato» commentai.
«Lo so, l'ho capito! Grazie, grazie» disse rivolta a Worldwide Handsome.«È un vero peccato che Aria non ci sia» disse il nonno.
«Già. Si rifarà a Capodanno.»
«Hai detto che avete noleggiato la palestra?» chiese mamma.
«Sì. Se vorrete venire, siete i benvenuti» rispose Namjoon.
«Oh, abbiamo una certa età, ormai. Non facciamo più le ore piccole. Magari passiamo sul presto a fare un giro» commentò mio padre, con un certo compiacimento per l'invito ricevuto.
Come sempre, mamma si era superata; aveva cucinato pietanze per un reggimento. Era sempre stata brava in cucina e, per fortuna, avevo preso da lei anche se, mamma, era senza dubbio una cuoca migliore.
I ragazzi sembravano soddisfatti delle portate e mangiarono come maialini affamati.
Come ogni volta, Jin si fece riconoscere, commentando a voce alta ogni morso e facendosi andare qualcosa di traverso.Eravamo andate in cucina per prendere l'arrosto, quando mia mamma disse: «Certo che sono proprio dei bei ragazzi, eh. Ié propès bèi!» (Sono proprio belli!)
Annuii con un risolino. «Secondo te qual è il più bello?»
«Ma, Dio, è un po' difficile. Quel Teion di cui parla sempre Aria è molto affascinate.»
«Taehyung» la corressi, trattenendo una risata.
«Pota, anche Jin è un bel ragazzo. Un po' tutti a dire la verità. Però Johncuc ha troppi tatuaggi e piercing, per i miei gusti.»
«Jungkook. Uffa, tu sempre a giudicare i tatuaggi, ne ho anche io, no?» sbuffai.
«Infatti te l'ho sempre detto che non mi piacciono.»
Roteai gli occhi, presi il vassoio con le patate, e tornai rapida in sala da pranzo.
Mi rimisi al mio posto, fra Jimin e Yoongi che, sotto il tavolo, mi accarezzò il ginocchio.
«Buono, buono!» continuava a ripetere Jin.
«Allora, come è stato questo periodo in Italia. Vi è piaciuto?» chiese papà.
«Molto. Ci siamo divertiti tanto» rispose Jungkook, addentando una patata.
«Chiara è stata brava o vi ha fatto disperare?» chiese mamma e, subito, papà tradusse rapidamente.
I ragazzi scoppiarono a ridere. «Quando è vicina alle mestruazioni bisogna stargli lontano» commentò Namjoon, guadagnandosi una mia occhiataccia e gli applausi degli altri.
«Semmai, sono loro ad aver fatto dannare me!» sottolineai, incrociando le braccia.
«Ma se siamo stati così dolci!» intervenne Jimin con lo sguardo da cucciolo abbandonato sotto la pioggia.
«Oh, povero ChimChim!» lo prese in giro Hobi.
Tre bottiglie di vino erano già state svuotate e le risate si facevano sempre più frequenti.

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7 in più sotto il tetto
FanfictionAccetteresti di ospitare a casa tua un'intera boy-band? È l'offerta che viene fatta a Chiara, un'italiana che, poche settimane prima, si trovava in Corea per lavoro e ha passato alcune serate spensierate in compagnia della sua amica Elsa e di due mi...